Allucinazione: differenze tra le versioni

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In psicopatologia le allucinazioni vengono classificate fra i disturbi della percezione e sono distinte dalle [[allucinosi]] e dalle [[illusione|illusioni]].
 
Non necessariamente le allucinazioni sono sintomi di una psicopatologia come evidenziato già dal 1967 dal neurofisiologo polacco [[Polonia|polacco]] Jerzy Konorski]], il quale indagò le basi fisiologiche delle allucinazioni chiedendosi: «Perché le allucinazioni non hanno luogo in continuazione? Che cosa lo impedisce?».<ref>Jerzy Konorski, ''Integrative Activity of the Brain An Interdisciplinary Approach'' , University of Chicago Press, 1967, Chicago</ref>.
 
In [[psicanalisi]] [[Sigmund Freud]], rifacendosi a [[Friedrich Schleiermacher|Schleiermacher]], scrive che ciò che «caratterizza lo stato di veglia è il fatto che l'attività del pensiero si esplica in "concetti" e non in "immagini"», concludendo quindi che «i sogni "allucinano", chee sostituiscono le allucinazioni ai pensieri» .<ref>Sigmund Freud, ''L'interpretazione dei sogni. 1900'', Newton Compton editori, Roma (c)1976, terza edizione 1988, pp. 60 - 61</ref>
 
Le allucinazioni si possono verificare in ognuna delle modalità sensitive, in particolare riconosciamo allucinazioni [[Vista|visive]], [[Allucinazione uditiva|uditive]], [[gusto|gustative]], [[olfatto|olfattive]] e [[tatto|tattili]] e fenomeni allucinatori [[cenestesi]]ci, enterocettivi e protopatici.