Calimala: differenze tra le versioni
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È certa l'importanza della via nella città antica, identificandosi con il [[cardo massimo]] della città romana, che andava a incrociare il decumano in prossimità del luogo dove è la [[colonna dell'Abbondanza]], in [[piazza della Repubblica (Firenze)|piazza della Repubblica]]. Nel Medioevo mantenne la sua importanza, garantendo la comunicazione tra i due principali poli commerciali della città, il [[mercato Vecchio]] e il [[loggia del Mercato Nuovo|mercato Nuovo]]. Vi avevano sede la maggior parte delle botteghe dell'[[Arte dei Mercatanti]], nota appunto anche come Arte di Calimala, ossia la corporazione che importava e lavorava le materie prime come la lana grezza dall'[[Inghilterra]] e dalla [[Francia]], ma anche l'[[Arte della Lana]] aveva qui la [[palazzo dell'Arte della Lana|sede di rappresentanza]] e botteghe. Tra le famiglie che qui ebbero le loro case ci furono i [[Compiobbesi]], i [[Cavalcanti]], i Malatesti, i Siminetti, i Nobili, i Bostichi.
Più volte la via fu danneggiata da gravi incendi. Nel 1304 Neri degli [[Abati (famiglia)|Abati]], priore di [[San Pier Scheraggio]], appiccò fuoco per vendetta alle case dei suoi consorti tra [[Orsanmichele]] e Calimala: nel propagarsi delle fiamme andarono bruciate circa millenovecento tra case e bottghe. Un altro incendio
<div align="center"><div style="border-collapse:collapse;border:0.5px solid;padding:5px; width:250px; text-align:center"><div style="font-size: smaller">
DIE XXVI . FEBR. MDCI<br>
YHS MARIA ANNO D. M. D. LXXXII<br>
ENTRE IN TE VERGIN SANTA, ALZIAMO IL CIGLIO<br>
E PRENDI IL PREGAR NOSTRO ET PER NOI PREGA<br>
ETERNO IDIO TVO PADRE ISPOSO ET FIGLIO.
</div></div></div>
Secondo il [[Marco Lastri|Lastri]] esisteva poi un'iscrizione che ricordava l'incendio, dettata da [[Giovanni Battista Strozzi]] (il Bigazzi tuttavia non riusciva già più a leggerla, a meno che non fosse coperta dalla sporcizia della lastra a protezione dell'immagine sacra): «Arse, ruppe, spezzò l'orribile fuoco / fin qui volando; ma l'immagin pia / ogni poter troncogli in questo loco».
Di questa storia tuttavia ben poco oggi rimane nell'immagine complessiva della strada, essendo stata questa interessata dal progetto di [[Risanamento di Firenze|risanamento]] dell'area del [[Mercato Vecchio]], quando venne allargata (soprattutto a ovest) e raddrizzata, con il conseguente atterramento delle antiche fabbriche (negli anni 1893-1895, fatta eccezione, per questo tratto, del [[palazzo dell'Arte della Lana]]) e la costruzione di grandi palazzi in cui la tradizione [[Giuseppe Poggi|poggiana]] si stempera a favore di un gigantismo, che ben poco deve allo stile locale e che molto attinge invece alle coeve esperienze a [[Roma]].
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