Currency board: differenze tra le versioni
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Solitamente, un ''currency board'' ortodosso opera nel modo seguente:
▲- come controparte della valuta emessa, detiene riserve (in divisa estera) pari ad almeno il 100% della massa monetaria in circolazione;
▲- il suo consiglio di amministrazione è composto da membri di diverse nazionalità appartenenti ad importanti banche internazionali.
I profitti del ''currency board (signoraggio)'' derivano dalla differenza tra it valore dell'interesse guadagnato sulle riserve detenute, ed il costo sostenuto per mettere in circolazione le proprie banconote e monete. Nel caso in cui un Paese decidesse di utilizzare una valuta estera, senza istituire quindi un ''currency board,'' perderebbe it diritto di ''signoraggio'' poiché esso sarebbe incassato dall'emittente straniero. La valuta emessa dal ''currency board'' coincide dunque con la base monetaria e le banconote e le monete emesse dal ''currency board'' sono pienamente convertibili ad un tasso di cambio fisso in valuta di riserva, e viceversa. Tale sistema assicura in ogni istante la copertura della totalità della valuta emessa mantenendo un rapporto base monetaria/riserve costante, impedendo quindi la svalutazione. Il ''currency board'' non ha dunque potere monetario discrezionale poiché le forze del mercato determinano automaticamente l'offerta di moneta'''.''' <ref>{{Cita pubblicazione|nome=Antonio|cognome=Cappiello|data=2006|titolo=I currency board come strumento di stabilizzazione economica: come funzionano e dove sono adottati[Currency boards as instrument for economic stabilisation: how they work and where they are adopted]|rivista=MPRA Paper|lingua=en|accesso=2023-01-25|url=https://ideas.repec.org//p/pra/mprapa/4966.html}}</ref>
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