James A. Garfield: differenze tra le versioni
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== Le ipotesi sull'omicidio ==
Le ragioni dell'attentato sono attribuite al fatto che Guiteau aveva chiesto al Segretario di Stato, James Blaine, di essere nominato console degli Stati Uniti a Parigi, ma ciò gli era stato negato. Guiteau inoltre si attendeva una ricompensa per un comizio a favore di Garfield che diceva di aver tenuto in campagna elettorale, a suo parere determinante per l'elezione. È accertato che aveva scritto il discorso, ma non ci sono prove che lo avesse pronunciato in pubblico. Inoltre, se ciò avvenne, è improbabile che fosse stato determinante per l'elezione. Vistasi respinta la richiesta, Guiteau insistette ancora, ma Blaine gli vietò di tornare alla Casa Bianca.
Considerandosi tradito, Guiteau acquistò una pistola [[Bull Dog revolver|Webley Bulldog calibro 44]], si esercitò nell'usarla e pedinò il presidente per settimane, aspettando l'occasione. Subito dopo l'assassinio (sparò quattro colpi, due dei quali a segno), Guiteau disse più volte: «Sono uno ''stalwart'' degli ''stalwart''! L'ho fatto io e voglio essere arrestato! Ora Arthur è presidente!»<ref>Gli Stalwart erano una fazione del Partito Repubblicano attiva nella seconda metà dell'Ottocento, a cui aderiva anche Chester A. Arthur. In inglese ''stalwart'' significa forte, gagliardo, ma anche sostenitore politico.</ref> (gli ''stalwart'' erano una corrente del Partito Repubblicano, particolarmente favorevole alla nomina a cariche pubbliche di attivisti di partito). Ciò fece nascere il sospetto, rivelatosi infondato, che il vicepresidente [[Chester Arthur]] o suoi sostenitori fossero coinvolti nell'assassinio di Garfield.<ref>Doyle, Burton T.; Swaney, Homer, ''Lives of James A. Garfield and Chester A. Arthur'', R. H. Darby, Washington, 1881. ISBN 0-10-457546-8.</ref>.
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