Colonialismo statunitense: differenze tra le versioni

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[[File:Frontiers of Mexico, in Old Mexico and her lost provinces (1883) (14594618579).jpg|thumb|left|Mappa che indica il confine messicano-statunitense prima e dopo il conflitto]]
 
Le alte tensioni tra i due governi date da alcune dispute riguardanti la [[Repubblica del Texas]] e le ingerenze americane nel territorio messicano sfociarono in una sanguinosa guerra che interessò i due Stati tra il [[1846]] e il [[1848]]. Il governo americano, capeggiato dal presidente [[James Knox Polk]], invase e vinse il Messico guidato dal generale [[Antonio López de Santa AnaAnna]]. Col [[trattato di Guadalupe Hidalgo]] del 2 febbraio [[1848]], venne accorpato agli USA un territorio totale di 1,36 milioni di chilometri quadrati, ossia oltre il 55% dell'allora territorio nazionale messicano, corrispondente agli attuali [[California]], [[Nevada]], [[Utah]], [[Arizona]], [[Nuovo Messico]], [[Colorado]], [[Wyoming]] e [[Texas]], a testimonianza di ciò sono frequenti i toponimi in [[Lingua spagnola|spagnolo]], come per le celeberrime città di [[Los Angeles]], [[Las Vegas]], [[San Francisco]], [[San Diego]] ed [[El Paso]].
 
==Espansione oltreoceano==
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L'insofferenza della popolazione creola cubana verso la madrepatria spagnola culminò nello scoppio della [[Guerra dei dieci anni]] (1868-1878) e della [[Piccola guerra (Cuba)|Piccola guerra]] (1879-1880), conclusesi con la sanguinosa vittoria spagnola. Le insurrezioni erano guidate dall'intellettuale [[José Martí]], passato alla storia come il Padre della patria a Cuba. In una lettera a un suo amico del 1889, Martì mise in guardia sulla possibilità di un intervento statunitense: "''Sulla nostra terra, Gonzalo, grava un altro piano più tenebroso della Spagna […]: il diabolico piano americano di forzare l'isola, di farla piombare nella guerra per avere il pretesto per intervenirvi e con il credito di mediatore e garante, tenersela per sé''".
 
Intervento che avvenne, durante il terzo e ultimo conflitto tra Spagna e Cuba, la cosiddetta [[Guerra Necessaria]] (1895-1898). Gli Stati Uniti entrarono nel conflitto nel 1898 dando inizio alla [[Guerra ispano-americana]].
 
Cuba fu anche il teatro del ''casus belli'' che giustificherà l'intervento statunitense. Il 15 febbraio 1898 si teneva all'[[L'Avana|Avana]] una grande festa con invitati tanti ufficiali della marina americana, a sorvegliare la nave corazzata [[USS Maine (ACR-1)|Maine]] rimasero solo i soldati semplici e l'equipaggio. Un'esplosione causò la morte di tutte e 255 le persone a bordo. L'opinione pubblica americana, fomentata dalla stampa che titolava "''Remember the Maine! To Hell with Spain!''" ([[Lingua italiana|it]]: "Ricordate il Maine! All'inferno con la Spagna!") auspicò un intervento militare a favore dei cubani nella guerra in corso. Gli spagnoli cercarono invano di cooperare al fine di raccogliere gli elementi che provassero la loro estraneità all'accaduto, ma gli Stati Uniti rifiutarono l'aiuto, il capitano William T. Sampson concluse che la detonazione era stata causata da una mina e che il governo spagnolo era il responsabile. Tra le ipotesi fatte per spiegare l'esplosione ci fu anche una attribuzione agli americani stessi del sabotaggio, perché fornisse una scusante all'intervento statunitense a Cuba.<ref name="New York Times 21 April 1898">{{cita news|pubblicazione=The New York Times|data=21 aprile 1898|titolo=A Few Spaniards Flee; Not Many Accept Free Transportation from Here to Havana on the Panama. Crowds see them Depart&nbsp;– Shouts of Derision Follow the Vessel, Which Is Rumored to Have Munitions of War Aboard&nbsp;– The Seneca Also Sails|formato=PDF|url=http://query.nytimes.com/mem/archive-free/pdf?res=9405E1DF1F3DE433A25752C2A9629C94699ED7CF|accesso=2 ottobre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120206072331/http://query.nytimes.com/mem/archive-free/pdf?res=9405E1DF1F3DE433A25752C2A9629C94699ED7CF|dataarchivio=6 febbraio 2012|urlmorto=sì}}</ref><ref name="marine375">