Diocesi di Funay: differenze tra le versioni

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[[File:Statue of Francis Xavier , フランシスコ・ザビエル像 - panoramio.jpg|thumb|right|La statua di [[Francesco Saverio|San Francesco Saverio]] a [[Ōita]].]]
 
La '''diocesi di Funay''' (in [[lingua latina{{latino|latino]]: ''Dioecesis Funayensis''}}) è stata una sede della [[Chiesa cattolica in Giappone]].
 
== Territorio ==
La diocesi comprendeva l'arcipelago del [[Giappone]].
 
Sede vescovile era l'antica città di FunaiFunay, oggi [[Ōita]], capitale della [[Bungo (provincia)|provincia di Bungo]].
 
== Storia ==
Funay fu visitata tra settembre e novembre [[1551]] da [[Francesco Saverio]], che vi istituì una comunità cristiana guidata da un gruppo di missionari [[Compagnia di Gesù|gesuiti]]. Funay divenne il centro dell'evangelizzazione dell'arcipelago giapponese.<ref>''Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques'', vol. XIX, col. 394.</ref>
La diocesi fu eretta da [[papa Sisto V]] il 19 febbraio [[1588]]<ref>Vedi cedola concistoriale citata tra le fonti.</ref>, ricavandone il territorio dalla [[diocesi di Macao]]. Il diritto di [[padroado|patronato]] fu concesso ai [[re di Portogallo]]. Era suffraganea dell'arcidiocesi di Goa (oggi [[arcidiocesi di Goa e Damão]]).
 
La diocesi fu eretta da [[papa Sisto V]] il 19 febbraio [[1588]]<ref>Vedi cedola concistoriale citata tra le fonti.</ref>, ricavandone il territorio dalla [[diocesi di Macao]]. Il diritto di [[padroado|patronato]] fu concesso ai [[re di Portogallo]]. Era suffraganea dell'[[arcidiocesi di Goa (oggie [[Damão|arcidiocesi di Goa e Damão]]).
Di tutti i vescovi nominati per questa sede, appartenenti alla [[Compagnia di Gesù]], solo due raggiunsero il Giappone. Sebastião de Morais de Funchal trovò la morte in [[Mozambico]] nel viaggio verso l'[[Estremo Oriente]]. Pedro Martins arrivò a [[Nagasaki]] nell'agosto del [[1596]], ma già nel marzo dell'anno seguente è menzionato dai documenti a [[Macao]]; morirà in mare nel tentativo di ritornare in Giappone. Luis Cerqueira sbarcò a Nagasaki il 5 agosto [[1598]] e sembra sia morto in sede. Infine Diego Correia Valente arrivò a Macao nel novembre del [[1619]], ma non raggiunse mai il Giappone, preferendo governare la sua diocesi attraverso dei vicari.
 
Di tutti i vescovi nominati per questa sede, appartenenti alla [[Compagnia di Gesù]], solo due raggiunsero il Giappone. Sebastião de Morais de Funchal, provinciale dei gesuiti del [[Portogallo]], trovò la morte in [[Mozambico]] nel viaggio verso l'[[Estremo Oriente]]. Pedro Martins arrivò a [[Nagasaki]] nell'agosto del [[1596]], ma già nel marzo dell'anno seguente è menzionato dai documenti a [[Macao]]; morirà in mare nel tentativo di ritornare in Giappone. Luis Cerqueira, suo [[vescovo coadiutore]], sbarcò a Nagasaki il 5 agosto [[1598]] e sembra sia morto in sede. Infine Diego Correia Valente arrivò a Macao nel novembre del [[1619]], ma non raggiunse mai il Giappone, preferendo governare la sua diocesi attraverso dei vicari.
Tuttavia, già dal [[1587]] in Giappone si era scatenata una feroce persecuzione contro i cristiani, che porterà nel giro di un decennio alla quasi scomparsa della religione.
 
Infine Diego Correia Valente arrivò a Macao nel novembre del [[1619]]. L'11 settembre [[1626]] ricevette da [[Propaganda Fide]] l'ordine di predisporre i corsi necessari per la formazione di un clero giapponese. Tuttavia, già dal [[1587]] in Giappone si era scatenata una feroce persecuzione contro i cristiani, che portò nel giro di un decennio alla quasi scomparsa della religione. Questo impedì al vescovo di raggiungere la sua sede, ed affidò il governo della sua diocesi a Francisco Pacheco, che già era stato collaboratore di Luis Cerqueira. Pacheco fu catturato nel [[1625]] e condannato al rogo assieme ad altri [[Martirio (cristianesimo)|martiri]] a Nagasaki il 20 giugno [[1626]]. Saranno beatificati da [[papa Pio IX]] nel [[1867]].<ref>''Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques'', vol. XIX, col. 395.</ref>
La diocesi fu soppressa ''[[de facto]]'' verso la metà del [[XVII secolo]], quando il Giappone si chiuse al mondo occidentale (''[[Sakoku]]'') e più alcun missionario poté mettere piede nel Paese fino a metà [[XIX secolo|Ottocento]].
 
La persecuzione decimò la popolazione cattolica della diocesi e per gli occidentali fu sempre più difficile mettere piede nel Paese. La [[Santa Sede]] nominò, dopo Correia Valente, degli amministratori apostolici, che tuttavia entrarono in conflitto con le autorità portoghesi. Il primo di questi fu il [[Ordine dei frati minori conventuali|conventuale]] italiano [[Francesco Antonio Frascella]], [[vescovo titolare]] di [[Arcidiocesi di Mira|Mira]], che fu trattenuto in semi-libertà a [[Goa]] per molto tempo: da qui scrisse una [[lettera pastorale]] ai cristiani giapponesi.<ref>Silvano Giordano, [https://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-antonio-frascella_(Dizionario-Biografico) Frascella, Francesco Antonio], in [[Dizionario biografico degli italiani]].</ref>
 
La diocesi fu soppressa ''[[de facto]]'' verso la metà del [[XVII secolo]], quando il Giappone si chiuse al mondo occidentale (''[[Sakoku]]'') e più alcun missionario poté mettereragiungere piedeil nel PaeseGiappone fino a metà [[XIX secolo|Ottocento]].
 
== Cronotassi dei vescovi ==
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* {{la}} [http://books.google.it/books?id=YIFIAAAAYAAJ&pg=PA251 Cedola concistoriale ''Hodie sanctissimus''], in ''Bullarium patronatus Portugalliae regum'', Tomus I, pp.&nbsp;251–254
* {{fr}} Joseph de Moidrey, [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k5438467t/f20.image ''La hiérarchie catholique en Chine, en Corée et au Japon (1307-1914)''], Chang-Hai, 1914, pp.&nbsp;16–21
* {{fr}} Jean Pirotte, v. ''Funay'', «Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. XIX, Paris, 1981, coll. 394-395
 
== Collegamenti esterni ==