Jacopo Calò Carducci: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m →top: smistamento lavoro sporco e fix vari |
|||
Riga 61:
Al termine della crociera il Ministro dell'Aeronautica [[Italo Balbo]] gli affidò l'organizzazione della [[Crociera aerea transatlantica Italia-Brasile]].<ref name=C4p6>{{Cita|Cersosimo 2014|p. 6}}.</ref> Nei primi mesi del [[1930]], insieme al capitano [[Stefano Cagna]],<ref group=N>Futuro generale di brigata aerea, decorato con [[Medaglia d'oro al valor militare]] alla memoria, deceduto in azione nel corso del 1940.</ref> raggiunse a tappe la [[Guinea portoghese]],<ref name=C4p6/> e poi [[Bolama]] dove i due compirono numerosi esperimenti di volo.<ref group=N>I due piloti trascorsero quattro mesi sulle coste dell'Africa settentrionale, volando a Ketira, a Bolama, alle [[Isole Azzorre]], alle [[Canarie]] e a [[Capo Verde]].</ref> una volta rientrato in Patria raggiunse l'aeroporto di [[Orbetello]],<ref name=C4p6/> da dove decollò<ref group=N>Era al comando del velivolo I-CAL 12 appartenente alla ''Squadriglia Verde''.</ref> con gli altri velivoli nel dicembre del 1930, raggiungendo a tappe il [[Brasile]], e ritornando in [[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] nel [[1931]].<ref name=C4p6/> Per questa impresa gli fu assegnata la [[Medaglia al valore aeronautico|Medaglia d'oro al valor aeronautico]],<ref>Regio Decreto del 22 gennaio 1931, R.U. 1931, supl. 1, pag. 2.</ref> e venne fatto [[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro|Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]].<ref name="Regno d 1932">''Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia'' n.243 del 19 ottobre 1932. .</ref>
Nel luglio [[1933]]<ref name=C4p6/> prese parte alla [[Crociera aerea del Decennale]]<ref group=N>Dapprima servì in qualità di istruttore presso il NAVAM di Orbetello.</ref> come pilota, al termine della quale venne promosso [[Maggiore|maggiore per “meriti straordinari”]]. Dal settembre 1933 all'agosto 1935 ricoprì l'incarico di comandante dell'[[aeroporto di Novi Ligure]],<ref name=C4p6/> venendo poi trasferito presso lo Stato maggiore della IV Zona Aerea Territoriale di Bari.<ref name=C4p6/> Il 1 luglio [[1937]] prese servizio presso lo Stato maggiore dell'Aeronautica della [[Libia]],<ref name=C4p6/> frequentando nel [[1938]] un corso di studi presso la [[Scuola di guerra aerea]]<ref name=C4p6/> di [[Firenze]], e venendo promosso al grado di [[colonnello]] “a scelta assoluta” nel marzo del [[1939]]. Il 27 aprile di quell'anno decollò con il collega Alessandro Miglia da [[Aeroporto di Tripoli|Castelbenito]] a bordo di un bombardiere [[Savoia-Marchetti S.M.79|Savoia-Marchetti S.79 Sparviero]] con l'obiettivo di raggiungere El Maden,<ref group=N>Una località che si trovava oltre [[Tobruk]], al confine con l'[[Egitto]].</ref> ma l'aereo non vi arrivò mai, probabilmente precipitato al suolo a causa del [[Scirocco|Ghibli]].<ref name=C4p6/> Le ricerche, a cui partecipò lo stesso Balbo, si rivelarono infruttuose, e i corpi dei due piloti non furono mai ritrovati.<ref name=C4p6/>
La Regia Aeronautica volle onorarne la memoria dei due piloti intitolando a Calò Carducci l'[[Aeroporto di Bari-Palese|aeroporto di Bari Palese]]<ref>Foglio d'ordini del 20 febbraio 1949 dello Stato Maggiore dell'[[Aeronautica Militare Italiana]].</ref> e a Miglia il ''Villaggio azzurro'' situato sullo stesso aeroporto.<ref group=N>In tale Villaggio risiedono le famiglie degli ufficiali e dei sottufficiali che prestano servizio presso il Comando della III Zona Aerea Territoriale (Z.A.T.).</ref> Una via di Bari porta il nome di Calò Carducci.
| |||