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m Volume Giovanni Antonio Summonte.
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== Storia ==
Le prime notizie della famiglia risalgono all'età del [[Impero bizantino|Ducato bizantino]] (VIII-XI secolo), quando è attestata tra le famiglie magnatizie napoletane<ref>{{Cita|Michelangelo Schipa|1ª parte, pp. 5-6, nota 2}}.</ref>. Il suo primo esponente documentato è Leodoro, nel 977 generale della cavalleria dell'imperatore [[Basilio II Bulgaroctono|Basilio II]] (976-1025)<ref>{{Cita|Giovanni Antonio Summonte|p. 305}}. Il volume reperibile in Google Books è tratto da quello conservato presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, che è mancante delle pagine da 305 a 308, presenti invece in quello presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.</ref><ref name="Carlo De Lellis, p. 31">{{Cita|Carlo De Lellis|p. 31}}.</ref><ref>{{Cita|Filiberto Campanile|p. 271}}.</ref><ref name="Berardo Candida Gonzaga, vol. 5, pp. 143-147">{{Cita|Berardo Candida Gonzaga|vol. 5, pp. 143-147}}.</ref>.
 
Successivamente, con l'instaurarsi del potere normanno degli [[Altavilla]], sotto i regni di [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]] (1130-1154) e [[Guglielmo II di Sicilia|Guglielmo il Buono]] (1166-1189), la famiglia affermò la sua presenza con l'impegno militare nella lotta contro l'offensiva saracena, in ruoli diplomatici relativi al rapporto con il papato, nell'assetto istituzionale come consiglieri del Regno e nell'esercizio della carica arcivescovile<ref name="Carlo De Lellis, pp. 27-58">{{Cita|Carlo De Lellis|pp. 27-58}}.</ref><ref name="Scipione Mazzella">{{Cita|Scipione Mazzella|pp. 644-646}}.</ref><ref name="Filiberto Campanile">{{Cita|Filiberto Campanile|pp. 270-284}}.</ref>.