Merovingi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 1:
La dinastia dei '''Merovingi''', nome che deriva dal loro capostipite, [[Meroveo]], fu la prima dinastia dei [[franchi]].
 
Al tempo dei Merovingi il potere politico era diviso tra il [[re]] e il [[Maggiordomo di palazzo|signore o maggiordomo di palazzo]], in un rapporto paragonabile a quello, più tardo, tra il [[imperatore del Giappone|Tennō]] e lo [[Shōgun]] nel Giappone "feudale".
 
Allo stesso modo infatti, formalmente il Maggiordomo non poteva avere un potere maggiore del suo sovrano, tuttavia era proprio il Signore di Palazzo che radunava le truppe al [[campo Maggio]] (il campo Maggio era il campo nel quale, ogni primavera, venivano reclutate le truppe dell'esercito) e portava avanti le campagne militari.
 
Proprio a causa di questo potere che via via andava ingrandendosi nelle mani dei maggiordomi, la [[Carolingi|dinastia pipinide (poi carolingia)]], dalla quale provenivano la maggior parte dei signori di palazzo, prese progressivamente il sopravvento sulla merovingia per poi sostituirla completamente con [[Pipino il Breve]].
 
===Le origini della dinastia merovingia===
Dei primi personaggi della dinastia si raccontano vicende in gran parte leggendarie: secondo le Grandi Cronache di Francia (''Grandes Chroniques de France'') di [[Gregorio di Tours]], il primo re dei [[Franchi]] sarebbe stato [[Faramondo]] (''Pharamond''). Eletto re dei Franchi nel [[420]], avrebbe suddiviso il suo popolo in due metà, e alla testa dei [[Franchi|Franchi ''Salii'']] avrebbe passato il [[Reno]] per stanziarsi in [[Francia]], mentre i [[Franchi|Franchi ''Ripuarii]]'' o Renani sarebbero rimasti nella zona di [[Colonia (Germania)|Colonia]] e nell'attuale regione [[Germania|tedesca]] del [[Nord Reno-Westfalia]].
 
Dopo la morte di Faramondo nel [[428]], gli sarebbe succeduto il figlio, [[Clodione|Clodione il Capelluto]] (''Clodion Le chevelu''), che Gregorio di Tours considerava il primo dei re dei Franchi. Respinto dalla Gallia dal generale [[Impero romano|romano]] [[Flavio Ezio]], si spostò a saccheggiare la [[Turingia]]. Sconfitto una seconda volta in battaglia, negoziò la pace, ma la ruppe per impadronirsi di [[Tournai]] e [[Cambrai]] (''Camaracum''), da cui fu nuovamente cacciato. Infine firmò un patto di alleanza con l'impero (''foedus''), con il quale gli venne consentito di stanziarsi all'interno dell'impero, nella regione di Tournai, provvedendo in cambio a difenderne i confini.
 
Alla morte di Clodione [[448]] gli successe [[Meroveo]] (''Mérovée''), che una più tarda leggenda voleva figlio del re e di un mostro marino, e che forse non fu figlio di Clodione, ma solo suo parente. Come alleato dei Romani sembra avesse combattuto nella battaglia dei [[Campi Catalaunici]] del [[451]] guidata da Ezio contro gli [[Unni]] di [[Attila]]. Con il suo governo il regno dei Merovingi si installò nella Francia settentrionale.
Riga 15 ⟶ 16:
Alla morte di Meroveo nel [[457]] gli successe il figlio [[Childerico I]] (''Childéric''), fortunosamente liberato dalla prigionia degli Unni, che in un primo momento fu cacciato dai nobili per le sue numerose avventure galanti. Ospitato dal re di Turingia, ne sedusse la moglie Basina, che lo seguì al suo ritorno in Francia e lo sposò, malgrado il precedente matrimonio. Combatté contro i [[Visigoti]] stanziati nel sud della Francia, che minacciavano [[Orléans]] e nel [[468]] sconfisse i [[Sassoni]] che minacciavano [[Angers]] e uccise Paolo, comandante militare gallo-romano a [[Soissons]]. Durante il suo regno terminò nel [[476]] l'[[Impero romano|impero romano d'Occidente]]. Conquistò alcune regioni della [[Germania]] e morì nel [[481]]. Fu sepolto a [[Tournai]], dove la sua tomba fu scoperta nel [[XVIII secolo]]. Il corredo funerario della tomba lo mostra in abiti e atteggiamenti romani e vi sono ritrovati 200 denari d'argento romani e 90 soldi d'oro imperiali, dimostrazione che il concetto di monetazione presso i merovingi era soggetto a sbagli volontari e involontari: si usavano le due monete indistintamente e si tendeva, come detto prima, anche a contraffare le monete imperiali.
 
==Clodoveo e la conversione al Critianesimo "romano"==
==I Re Fannulloni==
[[Clodoveo]], nato verso il [[454]], è considerato il vero fondatore della dinastia. Salito al potere nel [[481]] egli coalizzò le tribù dei franchi ed iniziò una politica di espansione a spese di [[alemanni]], [[turingi]], [[burgundi]] (con i quali stese un'alleanza) e [[visigoti]] (della Gallia del Sud, fino al [[507]] quando furono costretti a varcare i Pirenei), occupando anche l'ultima ''enclave'' romana di [[Siagrio]], nella valle della [[Senna]]. Scelse come capitale [[Lutetia]], poi chiamata [[Parigi]], a conclusione del processo culminato verso il [[490]]. L'espansione dei Franchi, che possedevano ormai quasi tutta la [[Gallia]] attirò l'attenzione di [[Teodorico]], re degli [[Ostrogoti]], che cercò di aiutare i Visigoti inviando loro dele truppe, sia dell'imperatore [[Anastasio I di Bisanzio|Anastasio]] che invece cercò di allearsi con Clodoveo per ridimensionare i Goti ed ottenere la sua sottomissione formale. L'offerta di Anastasio da una parte poteva legittimare le conquiste, ponendolo some ristabilimento dell'autorità sovrana romana rispetto ai suoi sudditi; dall'altra li averebbe messi in lotta contro i popoli germani ben molti più vicini geograficamente e culturalmente. Inoltre il regno dei franchi, che erano tra i popoli meno romanizzati, erano l'ultimo ancora pagano in Europa.
 
Re Clodoveo fece allora una scelta singolare, cioé quella di convertirsi, imponendo il battesimo al proprio popolo, ma non secondo la fede ariana, predominante nei popoli germanici (come gli stessi visigoti e ostrogoti), ma secondo il credo [[conciclio di Nicea|niceno]] accettando la sottomissione solo e soltanto al [[vescovo di Roma]]. La scelta ebbe una portata storica molto forte, in quanto i franchi furono di fatto il primo popolo che accettò il primato del papato. Le ragioni di tale scelta possono essere individuate nella volontà di Clodoveo di legittimarsi direttamente da Roma (e dall'Impero delle origini quindi), non da Costantinopoli, e di ribadire la propria identità nazionale con una scelta diversa da quella degli altri popoli germanici. Accantonata la liturgia già in uso dai vescovi gallo-romani, Clodoveo fece applicare la liturgia e la disciplina del vescovo dell'Urbe, diventando i "figli primogeniti della Chiesa romana". Dall'altra parte la conversione presentò anche alcuni rischi per la casa regnante, perché poteva scontentare i suoi maggiori fedeli di cultura pagana e inoltre toglieva alla sua dinastia l'aura sacrale derivata dalle leggende. Nella pratica comunque l'accettazione del cristianesimo non va vista come assoluta, poiché quelle popolazioni spesso avevano cerdenze religiose sincretiche e sicuramente convissero con i vecchi costumi religiosi e militari tradizionali.
 
L<nowiki>'</nowiki>''[[Historia francorum]]'' di [[Gregorio di Tours]] data la conversione di Clodoveo al natale del [[496]], respinta ormai da molti storici che la collocano al [[506]] alla vigilia del conflitto con gli ariani visigoti<ref>Cardini-Montesano, cit., pag. 79.</ref>. I principali artefici della conversione regale, sempre secondo Gregorio, furono la burgunda regina [[Clotilde]] e [[san Remigio]], [[vescovo di Reims]]. Dopo la conversione Clodoveo chiese ad Anastasio la dignità [[console|consolare]], che ottenne ("[[proconsole]]") con le insegne relative.
 
Il regno di Clodoveo si frammentò tra gli eredi, secondo le usanze del tempo che consideravano le conquiste territoriali alla stregua del patrimonio personale di beni mobili.
 
==I re fannulloni==
I quattro figli maschi di Clodoveo divisero il regno in altrettante regioni, che negli anni successivi vennero anche allargate grazie a conquiste verso oriente e verso sud. [[Neustria]] e [[Aquitania]] andarono a [[Cariberto]], [[Austrasia]] e [[Alvernia]] e [[Provenza]] a [[Sigiberto I]], [[Borgogna]] a [[Gontrano]] e la regione attorno a [[Tournai]] a [[Chilperico I]].
 
I re Merovingi sono stati chiamati a lungo ''re fannulloni'', forse proprio per il fatto che il loro potere ben presto si affievolì a favore di un casato di servi, i Pipinidi, poi detti Carolingi.