Cartagine: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
linko Serge Lancel |
||
Riga 240:
Gli scavi di Cartagine hanno consentito di individuare spazi religiosi più modesti attorno all’attuale stazione ferroviaria di Salammbo e anche ai margini del villaggio di [[Sidi Bou Saïd]]. La campagna internazionale di scavi promossa dall'[[UNESCO]] potrebbe aver ritrovato il tempio cosiddetto di Apollo al limite dell’area dell’agorà, al quale potrebbero essere associate alcune steli scoperte nel XIX secolo e attribuite al [[Tofet]] di Cartagine<ref>{{Cita|Beschaouch|pp. 84-86}}.</ref>.
Il Santuario di Thinissut (odierna Bir Bou Regba, presso Hammamet),benché datato all’inizio dell’Impero Romano, ha tutte le caratteristiche dei santuari orientali, sia per la presenza di cortili affiancati che per il suo corredo di statue di terracotta, tra le quali una rappresentazione di [[Ba'al Hammon]]<ref>{{cita libro|autore-capitolo=[[Serge Lancel]] e Edward Lipinski|capitolo=Thinissut |titolo=Dictionnaire de la civilisation phénicienne et punique| p= 451}}</ref>. Il tofet è una struttura che si ritrova in numerosi siti del Mediterraneo occidentale, situata all’esterno della città e anche –nel caso di Cartagine- in un’area insalubre. L’area si presenta come uno spazio occupato da urme e steli, ricoperte poi di terra per poter continuare ad utilizzarla<ref>{{Cita|Lipinski|p. 463}}.</ref>. Lo studio di queste strutture ha suscitato sin dall’inizio accesi dibattiti, dato che gli scavi non sono riusciti a chiarirne l’esatta natura. Secondo alcuni autori antichi, il questi siti comprendevano un santuario e un cimitero.
=== Architettura privata ===
Riga 248:
Gli scavi di [[Kerkouane]] e dei due quartieri punici di Cartagine, detti di Magone e di Annibale, hanno messo in evidenza quartieri organizzati secondo una [[pianta a scacchiera]] con strade larghe e rettilinee.
L’organizzazione della casa cartaginese è ormai ben nota. L’entrata della abitazioni di Birsa, detto quartiere di Annibale, è molto stretta, con un lungo corridoio che immette su un cortile dotato di cisterna, attorno al quale si sviluppa l’edificio. Sul fronte è situato uno spazio dedicato, secondo alcune interpretazioni, al commercio; una scala conduce ai piani superiori. Varie fonti, in particolare Appiano, sostengono che gli edifici avevano fino a sei piani<ref>Appiano, ''Libyca'', 128</ref>; le tracce archeologiche hanno confermato la presenza di vari piano ma senza poterne stabilire il numero<ref>{{cita libro|autore-capitolo=[[Serge Lancel]] e Jean-Paul Morel|capitolo=La colline de Byrsa : les vestiges puniques |titolo=Pour sauver Carthage. Exploration et conservation de la cité punique, romaine et byzantine| p= 55}}</ref>.
Alcune dimore appaiono più sontuose di altre, in particolare una villa a peristilio nel quartiere di Magone. La stessa distinzione si ritrova nelle costruzioni di Kerkouane, con un bell’esempio dato dalla villa nella strada dell’Apotropaion. La struttura delle case ha fatto sostenere allo storico tunisino M'hamed Hassine Fantar che ci si trova davanti ad un modello orientale con incorporazione di modelli libici. L’approvvigionamento idrico nel mondo punico è gestito privatamente dai cittadini, ed ogni residenza individuale era dotata di una cisterna che costituisce oggi una preziosa guida per gli archeologi nella ricostruzione della topografia urbana. Nel sito di Kerkouane si è rilevato che ogni casa possedeva una sala da bagno posta vicino all’ingresso, pavimentata a mosaico e dotata di vasca da bagno in pietra con uno o due sedili e lavandino.
Riga 254:
=== Architettura funeraria ===
L’architettura funeraria è stato il primo elemento ad essere studiato a partire dalla fine del XIX secolo, in particolare a Cartagine, dove le esumazioni diedero luogo a vere e proprie cerimonie pubbliche<ref>{{Cita libro|autore=[[Serge Lancel]]|titolo=Carthage|anno=1992|editore=Fayard|città=Parigi|p=71|cid=Lancel}}</ref>. La disposizione ad arco di cerchio delle [[necropoli]]<ref>{{Cita libro|autore=Colette Picard|titolo=Carthage|anno=1951|editore=Les Belles Lettres|città=Parigi|p=39}}</ref> ha permesso di delimitare la città punica e di valutare le variazioni del suo perimetro nel tempo.
Gli archeologi hanno individuato una tipologia di tomba scavata nella roccia piuttosto che costruite, ed un altro tipo costituita da un semplice pozzo con il sarcofago sul fondo, a volte dotato di scala per accedere al fondo. L’uso della sepoltura prevale su quello della cremazione nei periodi più recenti, come dimostrato dagli scavi della [[necropoli di Puig des Molins]] a Ibiza.
|