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== Storia ==
La produzione di Mater-Bi è stata una vera e propria rivoluzione nel campo della [[chimica verde]] e dei materiali sostenibili. La sua creazione ha avuto inizio nel [[1990]], presso lo stabilimento della [[Novamont]] di [[Terni]], come risposta alla crescente domanda di materiali biodegradabili e sostenibili per la produzione di imballaggi e altri prodotti monouso. La Novamont ha investito in tecnologie all'avanguardia e ha messo a punto un processo di produzione a basso impatto ambientale per creare una plastica biodegradabile e compostabile a partire da fonti rinnovabili come amido di mais e canna da zucchero. Questa nuova tecnologia ha permesso di ridurre l'utilizzo di risorse non rinnovabili rispetto alle plastiche tradizionali, e di promuovere l'utilizzo sostenibile delle risorse.
[[Catia Bastioli]], è una ricercatrice italiana di fama internazionale, nota per la sua eccezionale scoperta nel campo della chimica verde. Nel [[2007]], la sua straordinaria invenzione ha attirato l'attenzione del mondo scientifico, ricevendo il prestigioso premio europeo come "Inventrice dell'anno". La sua scoperta consisteva nella creazione di un nuovo materiale strutturale a partire dall'amido, una delle fonti energetiche principali delle piante. La sua intuizione ha permesso di trasformare questa fonte rinnovabile in un materiale versatile ed eco-sostenibile, aprendo nuove prospettive per la produzione di materiali sostenibili.
Il Mater-Bi è stato il primo materiale biodegradabile ad essere utilizzato per la produzione di imballaggi alimentari, aprendo la strada per l'utilizzo di materiali sostenibili nell'industria alimentare. Negli ultimi anni, la sua popolarità è cresciuta in modo esponenziale, grazie alla sua capacità di fornire un'alternativa sostenibile ai materiali plastici convenzionali. La produzione di Mater-Bi è infatti cresciuta notevolmente nel tempo, passando da una produzione iniziale di 4000 tonnellate all'anno, che è raddoppiata nel 1997 e nel 2001 è arrivata a 16 000 tonnellate all'anno. Questo crescente interesse per il Mater-Bi è stato supportato dalle sue caratteristiche eccezionali, tra cui la biodegradabilità e la compostabilità, nonché la sua capacità di essere utilizzato in una vasta gamma di applicazioni, dall'agricoltura all'imballaggio alimentare.
La molecola Mater-Bi inizia ad avere un ruolo importante nella società a seguito dell'entrata in vigore di una normativa europea del 2010 che sostituisce i sacchetti di plastica in commercio con quelli in bioplastica conformi alla UNI EN 13432. Questa normativa ha rappresentato un importante passo in avanti nella lotta contro l'inquinamento da plastica e nella promozione di uno sviluppo sostenibile. La normativa ha stabilito che per essere considerati biodegradabili e compostabili, i materiali devono soddisfare requisiti rigorosi in termini di biodegradabilità, compostabilità e impatto ambientale. Mater-Bi è stato il primo materiale a soddisfare questi requisiti e, di conseguenza, è diventato il materiale di riferimento per la produzione di sacchetti biodegradabili e compostabili. Questo ha portato ad una maggiore diffusione di Mater-Bi nell'industria degli imballaggi e alla sua crescente popolarità come materiale sostenibile.
Ad oggi, la società Novamont è ancora molto attiva nello sviluppo e nella produzione di Mater-Bi. La società ha infatti raggiunto la quarta generazione di Mater-Bi, migliorando costantemente le sue prestazioni e le sue proprietà, e sta attualmente lavorando alla quinta generazione del materiale. Questo è stato possibile anche grazie a un significativo investimento di 100 milioni di euro che la società ha ricevuto per sviluppare la quinta generazione di Mater-Bi, che si prevede sarà ancora più performante e sostenibile rispetto alle versioni precedenti. Questo dimostra l'impegno costante della società nello sviluppo di materiali sostenibili e nella promozione di uno sviluppo sostenibile.
La produzione di Mater-Bi ha avuto inizio nel [[1990]], nello stabilimento della [[Novamont]] di [[Terni]] come risposta alla crescente domanda di materiali sostenibili e biodegradabili per la produzione di imballaggi e altri prodotti monouso.
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La produzione di Mater-Bi è stata una vera e propria rivoluzione nel campo della [[chimica verde]] e dei materiali sostenibili. La sua creazione ha avuto inizio nel [[1990]], presso lo stabilimento della Novamont di Terni, come risposta alla crescente domanda di materiali biodegradabili e sostenibili per la produzione di imballaggi e altri prodotti monouso. La Novamont ha investito in tecnologie all'avanguardia e ha messo a punto un processo di produzione a basso impatto ambientale per creare una plastica biodegradabile e compostabile a partire da fonti rinnovabili come amido di mais e canna da zucchero. Questa nuova tecnologia ha permesso di ridurre l'utilizzo di risorse non rinnovabili rispetto alle plastiche tradizionali, e di promuovere l'utilizzo sostenibile delle risorse. La produzione di Mater-Bi ha rappresentato un passo importante nella lotta contro i rifiuti e nella promozione di uno sviluppo sostenibile, facendo di Novamont un'azienda leader nel settore dei materiali sostenibili.
La produzione di Mater-Bi ha avuto inizio nel [[1990]], nello stabilimento della [[Novamont]] di [[Terni]], con una produzione iniziale di 4000 tonnellate all'anno, che è raddoppiata nel 1997 e nel 2001 è arrivata a {{tutto attaccato|16 000}} tonnellate all'anno.<ref>{{Cita|Bastioli|p. 210}}.</ref> ▼
[[Catia Bastioli]], ricercatrice italiana, nel 2007 riceve il più grande premio europeo come inventrice dell'anno, scoprendo come trasformare l’amido, una delle fonti energetiche principali delle piante, in un materiale strutturale. [10]
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Catia Bastioli, è una ricercatrice italiana di fama internazionale, nota per la sua eccezionale scoperta nel campo della chimica verde. Nel 2007, la sua straordinaria invenzione ha attirato l'attenzione del mondo scientifico, ricevendo il prestigioso premio europeo come "Inventrice dell'anno". La sua scoperta consisteva nella creazione di un nuovo materiale strutturale a partire dall'amido, una delle fonti energetiche principali delle piante. La sua intuizione ha permesso di trasformare questa fonte rinnovabile in un materiale versatile ed eco-sostenibile, aprendo nuove prospettive per la produzione di materiali sostenibili.
Il Mater-Bi è stato il primo materiale biodegradabile ad essere utilizzato per la produzione di imballaggi alimentari e, negli ultimi anni, è diventato sempre più popolare per la sua capacità di fornire un'alternativa sostenibile ai materiali plastici convenzionali, infatti si è passati da una “''produzione iniziale di 4000 tonnellate all'anno, che è raddoppiata nel 1997 e nel 2001 è arrivata a 16 000 tonnellate all'anno''” [<nowiki/>[[Mater-Bi#Storia|11]]]
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Il Mater-Bi è stato il primo materiale biodegradabile ad essere utilizzato per la produzione di imballaggi alimentari, aprendo la strada per l'utilizzo di materiali sostenibili nell'industria alimentare. Negli ultimi anni, la sua popolarità è cresciuta in modo esponenziale, grazie alla sua capacità di fornire un'alternativa sostenibile ai materiali plastici convenzionali. La produzione di Mater-Bi è infatti cresciuta notevolmente nel tempo, passando da una "produzione iniziale di 4000 tonnellate all'anno, che è raddoppiata nel 1997 e nel 2001 è arrivata a 16 000 tonnellate all'anno". Questo crescente interesse per il Mater-Bi è stato supportato dalle sue caratteristiche eccezionali, tra cui la biodegradabilità e la compostabilità, nonché la sua capacità di essere utilizzato in una vasta gamma di applicazioni, dall'agricoltura all'imballaggio alimentare.
La molecola inizia ad avere un ruolo importante nella società in seguito ad una normativa Europa del 2010 che sostituisce i sacchetti di plastica in commercio con quelli in bioplastica conformi alla UNI EN 13:432.
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La molecola Mater-Bi inizia ad avere un ruolo importante nella società a seguito dell'entrata in vigore di una normativa europea del 2010 che sostituisce i sacchetti di plastica in comme<nowiki/>rcio con quelli in bioplastica conformi alla UNI EN 13432. Questa normativa ha rappresentato un importante passo in avanti nella lotta contro l'inquinamento da plastica e nella promozione di uno sviluppo sostenibile. La normativa ha stabilito che per essere considerati biodegradabili e compostabili, i materiali devono soddisfare requisiti rigorosi in termini di biodegradabilità, compostabilità e impatto ambientale. Mater-Bi è stato il primo materiale a soddisfare questi requisiti e, di conseguenza, è diventato il materiale di riferimento per la produzione di sacchetti biodegradabili e compostabili. Questo ha portato ad una maggiore diffusione di Mater-Bi nell'industria degli imballaggi e alla sua crescente popolarità come materiale sostenibile.
Ad oggi la società è ancora molto attiva infatti ha raggiunto la quarta generazione di Mater-Bi e ha già ricevuto un finanziamento di 100 milioni per la quinta generazione che si sta avvicinando sempre di più. [12]
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Ad oggi, la società Novamont è ancora molto attiva nello sviluppo e nella produzione di Mater-Bi. La società ha infatti raggiunto la quarta generazione di Mater-Bi, migliorando costantemente le sue prestazioni e le sue proprietà, e sta attualmente lavorando alla quinta generazione del materiale. Questo è stato possibile anche grazie a un significativo investimento di 100 milioni di euro che la società ha ricevuto per sviluppare la quinta generazione di Mater-Bi, che si prevede sarà ancora più performante e sostenibile rispetto alle versioni precedenti. Questo dimostra l'impegno costante della società nello sviluppo di materiali sostenibili e nella promozione di uno sviluppo sostenibile.
▲La produzione di Mater-Bi ha avuto inizio nel [[1990]], nello stabilimento della [[Novamont]] di [[Terni]], con una produzione iniziale di 4000 tonnellate all'anno, che è raddoppiata nel 1997 e nel 2001 è arrivata a {{tutto attaccato|16 000}} tonnellate all'anno.<ref>{{Cita|Bastioli|p. 210}}.</ref>
== Composizione chimica ==
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