Gervasio e Protasio: differenze tra le versioni
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{{Santo
|nome=Santi Gervasio e Protasio
|immagine=Gervaseandprotase.jpg
|didascalia=''Martirio dei santi Gervasio e Protasio. Miniatura del XIV secolo.''
|dimensione immagine=300px
|note=Martiri
|nato= [[II secolo]] o [[III secolo]]?
|morto= [[Milano]], [[III secolo]]
|venerato da= Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
|canonizzazione=
|santuario principale=
|ricorrenza=[[19 giugno]]
|attributi=
|patrono di= vedi [[#Patronati|elenco]]
}}
'''Gervasio''' e '''Protasio''' (morti a [[Milano]] nel [[III secolo]]), detti anche '''Gervaso''' e '''Protaso''', furono due fratelli [[Milano|milanesi]], [[martiri]] del [[Cristianesimo]] e pertanto venerati come [[santo|santi]] dalla [[Chiesa cattolica]] e dalla [[Chiesa ortodossa]].
La tradizione vuole che siano stati figli di [[Vitale di Milano|san Vitale]] e [[Valeria di Milano|santa Valeria]].
== Agiografia ==
Le notizie sulla loro vita si perdono nel tempo e sono giunti a noi solo pochissimi documenti. Non si conosce con certezza il momento storico in cui vissero: secondo una tradizione avrebbero professato la loro fede durante l'impero di Nerone e sarebbero stati convertiti al Cristianesimo, assieme ai loro genitori, dal vescovo di Milano [[Caio di Milano|san Caio]].
Più probabile invece posizionare temporalmente le loro vite nella metà del III secolo, durante le persecuzioni nei confronti dei cristiani di [[Decio]] o Valeriano oppure qualche anno dopo, durante la persecuzione di [[Diocleziano]].
Durante il V secolo un autore anonimo ne ha composto la ''Passio'', dalla quale è possibile ricavare alcune notizie sulla loro esistenza, rimanendo però sempre al limite tra leggenda e realtà. La ''Passio'' racconta che anche i loro genitori furono martiri della cristianità. Il padre Vitale di Milano venne ucciso mentre si trovava a Ravenna e la madre Valeria fu assassinata sulla via di ritorno per Milano. Appena venuti a conoscenza della morte dei genitori non pianificarono nessuna vendetta, anzi decisero di vendere tutti i beni di famiglia per distribuire il ricavato ai poveri di Milano. Passarono poi dieci anni della loro vita a pregare, meditare e professare tutti i dettami della cristianità.
Quando il generale Anastaso passò con le sue truppe nella città, li denunciò come cristiani e li additò come persone da punire e da redimere. I due fratelli furono arrestati, torturati ed umiliati. A Protasio fu tagliata la testa con un colpo di spada, mentre Gervasio morì a seguito dei numerosi colpi di flagello ricevuti.
== Culto ==
=== Le reliquie ===
[[File:Rapallo-IMG 1629.JPG|thumb|Raffigurazioni dei santi Gervasio e Protasio nel portone della [[basilica dei Santi Gervasio e Protasio]] di [[Rapallo]]]]
I loro corpi furono ritrovati il 17 giugno [[386]] nell'antica zona cimiteriale, che oggi è compresa tra la caserma Garibaldi della Polizia di Stato e l'Università Cattolica, grazie ad uno scavo commissionato dal vescovo [[Sant'Ambrogio|Ambrogio]] di Milano. Nessuno conosceva l'identità delle due spoglie, il loro ricordo era andato quasi completamente perduto. [[Paolino di Milano]], segretario e biografo di Ambrogio, narra che i due corpi furono riconosciuti grazie a una rivelazione che lo stesso Ambrogio ebbe; in realtà Ambrogio, nelle lettere alla sorella Marcellina, affermò di avere avuto un presentimento e non una vera e propria rivelazione:
{{Citazione|Penetrò in me come l'ardore di un presagio. In breve: il Signore mi concesse la grazia. Nonostante che lo stesso clero manifestasse qualche timore, feci scavare la terra nella zona davanti ai cancelli dei santi Felice e Nabore|Ambrogio, ''Lettera 77 a Marcellina'', 1-2}}
Ambrogio descrive il ritrovamento dei corpi di «due uomini di straordinaria statura», dei quali «tutte le ossa erano intatte, moltissimo era il sangue». All'immediato concorso dei fedeli seguì la profumazione dei corpi e il trasferimento nella basilica di [[Fausta]]; il giorno successivo le salme vennero traslate nella ''Basilica Martyrum ''(l'attuale [[basilica di Sant'Ambrogio]]), fatta costruire da Ambrogio stesso in una zona in cui erano stati sepolti i cristiani martirizzati dalle persecuzioni romane. Con la deposizione delle reliquie di Gervasio e Protasio nella nuova basilica Ambrogio introdusse, per la prima volta nella tradizione della Chiesa occidentale, la traslazione dei corpi dei martiri a scopo liturgico, secondo quanto già in uso in Oriente. Egli stesso racconta nei suoi scritti che alla traslazione delle reliquie partecipò una grande folla e che durante la traslazione avvenne la guarigione di un cieco di nome Severo, che affermò di avere riacquistato la vista dopo avere toccato la veste che copriva una delle reliquie.<ref>Ambrogio, ''Lettera 77 a Marcellina'', 2.17. Il fatto è riportato anche da Agostino, che ne ''[[La città di Dio]]'' (libro XXII, capitolo 8) scrive: «Il miracolo che fu operato a Milano durante la nostra permanenza colà, allorché un cieco recuperò la vista, ha potuto essere conosciuto da molti [...], perché fu operato davanti ad un immenso popolo accorso a venerare i corpi dei santi martiri Gervaso e Protasio, ritrovati per opera del vescovo Ambrogio [...]: presso quei corpi il cieco vide la luce»</ref> Il [[19 giugno]] Ambrogio consacrò ufficialmente la ''Basilica Martyrum'' con l'elezione a santi di Gervasio e Protasio e con la deposizione delle loro reliquie in un grande loculo posto sotto l'altare.
Il ritrovamento delle reliquie di Gervasio e Protasio fu determinante per Ambrogio nel guadagnare l'approvazione dei fedeli cristiani di Milano nella controversia con gli [[arianesimo|ariani]], che in quegli anni costituivano a Milano un numeroso gruppo in opposizione al vescovo cattolico. Effettivamente fu nel [[386]] che il contrasto con gli ariani toccò il punto di massima tensione, prima di risolversi decisamente a favore di Ambrogio.<ref>Cesare Pasini, ''I Padri della Chiesa'', cap. XIII</ref>
Attorno al [[VI secolo]] molto probabilmente venne effettuata una ricognizione dei loro corpi. Nell'[[835]] in occasione del rifacimento della basilica di Sant'Ambrogio ad opera di [[Angilberto II]] le spoglie dei due fratelli e quelle di Ambrogio furono rimosse dai loculi e poste in un'unica urna di porfido.
Il 13 gennaio [[1864]] fu fatta un'attenta ricognizione delle zone sottostanti l'[[Altare di Sant'Ambrogio|altare della basilica di Sant'Ambrogio]]. Trovarono i due loculi vuoti, uno grande, dedicato ai due santi e uno più piccolo dedicato alle spoglie di sant'Ambrogio. L'8 agosto [[1871]] l'urna di porfido venne aperta: risultava quasi completamente piena d'acqua stranamente limpidissima, sul fondo stavano adagiati 3 scheletri che furono attribuiti ad Ambrogio, Gervasio e Protasio. Il 14 maggio [[1874]] le reliquie dei santi furono deposte in una nuova urna più preziosa, in argento e cristallo.
Nel [[2018]] è stata fatta una ricognizione delle spoglie dei tre santi, coordinata dalla professoressa Cristina Cattaneo. Gli scheletri attribuiti a Gervasio e Protasio mostrano una significativa somiglianza morfologica e segni compatibili con il [[Martirio (cristianesimo)|martirio]] ricordato dalla tradizione.<ref>{{Cita news|lingua=it|url=https://www.avvenire.it/attualita/pagine/ambrogio-milano-studi|titolo=Milano. Santi Ambrogio, Gervaso e Protaso: la scienza conferma la tradizione|data=2018-10-02|accesso=2018-10-03}}</ref>
=== Ricorrenze ===
[[File:Sant'Ambrogio Cript in Basilica of Sant'Ambrogio, Milan.jpg|thumb|Spoglie mortali di Ambrogio e Gervasio, rivestite in paramenti liturgici, nella cripta della basilica di Sant'Ambrogio a Milano.]]
Dal ritrovamento dei corpi dei due santi iniziò a diffondersi il loro culto, inizialmente nelle città del nord: [[Brescia]] e [[Ravenna]] per poi giungere fino a [[Roma]] dove, durante il pontificato di [[Innocenzo I]], venne eretta una chiesa in loro nome, ora intitolata a [[Vitale di Milano|san Vitale]]. La loro popolarità si diffuse nel Mediterraneo.
Il [[19 giugno]] è la data della loro commemorazione liturgica, scelta in memoria della traslazione delle reliquie.
{{Quote|A Milano, commemorazione dei santi Gervasio e Protasio, martiri, i cui corpi furono rinvenuti da sant’Ambrogio e in questo giorno solennemente traslati nella nuova basilica da lui costruita. |Martirologio Romano}}
=== Chiese dedicate ai santi Gervasio e Protasio ===
{{vedi anche|Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio}}
A Venezia importante per il suo valore artistico è la [[Chiesa di San Trovaso]] che altro non è che il nome che i veneziani hanno dato ai santi Gervasio e Protasio. La chiesa, tra l'altro, contiene cinque teleri del [[Tintoretto]].
A Maleo, piccolo borgo in provincia di Lodi, nel 1576 fu eretta una chiesa in onore dei due santi.
A [[San Trovaso]], frazione di Preganziol (in provincia di Treviso), nella vecchia chiesa parrocchiale troviamo la pala dell'altare maggiore raffigurante i santi Gervasio e Protasio, opera di Girolamo da Santacroce.
A [[Pavia]], la [[Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (Pavia)|chiesa dei Santi Gervasio e Protasio]] è la più antica della città, fondata nel IV secolo, e scelta come luogo di sepoltura dai re longobardi [[Clefi]] e [[Autari]]. La città lombarda di [[Parabiago]], in [[provincia di Milano]], ha nella [[Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (Parabiago)|chiesa parrocchiale dei Santi Gervaso e Protaso]] (nome con cui i santi sono conosciuti nel luogo) la sua chiesa principale. I due santi sono anche i ''patroni'' della città.
In [[Ossola]], la città di [[Domodossola]] ha come chiesa più importante la [[Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (Domodossola)|chiesa parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio]]. Tra varie altre opere, vi è conservata un'importante tela di [[Tanzio da Varallo]]: ''San Carlo Borromeo comunica gli appestati''.
Inoltre nella ridente cittadina di Vercurago, in provincia di Lecco, è situata la chiesa parrocchiale dedicata ai due martiri milanesi Ss. Gervasio e Protasio raffigurati da due statue lignee.
La Chiesa parrocchiale di Macherio (MB) è dedicata ai Santi Gervaso e Protaso.
Un'importante e molto frequentata chiesa dedicata ai Santi Gervasio e Protasio si trova in località Tabiano Castello, nel comune di Salsomaggiore Terme (PR).
A [[Valloria (Prelà)|Valloria]], frazione di [[Prelà]] (Imperia), è presente la chiesa parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio. Al suo interno è conservato il polittico con "Madonna, San Pietro e San Paolo, sopra la Pietà, San Giovanni Battista e San Bernardo di Mentone", prima opera conosciuta (1523) del pittore ligure [[Agostino da Casanova|Agostino Casanova]]
=== Altri monumenti ===
* [[Porta San Gervasio]] è uno degli ingressi alla antica [[Mura di Lucca|cerchia muraria]] di [[Lucca]]. Originariamente intitolata a san Gervasio e Protasio, oggi è detta solo San Gervasio. Le antiche mura oggi non sono più visibili, in quanto sono state demolite per realizzare un'opera difensiva più imponente che corrisponde alle attuali mura rinascimentali. Porta San Gervasio restò però in piedi, assieme a [[porta dei Borghi]], a testimoniare il tracciato delle antiche mura.
== Patronati ==
Gervasio e Protasio sono santi patroni dei seguenti comuni o frazioni italiane:
{{div col|cols=2}}
* [[Bariano]] ([[provincia di Bergamo|BG]])
* [[Baveno]] ([[Provincia del Verbano-Cusio-Ossola|VB]])
* [[Bormio]] ([[Provincia di Sondrio|SO]])
* [[Caglio]] ([[Provincia di Como|CO]])
* [[Cadempino]] ([[Cantone Ticino]]) ([[Svizzera]])
* [[Campagnola Emilia]] ([[provincia di Reggio Emilia|RE]])
* [[Capriate San Gervasio]] ([[Provincia di Bergamo|BG]])
* [[Carpenedo]] ([[Provincia di Venezia|VE]])
* [[Casso]] ([[provincia di Pordenone|PN]])
* [[Città della Pieve]] ([[Provincia di Perugia|PG]])
* [[Clusane|Clusane d'Iseo]] ([[Provincia di Brescia|BS]])
* [[Cologne (Italia)|Cologne]] ([[provincia di Brescia|BS]])
* [[Cortenova]] ([[Provincia di Lecco|LC]])
* [[Denno]] ([[Provincia di Trento|TN]])
* [[Domodossola]] ([[Provincia del Verbano-Cusio-Ossola|VB]])
* [[Dosolo]] ([[Provincia di Mantova|MN]])
* [[Galliate Lombardo]] ([[Provincia di Varese|VA]])
* [[Giovenzano]] di [[Vellezzo Bellini]] ([[Provincia di Pavia|PV]])
* [[Granozzo con Monticello]] ([[Provincia di Novara|NO]])
* [[Gorgonzola (Italia)|Gorgonzola (MI)]]
* [[Macherio]] ([[Provincia di Monza e della Brianza|MB]])
* [[Maleo]] ([[Provincia di Lodi|LO]])
* [[Massignano]] ([[Provincia di Ascoli Piceno|AP]])
* [[Montebello della Battaglia]] ([[Provincia di Pavia|PV]])
* [[Nimis]] ([[provincia di Udine|UD]])
* [[Novate Milanese]] ([[Provincia di Milano|MI]])
* [[Ossimo]] ([[provincia di Brescia|BS]])
* [[Parabiago]] ([[Provincia di Milano|MI]])
* [[Poncarale]] ([[provincia di Brescia|BS]])
* [[Prosito]] ([[Cantone Ticino]]) ([[Svizzera]])
* [[Roccafranca]] ([[provincia di Brescia|BS]])
* [[San Trovaso]] ([[provincia di Treviso|TV]])
* [[Saltrio]] ([[provincia di Varese|VA]])
* [[San Gervasio Bresciano]] ([[provincia di Brescia|BS]])
* [[Seveso]] ([[provincia di Monza e Brianza|MB]])
* [[Sondrio]]
* [[Spirano]] ([[Provincia di Bergamo|BG]])
* [[Trasquera]] ([[Provincia del Verbano-Cusio-Ossola|VB]])
* [[Tregasio]] ([[provincia di Monza e della Brianza|MB]])
* [[Torri di Quartesolo]] ([[provincia di Vicenza|VI]])
* [[Vercurago]] ([[provincia di Lecco|LC]])
* [[Virgoletta (Villafranca in Lunigiana)|Virgoletta]] di [[Villafranca in Lunigiana]] ([[provincia di Massa Carrara|MS]])
{{div col end}}
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
;Fonti primarie
*pseudo-[[Ambrogio di Milano|Ambrogio vescovo]], ''Inventio et passio sanctorum Gervasii et Protasii mm. Mediolani'', in ''Vite ss. Martirum seu Passiones C.v''.<ref group="E">{{cita web|url=http://sip.mirabileweb.it/title/inventio-et-passio-sanctorum-gervasii-et-protasii--title/17815|titolo=collocazioni|accesso=25 agosto 2017}}</ref>
;Fonti secondarie
* [[Cesare Pasini]], ''I padri della Chiesa. Il cristianesimo dalle origini e i primi sviluppi della fede a Milano''. 2010, Busto Arsizio, Nomos Edizioni. ISBN 978-88-88145-46-4
<references group="E" />
== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
{{Portale|biografie|cattolicesimo}}
[[Categoria:Coppie di fratelli o sorelle]]
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