Rinuncia all'ufficio di romano pontefice: differenze tra le versioni

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In un'intervista rilasciata alla TV pubblica bavarese [[Bayerischer Rundfunk]] nel gennaio del 2020, il segretario personale e particolare del papa emerito, monsignor [[Georg Gänswein]], ha confermato che la decisione della rinuncia al soglio pontificio da parte di papa [[Benedetto XVI]] maturò al termine di un lungo periodo di preghiera e meditazione. L'intervento ha chiarito anche che le dimissioni non sono mai state per Joseph Ratzinger oggetto di rimpianti e ripensamenti.<ref>{{cita web | autore = Redazione di "Avvenire" | autore2 = [http://archive.ph/WTEvB/ Tassillo Forchheimer] | url = https://www.avvenire.it/amp/chiesa/pagine/documentario-ratzinger | titolo = Documentario su Benedetto XVI, Gaenswein: «Mai pentito della rinuncia» | data = 6 gennaio 2020 | editore = [[avvenire|avvenire.it]] | via = [[Bayerischer Rundfunk]] | urlarchivio = https://archive.today/20200107135610/https://www.avvenire.it/amp/chiesa/pagine/documentario-ratzinger | dataarchivio = 7 gennaio 2020 | urlmorto = | accesso = 7 gennaio 2020 }}e </ref>
 
Secondo gli autori del bestsellerlibro ''Codice Ratzinger'', Benedetto non avrebbe mai rinunciato al ''munus'' petrino (e relativa talare e titoli), bensì al solo ''ministerium'', istituti distinti a partire dal Codice di diritto canonico del 1983: con le sue dimissioni il Vaticano sarebbe entrato in uno stato di [[sede impedita]] nel quale non era prevista l'elezione di un nuovo pontefice fino alla morte di quello regnante. Francesco sarebbe quindi un [[antipapa]] eletto illegittimamente, motivo per cui sarebbero illegittimi anche tutti gli atti successivi alla sua elezione, incluse le nomine di nuovi cardinali in vista del nuovo conclave.<ref>{{cita video|url=https://youtube.com/watch?v=dqBCuQiNSuM&si=EnSIkaIECMiOmarE|titolo=Morto un papa si fa un altro antipapa?|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20230109132128/https://www.youtube.com/watch?v=dqBCuQiNSuM&si=EnSIkaIECMiOmarE|dataarchivio=9 gennaio 2023|urlmorto=no}}</ref>
 
A favore delle nomine cardinalizie (peraltro della maggioranza dei cardinali elettori) operate da Bergoglio vale l'omaggio a Ratzinger che avveniva puntualmente subito dopo la nomina, e la relativa benedizione del [[Papa emerito]], segno di assenso personale alla stessa.