Stereoscopia: differenze tra le versioni

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{{Vedi anche|Autostereoscopia|Barriera di parallasse}}
 
Tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX vengono ideati e messi a punto i primi sistemi di visione stereoscopica senza l'ausilio di alcun dispositivo ottico supplementare. Il più antico sistema [[autostereoscopia|autostereoscopico]] viene ideato indipendentemente sia da Jacobson che da Berthier attorno al 1896<ref name="history1">{{Cita web |url=http://www.outeraspect.com/history_lenticular.php |titolo=History of Lenticular Technology and Related Autostereoscopic Methods |sito=outeraspect.com |lingua=en |accesso=11 ottobre 2011 |dataarchivio=27 ottobre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111027204239/http://www.outeraspect.com/history_lenticular.php |urlmorto=sì }}</ref> e trova applicazione inizialmente nel campo della fotografia: il sistema viene registrato nel 1903 da [[Frederic Eugene Ives]]<ref>U.S. Patent 725,567 "Parallax Stereogram and Process of Making Same", application filed 25 September 1902, patented 14 April 1903</ref> che ne inventa il nome, [[barriera di parallasse]], e che lo sfrutta per la realizzazione di fotografie stereoscopiche.<ref name="history1" /> A partire dalla fine del XX secolo questo sistema verrà applicato alla costruzione di monitor autostereoscopici.
 
Nel 1908 [[Gabriel Lippmann]], meglio conosciuto per l'invenzione della fotografia a colori nel 1886, suggerisce di utilizzare un sistema di lenti al posto della barriera di parallasse. A tale sistema dà il nome di "fotografia integrale" e le immagini prendono il nome di "integrammi".<ref name="history1" />