Episcopia: differenze tra le versioni
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{{F|centri abitati della Basilicata|data=maggio 2010}}
Episcopia nacque come una fortezza bizantina per difendere i confini dell'Impero Romano d'Oriente contro le mire espansionistiche dei Longobardi. Il nome Episcopia potrebbe derivare dal greco επι – σκοπία ossia “dall’alto – guardata” perché il paese sarebbe stato affidato sotto la protezione di Dio da parte dei Santi monaci Cristoforo, Saba e Macario da Collesano, che qui giunsero nel 952 in fuga dalle persecuzioni saracene<ref>Alberto Maria Viceconte, ''Episcopia, Storia e Storie'', Gagliardi Editore 2019, p. 29</ref>, oppure una seconda ipotesi è l'origine da ἐπί - σκοπέω , ossia "vedo dall'alto", a testimonianza del fatto che dal paese si domina la valle del Sinni. Nel corso dei secoli fu feudo dei Chiaromonte e poi dei Sanseverino.
Nel 1456 Episcopia con il suo Castello, vennero concessi da Giovanni Venceslao Sanseverino Conte di Chiaromonte, in
Dopo la Congiura dei Baroni del 1486 il feudo venne riassegnato dal Re d'Aragona a Camillo Della Porta, Patrizio di Sorrento che lo tenne qualche tempo. Nel 1624 Episcopia divenne un marchesato e tale restò fino al 1788 quando la Cura Economica del defunto Marchese di Crucoli, consorte della Marchesa di Episcopia Regale Della Porta, vendette il feudo "''retinenti titulo''" al Barone Brancalassi<ref>Mariano Pasquale, ''Memoria pel conte di Savallos, e figli minori del fu marchese di Castelluccia'', Napoli 1824, pag. 3</ref>. Il titolo di Marchesi di Episcopia finì per successione nella famiglia Amalfitani di Crucoli a seguito del matrimonio di Regale, ultima della famiglia della Porta con Nicola 6º Marchese di Crucoli<ref>Candida Gonzaga B., ''Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali'', 1965 p. 55</ref>. Patrono del paese è San Nicola<ref>[[Gabriele De Rosa]] - Antonio Cestaro - [[Dinu Adameșteanu]], ''Storia della Basilicata'', vol. III, Laterza, 1999</ref>.
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