Beat Generation: differenze tra le versioni

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A differenza di quello che avvenne negli USA, la poesia e la letteratura di ispirazione beat in Italia si sviluppò<ref>In modo molto sotterraneo e in ritardo dall'esperienza originale d'oltreoceano.</ref> dal [[1965]] ai primi anni settanta<ref>Giulio Tedeschi''"Avvolti e indifesi"'' breve saggio sulla scrittura beat italiana (con bibliografia essenziale), in ''"Storia della musica psichedelica italiana"'' a cura di Lodovico Ellena (Menhir Libri, Vercelli 1998) pagg. 104/105/106.</ref>, in un lungo crepuscolo, che si esaurì solo alle soglie degli [[anni '80|'80]]. Tra i punti di riferimento, la libreria Hellas e l'editrice Pitecantropus<ref>"La Pitecantropus e le prime esperienze editoriali" da: ''1965/1975. Un decennio underground. L'editoria "alternativa" a Torino e in Piemonte'' (tesi di laurea discussa presso l'università degli Studi di Torino, Facoltà di lettere e Filosofia, Corso di Laurea Specialistica in Storia, relatore prof. Giovanni De Luna, autore Tomaso Clavarino, anno accademico 2009/2010, pagg. 13-29).</ref><ref>Ambedue di Torino.</ref>, il [[Beat '72]]<ref>Nasce a Roma nel 1964 nei locali di via Belli ad opera di Ulisse Benedetti.</ref>, l'aperiodico, "''I lunghi piedi dell'uomo''" curato da Poppi Ranchetti e la rivista Pianeta Fresco, ispirata e diretta da [[Fernanda Pivano]], per un certo periodo anche stimolo diretto per molti giovani creativi che incontrava spesso nella sua abitazione milanese di via Manzoni<ref>La stessa Pivano il 6 febbraio 1967 presentò presso la Feltrinelli di Milano il programma delle "Edizioni di Libreria", una collana di minuscoli opuscoli di poesia, da lei curati, da vendere a prezzo bassissimo, esclusivamente nel circuito delle librerie Feltrinelli.
Vennero pubblicati soltanto i primi due volumi, "I denti cariati e la patria" di Antonio Infantino e l'Antologia del Beatnick's Clan di Monza. Mentre non vennero mai mandati alle stampe la raccolta di Poppi Ranchetti "Sui cessi rotti della guerra", "Poesie quasi d'amore" di Carlo Silvestro, "I giardini di asfalto" di Pier Franco Mercenaro.</ref>.
 
[[File:Aldo Piromalli.jpg|thumb|left|[[Aldo Piromalli]]]]
 
Tra gli scrittori e i poeti beat di lingua italiana si ricordano [[Gianni Milano]], Vasco Are, [[Aldo Piromalli]]<ref>Da inizio [[anni settanta]] residente ad [[Amsterdam]].</ref>, Vittorio di Russo, Carlo Silvestro e il [[Cantone Ticino|ticinese]] [[Franco Beltrametti]]. Tra gli scrittori, Silla Ferradini<ref>Attualmente famoso scultore.</ref>, autore molto underground di un solo libro, ''I Fiori Chiari''<ref>La Scimmia Verde, Milano, [[1976]].</ref>, cronaca della scena Beat milanese anni sessanta, Andrea D'Anna con il romanzo psichedelico ''Il Paradiso delle Urì''<ref>[[Feltrinelli]], Milano, 1967.</ref>, Melchiorre Gerbino con ''Gamla Stan''<ref>Giordano Editore, 1967, Milano.</ref>, Gianni De Martino con ''Hotel Oasis''<ref>[[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]], Milano, 1988.</ref>, il poeta e cantautore [[Antonio Infantino]] con ''I denti cariati e la patria 1966''.