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'''Calimaruzza''' (spesso normalizzato come '''via Calimaruzza''') è una strada del [[centro storico di Firenze]], situata tra [[piazza della Signoria]] (presso lo sbocco di [[via Calzaiuoli]]) e la [[piazza del Mercato Nuovo]] angolo [[via Por Santa Maria]].
==Storia
Come il nome dice, è la figlia minore di Calimala, per quanto una volta venisse chiamata Calimala Vecchia, perché vi aveva sede l'[[Arte dei Mercatanti]], in [[palazzo dell'Arte dei Mercatanti|un palazzo]] che si svolgeva su [[piazza della Signoria]] e [[via Calzaioli]], ma che aveva qui l'entrata<ref>Bargellini-Guarnieri 1977, cit.</ref>, marcata dalla suggestiva lunetta ancora presente con un grande stemma dell'Arte ([[aquila]] che tiene con gli artigli un [[torsello]]) in campo [[seminato]] di [[giglio di Francia|gigli di Francia]]. Tuttavia, secondo Limburger, la Residenza della corporazione, sorta nel 1359, sarebbe da identificare con gli spazi ai quali attualmente si accede dal numero civico 2: "il portale, con lo stemma della corporazione, è stato trasferito, nel secolo XIX, un poco più verso occidente"<ref>Limburger, cit.</ref>.
La strada venne detta anche "Calimara francesca",
==Descrizione==
Anche se stretta e breve, la strada è intensamente frequentata, sia per la presenza di attività commerciali sia per il suo essere arteria pedonale di collegamento tra due zone del centro storico di grande interesse turistico<ref name=PAO/>
L'elemento di maggior pregio è il già ricordato portale della Residenza dell'Arte dei Mercatanti. La sala dell'udienza dell'Arte, invece, secondo quanto segnalato da [[Guido Carocci]] nell<nowiki>'</nowiki>''Illustratore fiorentino'' del 1905, è invece da riconoscersi nel fondo dell'antica farmacia di piazza della Signoria (oggi occupata da un negozio): "è ampia, coperta da volte che poggiano sopra a ricchi ed originali capitelli doppi, scolpiti in pietra. Delle decorazioni murali che dovevano indubbiamente arricchirne le volte e le pareti non resta alcuna traccia"<ref>Illustratore fiorentino (1905) 1904, pp. 44-46.</ref><ref>[http://www.palazzospinelli.org/architetture/scheda.asp?denominazione=&ubicazione=Calimaruzza&button=&proprieta=&architetti_ingegneri=&pittori_scultori=¬e_storiche=&uomini_illustri=&ID=374 Scheda sull'edificio]</ref>.
Nella [[bottega]] sull'angolo di questa strada con piazza della Signoria, nel 1432 ebbe il suo negozio di [[barbiere]] Domenico di Giovanni detto il [[Burchiello (poeta)|Burchiello]], poeta satirico, dove oggi si trova il [[palazzo Lavison]]<ref>Lumachi, cit.</ref>. Dall'altro lato della strada, alla cantonata con piazza del Mercato Nuovo, si trova una casetta bassa che in origine si componeva di locali ad uso di botteghe e di palchi superiori, oggi rimodernata. Fu uno dei possessi che Bartolomeo di Zanobi Baldesi lasciò nel 1300 all'[[ospedale di San Matteo]], che era stato sotto l'amministrazione dell'[[Arte del Cambio]]. La rendita di questi beni doveva essere distribuita all'Arte stessa secondo diverse disposizioni del testatore". Su Calimaruzza resta un [[pietrino]] del [[monastero di Santa Maria degli Angeli (Firenze)|monastero di Santa Maria degli Angeli]]. Nel locale al terreno è stata fino al 2011 la libreria del Porcellino, nata nel 1939 come "Casa del Libro" e già inserita nell'elenco degli Esercizi Storici Fiorentini<ref>Palazzi 1972, p. 77, n. 134; Cesati (Piazze) 2005, p. 135; [http://www.palazzospinelli.org/architetture/bibliografia.asp in dettaglio].</ref>. L'altro lato della cantonata presenta invece un edificio moderno, costruito negli anni 1950 sulle macerie degli edifici minati in [[via Por Santa Maria]] nel 1944.▼
Presso quella farmacia o sul lato opposto della strada, dove oggi si trova il fianco del [[palazzo Lavison]], nel 1432 ebbe il suo negozio di [[barbiere]] Domenico di Giovanni detto il [[Burchiello (poeta)|Burchiello]], poeta satirico<ref>Lumachi, cit.</ref>.
Molti degli edifici che si su Calimaruzza affacciano presentano elementi in pietra a vista, che ne indicano l'antica origine. Ad esempio al n. 1 è presente un esteso corpo di fabbrica non particolarmente caratterizzato, ma segnato da ampie aree con conci di pietra lasciati a vista, che si sviluppano anche in altezza, fino al quinto piano dell'attuale edificio, suggerendo la presenza di una preesistente torre medievale, con retro sulla [[piazza di Sata Cecilia]]. Al terreno permangono quattro alti fornici con arco ribassato e l'accesso a un chiasso, ora tamponato e chiuso<ref>[http://www.palazzospinelli.org/architetture/scheda.asp?denominazione=&ubicazione=Calimaruzza&button=&proprieta=&architetti_ingegneri=&pittori_scultori=¬e_storiche=&uomini_illustri=&ID=3565 Scheda]</ref>. All'8r e 10r si nota di un basso corpo di fabbrica che guarda alla strada con due accessi carrai, trasformati in mostre di esercizi commerciali<ref>[http://www.palazzospinelli.org/architetture/scheda.asp?denominazione=&ubicazione=Calimaruzza&button=&proprieta=&architetti_ingegneri=&pittori_scultori=¬e_storiche=&uomini_illustri=&ID=2069 Scheda]</ref>.
Al n. 4 l'edificio si presenta attualmente come palazzina di gusto ottocentesco, per quanto il fronte riecheggi nella successione dei quattro archi al terreno e nel parato a bugne di pietra tipologie proprie dell'architettura trecentesca. Antica è in effetti la fondazione dell'immobile, anche se probabilmente in origine di ben più semplice disegno. Tra gli ingressi 14r e 16r, si trova una formella in terracotta verosimilmente [[Montelupo Fiorentino|montelupina]] e settecentesca con la ''Madonna col Bambino''<ref>[http://www.palazzospinelli.org/architetture/scheda.asp?denominazione=&ubicazione=Calimaruzza&button=&proprieta=&architetti_ingegneri=&pittori_scultori=¬e_storiche=&uomini_illustri=&ID=2068 Scheda]</ref>.
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==Note==
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