Matteo Messina Denaro: differenze tra le versioni

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Il 15 dicembre [[2020]] vengono arrestate 13 persone, molti dei quali fiancheggiatori di Messina Denaro tra cui Salvatore Barone, ex direttore dell'azienda dei trasporti Atm di [[Trapani]], compresi numerosi imprenditori e uomini appartenenti alle famiglie mafiose di [[Alcamo]] e [[Calatafimi Segesta|Calatafimi]]. Tra gli indagati anche il sindaco di [[Calatafimi Segesta]], Antonino Accardo, per corruzione elettorale.<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/12/15/matteo-messina-denaro-13-fermi-ce-anche-ex-direttore-atm-di-trapani-indagato-un-sindaco-per-corruzione-elettorale/6037221/|titolo=Matteo Messina Denaro, 13 fermi: c’è anche ex direttore Atm di Trapani. Indagato un sindaco per corruzione elettorale|pubblicazione=ilfattoquotidiano.it|accesso=15 dicembre 2020}}</ref>
 
=== Altre notizie ===
{{F|Biografie|gennaio 2023|arg2=Mafia}}{{Curiosità}}
Nel 2012 il boss latitante, dopo aver sentito il richiamo di [[Salvatore Riina|Totò Riina]] dal carcere, aveva organizzato un attentato ai danni di [[Nino Di Matteo|Antonino Di Matteo]], il pm che si occupava della [[trattativa Stato-mafia]].
 
Il pentito Vito Galatolo racconta che Girolamo Biondino, capomandamento di San Lorenzo, gli aveva detto che Matteo Messina Denaro aveva organizzato, con l'aiuto di Alessandro D'Ambrogio, capomandamento di Porta Nuova, l'attentato a Di Matteo. Ci fu una riunione a Palermo, organizzata da Matteo Messina Denaro (il boss latitante però non vi partecipò) in cui si discussero le modalità dell'attentato. A questa riunione parteciparono Vito Galatolo, boss dell'Acquasanta, Tonino Lauricella, responsabile della cosca di Villabate, Tonino Lipari, referente di Alessandro D'Ambrogio, boss di Porta Nuova, Giuseppe Fricano e Vincenzo Graziano, capimafia di Resuttana. L'esplosivo (150 kg di tritolo), acquistato in Calabria e nascosto da Graziano in una località sconosciuta, è attualmente nelle mani di Matteo Messina Denaro. Con l'arresto di diversi boss di Palermo, tra cui quelli citati sopra, l'organizzazione della strage è rallentata, ma l'ordine di uccidere il magistrato (dato dalla porzione di stato e servizi deviata, "gli stessi di Borsellino" secondo Vito Galatolo) resta operativo e a carico del boss Matteo Messina Denaro. Inoltre il boss avrebbe manifestato la volontà di uccidere i due pentiti [[Gaspare Spatuzza]] e [[Nino Giuffrè|Antonino Giuffrè]], date le loro dichiarazioni scottanti sulle stragi del 1992-1993.
 
== Note ==