Isolani del Pacifico: differenze tra le versioni
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==Migrazioni interne==
Le [[Hawaii]] hanno una popolazione di [[nativi hawaiani]] che è diminuita considerevolmente dal contatto iniziale con l'Occidente, di solito datato dall'arrivo di [[James Cook]] nel 1778. Da una stima di {{formatnum:300000}} a {{formatnum:683000}} quell'anno, la popolazione nativa era scesa a {{formatnum:71019}} nel 1853.<ref>Questa drastica diminuzione è stata in gran parte dovuta all'introduzione di malattie (tra cui colera, varicella, influenza, morbillo, parotite e sifilide), per le quali il sistema immunitario e la competenza medica degli indigeni erano del tutto impreparati, ma anche con l'introduzione delle armi da fuoco.</ref> In tutto lo stato, {{formatnum:156456}} persone si identificano come essendo "nativi hawaiani" nel 2020.<ref> Anche se non si sa quante di queste persone siano di razza mista: probabilmente il 90% lo sarebbero, anche se 33% del totale censito si dichiara di sola razza hawaiana.
La [[Nuova Zelanda]] ha la più grande popolazione di polinesiani al mondo; consiste non solo della loro popolazione nativa [[māori]], ma anche di immigrati provenienti da altre isole polinesiane, comprese le [[Isole Cook]], [[Samoa]] e [[Tonga]], sopratutto ad [[Auckland]] e dintorni.<ref>{{cite web|url= https://scholarspace.manoa.hawaii.edu/bitstream/10125/14680/1/TSB9-23.pdf |title=Microsoft Word - Master TSB.Reformatted.doc |date= |accessdate=2022-02-08}} </ref><ref>{{Cite web|url=https://www.theguardian.com/cities/2018/nov/19/has-the-new-zealand-dream-turned-sour-for-aucklands-pacific-islanders|title = Il "sogno neozelandese" è andato male per gli isolani del Pacifico di Auckland?|website = [[TheGuardian.com]]|date = 19 novembre 2018}}</ref>
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