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'''Stilita''' (dal [[lingua greca|greco]] στυλίτης, derivante<ref>[http://www.etimo.it/?term=stilo&find=Cerca Dalla stessa radice derivano] le parole "[[stile]]" e "[[stiletto]]".</ref> da στῦλος, "colonna", "pilastro"<ref>[[Lorenzo Rocci]], Vocabolario Greco Italiano, ed. Dante Alighieri. Confronta anche il verbo στυλόω ("puntellare", "sostenere").</ref>) indicava, nell'[[Atene (città antica)|Antica Atene]], un cittadino il cui nome veniva inciso su una colonna per indicarne i suoi delitti contro la società. Successivamente in epoca medievale venne utilizzato per indicare monaci [[Ascetismo|asceti]] che scelsero di vivere su una [[colonna]].
 
== Stiliti greciiiigreci ==
Originariamente "stilita" fu l'epiteto attribuito nella città di [[Atene]] a quei cittadini i cui nomi erano stati scolpiti su una colonna per essersi macchiati di gravi delitti, magari contro la [[patria]], e questo per sottolinearne l'infamia.
 
== Stiliti cristianiiiicristiani ==
I monaci stiliti furono quei [[monachesimo|monaci]] [[cristianesimo|cristiani]] [[anacoreti]] che vissero nel [[Vicino Oriente]] a partire dal [[V secolo]]. Avevano la particolarità di trascorrere la propria vita di preghiera e penitenza su una piattaforma posta in cima a una colonna, rimanendoci per molti anni, spesso sino alla morte. Questa pratica voleva essere anche una testimonianza, una pubblica dimostrazione di fede.