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Nel 1993 la '''Boston Ventures''' acquista la quota della [[MCA (azienda)|MCA]] sulla Motown per rivendere l’intera casa discografica alla [[PolyGram|Polygram]] per più di 300 milioni di dollari. Nel frattempo Gordy lascia assumere a Suzanne de Passe il controllo esclusivo della '''Motown Productions''' e nel 1997 vende metà dei diritti della '''Jobete''' alla [[EMI]] per la somma di 132 milioni di dollari. L’anno successivo la [[Seagram]] acquisisce la [[PolyGram]] e la Motown è assorbita nella [[Universal Music Group]]. Nel 2005 la Motown si fonde con la Universal Records per creare la [[Universal Motown Records]].<ref>{{Cita libro|titolo=I Hear a Symphony: Motown and Crossover R&B|autore=Andrew Flory|anno=2017|editore=University of Michigan Press|lingua=inglese|pp=169-170}}</ref>
== Motown Sound ==
Con il termine '''"Motown Sound"''' si fa riferimento allo stile musicale uniforme che caratterizzò gli artisti della Motown negli anni ‘60. Si tratta di un vero e proprio slogan che la Motown diffuse nella pubblicità, nella stampa e sulle copertine degli album dalla fine del 1965, esortando clienti e rivenditori a considerarlo una vera e propria etichetta di genere. Altri slogan coniati dalla casa discografica sono “The Sound Of Young America” e “Detroit Sound”.<ref name=":4">{{Cita libro|autore=Andrew Flory|titolo=I Hear a Symphony: Motown and Crossover R&B|anno=2017|editore=University of Michigan Press|lingua=inglese|p=2}}</ref>
Il “Motown Sound” nacque dall’ambizione di [[Berry Gordy]] di conquistare il grande pubblico attraverso il [[Crossover (musica)|crossover]], ovvero la commistione di generi e mercati musicali diversi che andava diffondendosi dagli anni ’50.<ref name=":4" /> Così, la Motown si fece pioniera di un nuovo ''sound'' mainstream basato sugli elementi cardine del genere [[gospel]] (ritmo, struttura responsoriale con domanda e risposta del coro, sequenze armoniche di breve durata), che contraddistingueva la formazione di tutti gli artisti e produttori della casa discografica, ma applicati a testi pop standard.<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Jon Fitzgerald|anno=1995|titolo=Motown Crossover Hits 1963-1966 and the Creative Process|rivista=Popular Music|volume=14|numero=1|p=8|lingua=inglese}}</ref> A ciò si aggiungeva la tecnica e la creatività dei musicisti jazz Earl Van Dyke, [[James Jamerson]] e Benny Benjamin.<ref>{{Cita libro|autore=Nelson George|titolo=Where Did Our Love Go?: The Rise & Fall of the Motown Sound|anno=2007|editore=University of Illinois Press|lingua=inglese|pp=104-106}}</ref>
Per questo il “Motown Sound” ebbe anche un ruolo fondamentale nell’integrazione razziale della musica pop.<ref name=":0" /> Nelle parole di [[Quincy Jones]]:<blockquote>The talented people that flowed through Motown, both the performers on stage and the writers and producers behind the scene, broke down the barriers between black and white, between the R&B world and the 'mainstream', letting everyone see the beauty of black music.<ref>{{Cita libro|autore=Nelson George|titolo=Where Did Our Love Go?: The Rise & Fall of the Motown Sound|anno=2007|editore=University of Illinois Press|lingua=inglese|p=xi}}</ref></blockquote>
== Etichette sussidiarie<ref>{{Cita libro|titolo=The Story Of Motown|autore=P. Benjaminson|anno=2018|editore=Rare Bird Books|lingua=inglese|capitolo=13}}</ref> ==
*Tamla Records
*Gordy Records
*Soul
*VIP
*Rare Earth
*Black Forum
*Prodigal
*Hitsville
*Melodyland
*Workshop
== Note ==
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