Tirinto: differenze tra le versioni
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'''Tirinto''' fu un'antica [[città]] dell'[[Argolide]], in [[Grecia]], situata nel settore sud-orientale della piana di [[Argo (
Della città restano soltanto alcuni resti archeologici: le mura e le rovine del Palazzo reale, scoperto da [[Heinrich Schliemann]] e [[Christos Tsountas]] nel [[1884]]-[[1885]], anche se già nel [[1831]] si effettuarono i primi scavi per opera di Thiersh.<ref>{{cita|Riccardo Guglielmino|p. 494}}.</ref> La cinta muraria fu rifatta, ampliata per ben tre volte e furono incrementati i magazzini e, grazie a due gallerie sotterranee, non mancò l'approvvigionamento idrico per la città. È stata portata alla luce anche una [[necropoli]] di [[Tomba|tombe a camera]] arricchite da corredi di ceramica.
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Nella mitologia greca si diceva che la città avesse preso il nome da Tirinto, figlio di [[Argo (re di Argo)|Argo]] e nipote di [[Zeus]].
La tradizione associa anche le mura a [[Preto]], fratello di [[Acrisio]], re di [[Argo (
Così la leggenda greca collega i tre centri Argolici con i tre eroi mitici: Acrisio, fondatore della colonia dorica di [[Argo (
A Tirinto [[Bellerofonte]] viene accolto presso la corte dopo essere fuggito da [[Corinto (Grecia)|Corinto]] ove aveva ucciso per errore il re Bellero. Per purificarsi viene accolto a corte da Preto. La moglie di Preto [[Stenebea]] se ne invaghì e tentò di sedurlo vanamente. Questa per vendicarsi disse al marito che Bellerofonte aveva provato a sedurla e per questa ragione doveva condannarlo a morte, ma il re non se la sentì di uccidere un ospite per non violare la [[Xenia (antica Grecia)|xenia]], così lo mandò in [[Licia]] dove chiese al re [[Iobate]] di ucciderlo, ma questi preferì mandarlo a uccidere la terribile [[Chimera (mitologia)|chimera]].
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All'inizio del periodo classico Tirinto, come Micene, divenne una città relativamente insignificante. Quando [[Cleomene I]] di [[Sparta]] sconfisse gli Argivi, secondo [[Erodoto]] i loro schiavi occuparono Tirinto per molti anni.<ref>Erodoto VI 83</ref> Erodoto menziona anche<ref>Erodoto IX 28</ref> che Tirinto prese parte alla [[battaglia di Platea]] nel [[480 a.C.]] con 400 opliti contro i [[Persiani]].
Anche se in declino, Micene e Tirinto disturbavano gli [[Achei|argivi]], che nella loro propaganda politica volevano monopolizzare la gloria dei leggendari (e mitici) antenati. Nel [[468 a.C.]] [[Argo (
Nonostante la sua importanza, gli storici e gli scrittori hanno dato poco valore a Tirinto, ai suoi sovrani e alle sue tradizioni mitiche. Pausania ha dedicato un breve commento a Tirinto, scrivendo che due muli che si univano non avrebbero potuto muovere nemmeno le pietre più piccole delle mura.
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