Rumore: differenze tra le versioni

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[[Plinio il vecchio]], nel suo ''[[Naturalis Historia]] (V, X, 54) accenna al possibilità che rumori prodotti da fiumi e rapide possano provocare sordità.<br>
Di rumore e disturbo della quiete pubblica a [[roma antica|Roma]] ne parla il [[satira|poeta satirico]] [[Decimo Giunio Giovenale|Giovenale]]:
a suo dire il vociar dei mercanti, il chiasso al passaggio dei carri, il baccano delle [[mandrie]], avrebbero svegliato anche [[CaludioClaudio Druso Cesare|Druso]] (e in questo starebbe la satira) e le [[foca|foche]] (a suo dire la foca era l'animale più sonnolento). Si legge nella sua ''Satira terza'', di come i romani dovevano sopportare non solo il disturbo arrecato dal rumore perenne, ma anche i danni alla salute ad esso connessi.
 
Bisogna aspettare [[Bernardino Ramazzini]] ([[1633]]-[[1714]]) per uno studio approfondito della relazione professionale ''rumore-danno'', nel suo ''[[De Morbis Artificium Diatriba]]''.