Philippe Noiret: differenze tra le versioni

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La vera popolarità arrivò negli anni settanta, quando entrò in contatto con il mondo surreale del regista italiano [[Marco Ferreri]], interpretando uno dei quattro amici che vogliono suicidarsi a furia di cibo e sesso in ''[[La grande abbuffata]]'' (1973), seguito l'anno dopo da ''[[Non toccare la donna bianca]]'' (1974). Sostenne con successo anche il ruolo drammatico de ''[[L'orologiaio di Saint-Paul]]'' (1974), sotto la direzione di [[Bertrand Tavernier]], e riconfermò le sue capacità di finissimo e acuto cesellatore di personaggi profondamente umani in ''[[Il giudice e l'assassino]]'' (1976) e ''[[Che la festa cominci...]]'' (1974), sempre di Tavernier.
[[File:Amicimiei-Tognazzi-Noiret-DelPrete.jpg|thumb|upright=1.4|Noiret nei panni di Giorgio Perozzi, al centro, fra [[Ugo Tognazzi]] (nel ruolo di [[Raffaello Mascetti|Lello Mascetti]]) e [[Duilio Del Prete]] (nel ruolo di [[Guido Necchi]]), in ''[[Amici miei]]'' (1975) di [[Mario Monicelli]]]]
Sull'onda del successo di pubblico, entrò nel cast dei primi due capitoli della trilogia di ''Amici miei'', ''[[Amici miei]]'' (1975) e ''[[Amici miei - Atto IIº]]'' (1982), entrambi diretti da [[Mario Monicelli]], in cui, interpretando il personaggio del giornalista [[Giorgio Perozzi]] (che muore alla fine del primo film e viene rievocato nel secondo film), dimostrò di possedere notevoli doti comiche, al pari di [[Ugo Tognazzi]] (che interpretava invece il personaggio del [[Raffaello Mascetti|conte Lello Mascetti]]). Diviso fra la Penisola e la [[Francia]], in [[Italia]] affiancò spesso nomi celebri della comicità nostrana come [[Alberto Sordi]], in ''[[Il comune senso del pudore]]'' di Sordi (1976) e ''[[Il testimone (film 1978)|Il testimone]]'' di [[Jean-Pierre Mocky]] (1978), ma anche grandi registi come [[Valerio Zurlini]] in ''[[Il deserto dei Tartari (film)|Il deserto dei Tartari]]'' (1976), mentre in patria sembrò insistere nei ruoli negativi come quello del sedicente tutore della legge in ''[[Colpo di spugna]]'' (1981) di [[Bertrand Tavernier]] con [[Isabelle Huppert]].
 
In Italia diede altre interpretazioni, diretto da Mario Monicelli, [[Franco Zeffirelli]], [[Francesco Rosi]], [[Sergio Citti]] ed [[Ettore Scola]], fino ad arrivare al suo personaggio più edificante, l'operatore cinematografico Alfredo in ''[[Nuovo Cinema Paradiso]]'' di [[Giuseppe Tornatore]] (1988), ruolo che di fatto rappresenta quella che è una figura paterna per un piccolo orfano di guerra, che Alfredo comprende anche nel più sottile dettaglio ed a cui lascia in eredità qualcosa che ha del soprannaturale: la passione oltre ogni limite per il mondo del cinema.