Oculometria: differenze tra le versioni

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Nel 1800, gli studi sul movimento degli occhi venivano effettuati utilizzando osservazioni dirette. Ad esempio, Louis Émile Javal osservò nel 1879 che la lettura non comporta un movimento regolare degli occhi lungo il testo, come precedentemente ipotizzato, ma una serie di brevi interruzioni (chiamate fissazioni) e rapide saccadi<ref>Reported in {{cita|Huey|1908/1968}}</ref>. Questa osservazione ha sollevato importanti domande sulla lettura, domande che sono state esplorate nel corso del 1900: su quali parole si fermano gli occhi? Per quanto? Quando regrediscono a parole già viste?
 
Edmund Huey<ref>{{Cita libro|cognome=Huey|nome=Edmund|data=1968|dataoriginale=originally published 1908|titolo=The Psychology and Pedagogy of Reading|anno=1968|url=https://archive.org/details/psychologyandpe01hueygoog|editore=MIT Press|edizione=Reprint|cid={{harvid|Huey|1908/1968}}}}</ref> costruì uno dei primi ''eye tracker'', usando una sorta di lente a contatto con un foro per la pupilla. L'obiettivo era collegato a un puntatore di alluminio che si muoveva in risposta al movimento dell'occhio. Huey ha studiato e quantificato le regressioni (solo una piccola parte delle saccadi sono regressioni) e ha dimostrato che alcune parole in una frase non sono fisse.
 
I primi eye-tracker non intrusivi furono costruiti da Guy Thomas Buswell a Chicago, utilizzando fasci di luce che si riflettevano sull'occhio, quindi registrandoli su pellicola. Buswell ha condotto studi sistematici sulla lettura<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Mildred C.|cognome=Robeck|data=1964-04|titolo=Book Reviews : The Underachiever in Reading, Supplementary Educational Monographs #92 by H. Alan Robinson (Editor). Chicago: University of Chicago Press, 1962. Pp. ix + 198. $3.50|rivista=Educational and Psychological Measurement|volume=24|numero=1|pp=171–172|accesso=3 marzo 2023|doi=10.1177/001316446402400132|url=http://dx.doi.org/10.1177/001316446402400132}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|data=1º dicembre 1935|titolo=How People Look at Pictures, by Guy Thomas Buswell|rivista=Parnassus|volume=7|numero=7|pp=32–32|accesso=3 marzo 2023|doi=10.1080/15436314.1935.11467398|url=http://dx.doi.org/10.1080/15436314.1935.11467398}}</ref> e sulla visione delle immagini<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Buswell|nome=G.T.|anno=1935|titolo=How people look at pictures: a study of the psychology and perception in art|editore=University of Chicago Press|id=[[Trove]] [https://trove.nla.gov.au/work/12223957 12223957]}}</ref>.