Pordenone: differenze tra le versioni

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Con l'inizio del periodo [[Alto Medioevo|alto-medievale]] (dal VI secolo) le vie fluviali assunsero maggiore importanza e il nucleo della città si spostò, di conseguenza, verso valle, in una posizione che permettesse l'approdo di barche di stazza maggiore. La città si sviluppò quindi sulla sponda destra del fiume Noncello, presso una insenatura che approfittava di una ''motta'' (collinetta, terrapieno) circondata a ovest dalla roggia Codafora e a nord-est da quella dei Molini.
 
Come il resto del Friuli fu parte del [[Ducato del Friuli]] longobardo e successivamente della [[Marca del Friuli]], anche se tutto il periodo che va dall'epoca romana fino a circa il X secolo è, comunque, poco documentato. Recenti ritrovamenti nell'area del duomo di San Marco, e in particolare nell'area antistante il municipio e sotto il Palazzo Ricchieri<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Marco Tonon|anno=1998|titolo=Necropoli di palazzo Ricchieri (Pordenone - scavo 1985)|rivista=Aquileia nostra: bollettino dell'Associazione nazionale per Aquileia|numero=LVIII|p=221}}</ref>, mostrano che Pordenone fu abitata, all'incirca sotto il regno di [[Berengario del Friuli|Berengario]], da popolazioni provenienti dalla [[Carinzia]], che all'epoca era di cultura slava (Carantani). Il primo probabile riferimento all'abitato di Pordenone si ha nel 1204 nel diario di viaggio di [[Volchero di Erla|Wolger]], vescovo di Passau, che sarebbe diventato patriarca di Aquileia.<ref name="Storia di Pordenone 1">{{Cita libro|titolo=Storia di Pordenone|autore=Fulvio Comin|editore=Edizioni Biblioteca dell'Immagine|città=Pordenone|anno=2008|capitolo=Dal millecento al milletrecento|p=18|ISBN=978-88-89199-76-3}}</ref>
 
Per un breve periodo in cui la città fu parte integrante della Patria del Friuli, all'inizio del [[XIII secolo]], probabilmente dopo il 1221, i [[Babenberg]], [[duca|duchi]] di [[Austria]] e di Stiria e già signori di [[Cordenons]], ottennero dai signori di Castello, vassalli del Patriarca, il dominio su Pordenone.<ref name="Città dipinta medioevo">{{Cita libro|titolo=PORDENONE La Città Dipinta|autore=Fulvio Comin|autore2=Pierfranco Fabris|editore=Edizioni Biblioteca dell'Immagine|città=Pordenone|anno=2017|capitolo=Pordenone cosa c'era|pp=16-18|ISBN=978-88-6391-273-9}}</ref> È curioso osservare che i reali di Spagna, da ultimo [[Filippo VI di Spagna]], si fregiano tutt'oggi del titolo di signori di Pordenone<ref>{{Cita news|titolo = Abdica Juan Carlos "signore di Pordenone" - Tra i tanti titoli che il sovrano di Spagna cederà al figlio c’è anche quello che lo lega alla provincia|pubblicazione = Messaggero Veneto|data = 3 giugno 2014}}</ref><ref>{{Cita news |titolo = Re Juan Carlos di Borbone abdica e lascia anche i suoi 'titoli friulani'. Una piccola parte del palmarès del monarca spagnolo è legata al nostro territorio. Al titolo di re di Spagna vengono infatti associate due onorificenze 'local'|pubblicazione = UDINETODAY|data = 3 giugno 2014}}</ref>, duca di Carinzia e [[Stiria]]. I Babenberg diedero in concessione a signori locali, tra cui i di Ragogna, i compiti di amministratori ed esattori.<ref name="Storia di Pordenone 1"/> Con l'estinzione nel 1246 della famiglia dei Babenberg, i loro possedimenti tornarono all'imperatore [[Federico II di Svevia|Federico II]].<ref name="Città dipinta medioevo"/>