Giuseppe Peruchetti: differenze tra le versioni

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{{Sportivo
|Nome= Giuseppe Peruchetti
|Immagine= Giuseppe Peruchetti.jpg
|Sesso = M
|CodiceNazione = {{ITA}}
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|SquadreGiovanili=
{{Carriera sportivo
|1921-1926 |{{Bandiera|NC}} G.Giuseppe Bernardelli |
}}
|Squadre=
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[[File:Juventus 1942-10-25.webp|thumb|left|Peruchetti (in piedi, primo da destra) alla Juventus nel 1942]]
 
Cresciuto nella "Giuseppe Bernardelli" didella natìa [[Gardone Val Trompia]], dove giocò per 6sei stagioni, partì per il servizio militare prestato a [[Bressanone]] nel 2º Reggimento Artiglieria da Montagna. Tornato a casa fu tesserato dalla "Boifava" di [[Brescia]], società da dove erano usciti i fratelli [[Evaristo Frisoni|Evaristo]] e [[Berardo Frisoni]], [[Angelo Pasolini]], [[Andrea Gadaldi]], [[Luigi Giuseppe Giuliani]] e [[Mario Maffioli]]. Ma in breve tempo la Boifava fu sciolta.
 
Gioca le ultime partite del campionato 1927-28 nella squadra [[ULIC|uliciana]] del Villa Cogozzo, quando passa giovanissimoancora in giovane età al {{Calcio Brescia|N}}, formandosi alla scuola di [[Giuseppe Trivellini]], ex portiere della nazionale.
 
Molto bravo tra i pali, la sua specialità è la deviazione in angolo, di pugno. Nelle Rondinelle esordisce il 18 novembre 1928, 7ª giornata di andata del girone B del campionato di [[Divisione Nazionale 1928-1929|Divisione Nazionale]]: Brescia-{{Calcio Biellese|N}} 1-0.
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A [[Brescia]] Peruchetti rimane sette stagioni e si mette a tal punto in evidenza da meritare la convocazione in [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]]. L'esordio in maglia azzurra avviene il 17 maggio 1936 (Italia - {{NazNB|CA|AUT}} 2-2). Dieci giorni dopo, la sua prestazione a [[Budapest]] lo consacra definitivamente come uno dei migliori portieri italiani.
 
Nell'estate del 1936 si trasferisce all'{{Calcio Inter|N|1936}}, chiamato a sostituire [[Carlo Ceresoli]]. In maglia neroazzurranerazzurra rimane cinque stagioni, compresa una da allenatore. Con l'Ambrosiana-Inter, vinsevincendo da protagonista due scudetti e una Coppa Italia; stregandostregò i tifosi e giornalisti milanesi, che gli appiccicarono addosso il soprannome di "Pantera Nera," per via delle sue parate acrobatiche e del colore della divisa che era solito indossare.
 
Nella stagione [[Serie A 1940-1941|1940-1941]], insieme a [[Italo Zamberletti]], diventa allenatore dell'Ambrosiana-Inter, avallando tra l'altro la cessione di [[Giuseppe Meazza|Meazza]] al {{Calcio Milan|N}}. La squadra nerazzura arriva seconda dietro al {{Calcio Bologna|N}}. L'anno seguente, caso unico nel calcio italiano, rimette i guantoni e difende la porta della Juventus, con cui concluse la sua carriera, vincendo la Coppa Italia nel 1942.
 
Ha detenuto per settantanove anni il record di d'imbattibilità come portiere del {{Calcio Brescia|N}} (750 minuti'). Rimase imbattuto tra il 20 novembre 1932, quando subì due reti dal {{Calcio Novara|N}}, al 19 febbraio 1933 (quando subì una rete nella vittoria per 3-1 contro la {{Calcio Como|N|1933}}). Tale record fu scalzatosuperato nel 2012 da [[Michele Arcari]].
 
Lasciato il calcio giocato fu, tra i campionati di [[Serie C 1948-19591949|1948-1949]] e [[Serie C 1949-1950|1949-1950]], allenatore della {{Calcio Reggina|N}}. Tornato [[a Gardone Val Trompia]], fu allenatore e osservatore del {{Calcio Beretta Gardone|N}}.<ref name=molinelli77/>
 
==Statistiche==
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===Giocatore===
====Club====
=====Competizioni nazionali=====
*{{Calciopalm|Campionato italiano|2}}
:Ambrosiana-Inter: [[Serie A 1937-1938|1937-1938]], [[Serie A 1939-1940|1939-1940]]
 
*{{Calciopalm|Coppa Italia|2}}
:Ambrosiana-Inter: [[Coppa Italia 1938-1939|1938-1939]]
:Juventus: [[Coppa Italia 1941-1942|1941-1942]]
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
* {{Cita libro |autore=Edoardo Molinelli |titolo=Cuori partigiani |anno=2020 |editore=Hellnation libri |città=[[Roma]] |cid=Molinelli |isbn=978-886718-220-6}}
*' ''Il calcioCalcio illustrato'Illustrato'' n. 15 del, 10 aprile [[1935]], che pubblicò la sua biografia a paginap. 7.
 
==Collegamenti esterni==