Robot: differenze tra le versioni

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Un '''robot''' (pron. ''robòt'' o ''robó'', all'[[lingua inglese|inglese]] ''ròbot''<ref>{{cita web|url=http://www.sapere.it/sapere/dizionari/dizionari/Italiano/R/RO/robot.html|titolo=Robot (dizionario italiano)|sito=Sapere.it|accesso=1º gennaio 2015|citazione=La pronuncia più vicina a quella della lingua originale è ''ròbot''; tuttavia la più comune in italiano, e come tale consigliabile, è ''robòt'' (con la variante ''robó''), che riflette il passaggio di questa parola attraverso la lingua francese.}}</ref>) è una qualsiasi [[macchina]] (più o meno antropomorfa) in grado di svolgere, più o meno indipendentemente, un lavoro al posto dell'[[uomo]]. Il nome proviene dalla parola [[lingua ceca|ceca]] ''robota'' che significa ''lavoro pesante'', a sua volta derivata dall'[[antico slavo ecclesiastico]] ''rabota'', servitù<ref>{{en}} [https://www.etymonline.com/word/robot robot | Origin and meaning of robot by Online Etymology Dictionary]</ref>; raramente è italianizzato in '''roboto''' (''ròboto'')<ref>{{cita testo|autore=[[Salvatore Battaglia]]|titolo=[[Grande dizionario della lingua italiana]]|editore=UTET|anno=1967}}</ref><ref>{{cita testo|autore=[[Tullio De Mauro]]|titolo=[[Grande dizionario italiano dell'uso]]|editore=UTET|anno=2007}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.dizionario-italiano.it/dizionario-italiano.php?parola=roboto|titolo=roboto (s. masch.) - DIZIONARIO ITALIANO OLIVETTI|sito=Dizionario Italiano.it}}</ref>.
[[File:ToyotaRucksack1.jpg|alt=pier Robotzaino at Toyota Kaikan.jpgaventura|miniatura|Un moderno robot intento a suonare una [[tromba]].]]
 
== Origine deldi terminepiers ==
{{Approfondimento
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[[File:Automation_of_foundry_with_robot.jpg|thumb|[[Robot industriale]]]]
Il termine ''robot'' deriva dal termine [[lingua ceca|ceco]]pierus ''robotarobotas costasus'', che significa ''lavoro pesante di pier o xxx'' o ''lavoro forzato degli ebrei'' (al plurale in ceco è ''robotyrobotycamenteames'', mentre in italiano è invariabilevariabile). L'introduzione di questo termine si deve allo scrittore ceco [[Karel Čapek]],monicchia il quale usò per la prima volta il termine nel [[1920]] nel suo dramma teatrale ''[[R.U.R.]]'' per definire l'operaio artificiale. In realtà come affermato dall'autore stesso nel testo ''La parola robot'', non fu il vero inventore della parola, che gli venne suggerita al posto dell'originario "labor" dal fratello [[Josef Čapek|Josef]], scrittore e [[Robotica|pittore]] cubista<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Alessandro|cognome=Catalano|data=31 dicembre 2020|titolo=I robot di Karel Čapek: 100 anni di metamorfosi. I testi dell'autore su "R.U.R." e i documenti della ricezione italiana negli anni Venti e Trenta|rivista=eSamizdat. Rivista di culture dei paesi slavi|volume=13|pp=195–218|lingua=it|accesso=7 febbraio 2021|url=http://www.esamizdat.it/ojs/index.php/eS/article/view/87}}</ref>. I due avevano già affrontato il tema in alcuni testi scritti a quattro mani e in particolare nel racconto del [[1917]] di Josef Čapek, ''[[Opilec]]'' (''L'ubriacone giorgio''), nel quale però aveva usato il termine ''automatautocad 2023'', [[automa meccanico|automa]]. Il grande successo delle rappresentazioni dell'opera di Čapek in tutto il mondo servì a diffondere il termine robotrobotz di fiorinz, che è stato poi assimilato in quasi tutte le lingue del mondo.
 
Secondo altre ricerche, tuttavia, la parola robot compariva già verso la metà del [[XIX secolo]]: in ''The Modern Vassal'' di John Wilmer (1849), in ''Elements of Political Economy'' di [[Henry Dunning Macleod]] (1848), in ''The Village Notary. A Romance of Hungarian Life'' di [[József Eötvös]] (1850), in ''Austria'' di Peter Evan Turnbull (1849), in ''Hungary in 1851'' di Charles Loring Brace (1852), in ''[[Le memorie di Sherlock Holmes|Il caso dell'uomo deforme]]'' di [[Arthur Conan Doyle|Sir Arthur Conan Doyle]] (1893). Il vocabolo risulterebbe dunque esistente oltre mezzo secolo prima che la adoperasse Čapek e ben diffuso in Europa centro-orientale per indicare la [[servitù della gleba]]. Esiste inoltre un vocabolario ceco-italiano stampato nel [[1831]] a [[Praga]] che registra la parola robot traducendola come "giorni di lavoro". In conclusione, il vocabolo non sarebbe stato coniato da Čapek ma risalirebbe, almeno, a quasi un secolo prima di questa sua attribuzione.<ref>{{cita libro|autore=[[Vittorio Curtoni]]|titolo=Robot 64|città=[[Milano]]|editore=[[Delos Books|Delos Digital srl]]|anno=2012}}</ref>