Epilessia: differenze tra le versioni
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=== Dieta ===
Una dieta chetogenica (alto contenuto di [[lipidi|grassi]], basso contenuto di [[carboidrati]], [[proteine]] adeguate) sembra diminuire il numero di attacchi della metà in circa il 30-40% dei bambini.<ref name=Levy2012>{{Cita pubblicazione|cognome=Levy|nome=RG|autore2=Cooper, PN |autore3=Giri, P |titolo=Ketogenic diet and other dietary treatments for epilepsy.|rivista=The Cochrane database of systematic reviews|data=14 marzo 2012|volume=3|pp=CD001903|pmid=22419282|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmedhealth/PMH0011258/|doi=10.1002/14651858.CD001903.pub2}}</ref> Si tratta di una scelta ragionevole in coloro che hanno l'epilessia senza aver riscontrato miglioramenti con il trattamento farmacologico e a cui è precluso l'intervento chirurgico.<ref name=Levy2012/> Circa il 10% di essi seguono la dieta per alcuni anni per poi abbandonarla per via dell'inefficacia e dei problemi nella tollerabilità.<ref name=Levy2012/> Gli effetti collaterali includono problemi allo stomaco e intestinali, riscontrati nel 30% dei pazienti, e vi sono preoccupazioni a lungo termine per il verificarsi di possibili malattie cardiache.<ref name=Levy2012/> Diete meno radicali sono più facili da tollerare e possono essere altrettanto efficaci.<ref name=Levy2012/> Non è ben chiaro il motivo per cui questa dieta possa funzionare.<ref>{{Cita libro|cognome=[editor]|nome=Bernard L. Maria|titolo=Current management in child neurology|anno=2009|editore=BC Decker|città=Hamilton, Ont.|isbn=978-1-60795-000-4|p=180|url=http://books.google.ca/books?id=lxhs51fE85wC&pg=PA180|edizione=4th ed.}}</ref> L'[[attività fisica]] è stata proposta come probabilmente utile per prevenire le crisi,<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Arida|nome=RM|autore2=Scorza, FA |autore3=Scorza, CA |autore4= Cavalheiro, EA |titolo=Is physical activity beneficial for recovery in temporal lobe epilepsy? Evidences from animal studies.|rivista=Neuroscience and biobehavioral reviews|data=marzo 2009|volume=33|numero=3|pp=422-31|pmid=19059282|doi=10.1016/j.neubiorev.2008.11.002}}</ref> e alcuni dati forniscono un certo sostegno a tale teoria.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Arida|nome=RM|autore2=Cavalheiro, EA|autore3=da Silva, AC|autore4=Scorza, FA|titolo=Physical activity and epilepsy: proven and predicted benefits.|rivista=Sports medicine (Auckland, N.Z.)|anno=2008|volume=38|numero=7|pp=607-15|pmid=18557661|doi=10.2165/00007256-200838070-00006}}</ref>
=== Interventi psicologici ===
Gli interventi psicologici <ref>{{Cita pubblicazione|nome=S|cognome=Ramaratnam|autore2=Baker, GA|autore3=Goldstein, LH|data=16 luglio 2008|titolo=Psychological treatments for epilepsy.|rivista=The Cochrane database of systematic reviews|numero=3|pp=CD002029|doi=10.1002/14651858.CD002029.pub3|pmid=18646083}}</ref> non hanno raggiunto livelli di evidenza tali da essere consigliati nel trattamento delle crisi epilettiche.
=== Medicina alternativa ===
La [[medicina alternativa]], tra cui l'[[agopuntura]],<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Cheuk|nome=DK|autore2=Wong, V|titolo=Acupuncture for epilepsy.|rivista=The Cochrane database of systematic reviews|data=8 ottobre 2008|numero=4|pp=CD005062|pmid=18843676|doi=10.1002/14651858.CD005062
== Prognosi ==
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