Calimala: differenze tra le versioni
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|[[File:Via Calimala 2, Palazzo della Società Cattolica d'Assicurazione 02,0.jpg|150px]] || 2 || [[Palazzo degli Angeli]] || Il grande palazzo (sette assi per quattro piani) sorge nella zona già segnata da antiche case delle famiglie Cavallereschi e [[Borromei]], e risulta eretto su progetto dell'architetto [[Giuseppe Boccini]] nel 1892 come sede dei Grandi magazzini proprietà di Silvio Catastini. Nel 1921 fu acquistato dalla [[Società Cattolica d'Assicurazione]]. L'edificio si distingue dalle coeve architetture neocinquecentesche per l'intervento pittorico a monocromo che si dispiega su tutti i fronti, a fingere una decorazione a graffito. Nonostante il riferimento a una tecnica antica e tradizionale, non vi è qui l'intento di riproporre modelli rinascimentali ma, pur citando sfingi, grifi e mascheroni di eco manierista, di esprimere una sensibilità chiaramente tardo ottocentesca. Qui abitò, nei primi decenni del Novecento, [[Aldo Palazzeschi]] con la sua famiglia.
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|[[file:Via de' Lamberti 2 angolo via Calimala e via dei Cavalieri, palazzo paoletti, 00,0.jpg|150px]] ||3 || [[Palazzo Paoletti]] || L'edificio risulta eretto nel 1895 su progetto dell'architetto [[Tito Bellini]] nel luogo dove anticamente era la [[residenza dell'Arte degli Albergatori]], a definire, con la sua mole resa ancor più imponente dall'impiego del bugnato rustico, la cantonata tra [[via de' Lamberti]] e via Calimala. Al centro del piano nobile è il consueto terrazzo sotto il quale, dal lato di via de' Lamberti, è la scritta "Aedificata Anno Domini 1895".
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|[[file:Palazzo dell'arte della lana 01.JPG|150px]] || 14r-22r || [[Palazzo dell'Arte della Lana]] || L'originario edificio destinato a residenza dell'Arte della Lana fu eretto nel 1308, come attestano due iscrizioni latine presenti sui fronti dell'attuale palazzo (ambedue con scolpito in rilievo l'Agnus Dei proprio dell'insegna dell'Arte), inglobando una più antica torre della famiglia Compiobbesi. Acquistato nel 1890 dal Comune di Firenze fu ceduto nel 1903 alla [[Società Dantesca Italiana]] per le pubbliche letture ad illustrazione della ''[[Divina Commedia]]''. Questa promosse un complesso intervento di restauro e ricostruzione della proprietà, oramai isolata a seguito dell'intervento di risanamento dell'area del [[Mercato Vecchio]] (1881-1895), in modo da trasformare l'antica torre dei Compiobbesi in un'architettura aderente all'idea che allora si aveva della Firenze trecentesca.
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