Linum usitatissimum: differenze tra le versioni
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Il lino da fibra comprende forme a taglia alta, stelo elastico, fibre lunghe e duttili, [[infiorescenze]] ridotte, semi piccoli, mentre quello da olio comprende forme a taglia ridotta, a portamento rigido, con steli brevi e robusti, ramificati alla base, con semi più grandi<ref name="Lino - Linum usitatissimum">{{Cita web|url = https://www.agraria.org/coltivazionierbacee/lino.htm#:~:text=Tecnica%20colturale&text=La%20semina%20avviene%20da%20met%C3%A0,per%20il%20lino%20da%20seme). |titolo = Lino - Linum usitatissimum L. Atlante delle coltivazioni erbacee - Piante industriali|autore = |sito = Agraria.com|editore =|lingua = it|accesso = 20 gennaio 2023}}</ref><ref name=" ">{{Cita web|url = https://www.crpv.it/doc/5144/LinoOlio.pdf|titolo = Lino da olio, le varietà e la tecnica colturale|autore = ROBERTO COLOMBO e MARA POLI|sito = |editore = |lingua = it|accesso = 20 gennaio 2023}}</ref>.
==Esigenze ambientali, operazioni colturali e post-raccolta ==
===Esigenze ambientali ===
La coltura del lino è diffusa in tutti i [[continenti]], in situazioni edafiche e climatiche anche molto differenti. Il lino da seme viene coltivato in una gamma abbastanza ampia di condizioni, mentre il lino da fibra richiede abbondante umidità e [[clima]] fresco durante la stagione di crescita e caldo e secco durante la raccolta di semi e fibre.
La [[temperatura]] ottimale per la coltivazione è intorno ai 10°C per il germogliamento del seme, 15°C per la fioritura e 20°C per la maturazione; le temperature superiori ai 30°C sono mal sopportate. Il lino da tiglio sopporta male condizioni di carenza idrica soprattutto nella prima metà del ciclo e predilige [[terreni]] tendenzialmente acidi, non salini, ricchi e profondi, ben strutturati, possibilmente di medio impasto o leggeri, ben drenati, ma con una buona ritenzione idrica. L’eccesso di [[azoto]] ne può favorire l’[[allettamento]], cui va soggetto<ref name="Manuale di coltivazione"/><ref name="Flax Linum usitatissimum L.">{{Cita web|url =https://hort.purdue.edu/newcrop/duke_energy/Linum_usitatissimum.html|titolo = Flax Linum usitatissimum L. - Handbook of Energy Crops. unpublished. 1983|autore = James A. Duke|sito = Purdue University, New Crops Resource Online Program|editore = |lingua = en|accesso = 20 gennaio 2023}}</ref>.
===Tecnica colturale ===
Il lino è una coltura molto tecnica che richiede know-how ed attrezzature specifiche.
Nella [[rotazione]] il lino da fibra apre la rotazione o succede a un [[prato]] o a un [[cereale]] vernino, mentre quello da seme segue una coltura da rinnovo. È bene che il lino non torni sullo stesso terreno prima di cinque-sei anni, per evitare la stanchezza del terreno e prevenire lo sviluppo di [[parassiti]] e [[malattie]]. Gli [[insetti]] più frequenti e dannosi sono le altiche e i [[tripidi]]. Tra i parassiti fungini, ''Botrytis cinerea'', agente del marciume grigio, che è il più dannoso, ''Pythium'' sp., ''Asterocystis radicis'', ''Thielaviopsis basicola'', [[oidio]] e [[sclerotina]].
Le quantità di [[fertilizzanti]] da apportare alla coltura da fibra sono contenute: non più di 40-50 Kg/ha di [[azoto]], 70 Kg/ha di [[fosforo]] ed altrettanti di [[potassio]]. La [[semina]] va realizzata in [[primavera]], su un suolo ben preparato con un’[[aratura]] profonda e un paio di [[erpicature]] per assicurare una [[germinazione]] rapida, regolare e un buon sviluppo del sistema radicale delle piantine. In Canada si è sperimentata con successo la coltivazione con lavorazione presemina minima o nulla. L’investimento ottimale, che si aggira attorno a 1.800-2.000 piante per metro quadrato, si può ottenere seminando - alla profondità di 2-4 cm - 120-140 Kg di seme su file distanti 8-10 cm. Per conseguire un raccolto pulito dalle infestanti, si praticano [[diserbi]] in pre-emergenza. Negli ambienti semiaridi, la coltura necessita due o tre interventi irrigui.
La [[raccolta]] si effettua quando il terzo inferiore dello stelo ha perduto le foglie. Le piante devono essere estirpate dal terreno in modo da assicurare la massima lunghezza utile della fibra, presente anche nella radice. Le piante vengono disposte in andane, esposte all’azione del [[sole]], della [[rugiada]] e della [[pioggia]] e rivoltate periodicamente per favorire la [[macerazione]] della corteccia, che serve a disgregare la pectina permettendo alle fibre di separarsi dal resto dello stelo. Alla macerazione presiedono speciali [[enzimi]] prodotti da [[batteri]] che proliferano negli steli stesi sui campi dopo l'estirpazione (macerazione a terra). La macerazione si può anche conseguire immergendo i fusti tagliati in acqua stagnante. La raccolta delle andane si realizza alla conclusione della macerazione. La resa varia da 35 q/ha (in [[Italia]]) a 68 quintali ad ettaro (in Francia) di [[paglia]] essiccata. Tutte le operazioni colturali sono eseguite con mezzi meccanici.
Per la coltura da olio si impiegano una semina più rada con 80-90 kg/ha di seme e una concimazione azotata più elevata. La raccolta si esegue con la [[mietitrebbiatrice]], quando le capsule si sono imbrunite; la resa può arrivare a 20-25 q.li/ha<ref name="Le lin et le chanvre européen"/><ref name="Manuale di coltivazione"/><ref name="Lino - Linum usitatissimum"/><ref name="Flax Linum usitatissimum L."/>.
===Operazioni post-raccolta===
Dopo la macerazione, gli steli vengono sottoposti all’essiccamento, poi alla sgranatura, alla gramolatura (maciullatura della paglia) e alla [[stigliatura]], con la quale si separano le fibre tessili dal restante materiale corticale e legnoso. la filaccia che se ne ricava viene distinta in fibre lunghe (il "lungo tiglio") e corte (la "stoppa"). Il lungo tiglio sottoposto alla [[pettinatura]] per eliminare i frammenti corticali e legnosi rimasti impigliati nelle fibre. Alla pettinatura segue la filatura. I semi, destinati alla semina dell’anno seguente, sono separati dalla paglia con una sgranatrice<ref name="Manuale di coltivazione"/><ref name="Flax Linum usitatissimum L."/>.
==Cultivar==
Nel mondo ci sono circa 10.000 linee pure o [[ecotipi]] conservati nelle collezioni. Ci sono più di 200 [[varietà]] coltivate nell'elenco OCSE per il commercio internazionale, nell'Unione Europea ce ne sono 180.
In tutto il mondo esistono 84 banche di risorse genetiche vegetali di lino. Le principali collezioni nazionali (compreso il lino selvatico, circa 200 nel mondo) sono in Russia, Romania, Canada, [[Etiopia]], Stati Uniti, Cina, Francia.
Le varietà moderne di lino da tiglio si caratterizzano per l’importanza dello stelo unico, corto ciclo vegetativo, resistenza all’allettamento ed ai parassiti e la produttività le qualità tecnologiche delle fibre. La gamma delle varietà è molto ampia ed i criteri di scelta dipendono dalle condizioni specifiche di coltivazione, tenendo presente i problemi delle malattie e la natura dei suoli<ref name="Manuale di coltivazione"/>.
== Usi ==
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