Esonimo ed endonimo: differenze tra le versioni
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Gli esonimi si sviluppano solitamente in presenza di luoghi di particolare significato per i parlanti stranieri, come [[Atene]] (dal [[greco antico]] ''{{lang|grc|Αθη̂ναι}}''), [[Belgrado]] (''{{lang|sh|Београд/Beograd}}''), [[Mosca (Russia)|Mosca]] (''{{lang|ru|Москва}}'', traslitterato ''Moskvà''), e così via. Fa eccezione [[Madrid]] che mantiene l'endonimo in molte lingue europee, questo poiché la capitale spagnola si è stabilizzata lì solo in tempi relativamente recenti, mentre prima variava tra varie città tra cui [[Toledo]].
Per luoghi di minore importanza, approssimazioni scritte sono esistite nel passato sin dall'epoca [[crociata]], tanto nella lingua inglese (con ''Leghorn'' per [[Livorno]]), quanto in quella italiana (''Baruti'' o ''Berito'' per [[Beirut]]). Per luoghi minori, come ad esempio [[Rapallo]] per gli inglesi o [[Manchester]] per gli italiani, nessun esonimo veniva formato. Caso a sé è sono la [[lingua latina]], il cui prestigio faceva sì che sorgessero
In tempi antichi il nome dei villaggi o delle tribù incontrate diveniva un esonimo impiegato per designare l'intero popolo che vi apparteneva. In questo modo, i Romani utilizzavano il nome tribale ''Graecus'' (Greco) per indicare gli abitanti della penisola ellenica, i Russi il toponimo ''Čečen'' ([[Cecenia]]) per indicare il popolo ceceno, gli europei al tempo del Medioevo il nome ''[[Tatari]]'' come indicazione generica per l'intera Confederazione mongola, a cui aggiunsero poi la "r" per confusione con il [[Tartaro (mitologia)|Tartaro]] della mitologia classica. In modo simile gli invasori dell'attuale [[Ungheria]], i [[Magiari]], furono associati con gli [[Unni]], che avevano invaso lo stesso territorio circa 500 anni prima, oppure confusi con gli [[Onoguri]], alleanza di tribù e non propriamente popolo,<ref>Per un approfondimento si faccia riferimento alla voce [[Magiari#L'origine_delle_parole_"Ungari"_e_"Magiari"|Magiari]] (sezione: L'origine delle parole "Ungari" e "Magiari")</ref> e fu così che nacque l'esonimo ''Ungheresi'' a fronte dell'endonimo ''Magyarok''.
La formazione degli esonimi solitamente si può attribuire ai seguenti casi:
* Evoluzione linguistica separata dei nomi, dove il nome in [[lingua alto-tedesca media|alto tedesco medio]] ''{{lang|gmh|munich}}'' si è evoluto in tedesco in [[Monaco di Baviera|München]], in francese
* Nomi classicizzanti o antichi, come l'uso di [[Egitto]], esonimo originato dall'[[antico egizio|egizio]] ''{{lang|egy|ḥwt-kꜣ-ptḥ}}'' e mutuato tramite greco e latino, che non riflette il nome attuale arabo, ossia ''{{lang|ar|مِصْر}}'' (''Miṣr'')
** Si noti che, in alcuni casi, certi nomi classicizzanti rimangono come evocativi di un tempo passato ma non sono utilizzati come esonimi nel presente. È il caso di [[Persia]] ed [[Iran|Irān]], di [[Mesopotamia]] ed [[Iraq|ˁIrāq]], di [[Ceylon]] e [[Sri Lanka|Śrī Laṅkā]]
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Verso il tardo Novecento, l'uso di alcuni esonimi è decaduto sia per maggiori contatti diretti con le comunità in questione, sia per semplice ignoranza dell'esonimo stesso, o persino ritenendo confusionaria la coesistenza di due nomi differenti<ref>https://www.wumingfoundation.com/giap/2014/11/wikipedia-e-la-storia-deturpata-il-caso-presbite/#antivari</ref>. In quest'ultimo caso, si possono trovare molto facilmente esonimi scomparsi come ''Cinquechiese'' per [[Pécs]]<ref>https://lituopadania.wordpress.com/2011/09/05/cinquechiese-e-seghedino/: l'esonimo è ritenuto ''curioso'' in quanto ''non comune''</ref> o ''Smirne'' per [[İzmir]]<ref>Su Smirne/İzmir l'uso oscilla: le guide turistiche usano İzmir, le enciclopedie usano Smirne</ref>. Alcuni di questi esonimi desueti sopravvivono soltanto in specifici contesti storici, come per la [[battaglia di Manzicerta]] (svoltasi a [[Malazgirt]]).
Contatti più diretti con gli interessati possono portare all'uso di una forma più vicina all'endonimo, vuoi perché l'esonimo viene sentito come offensivo, vuoi perché sentito come antiquato. In certi casi, è l'interessato a chiedere che l'esonimo non venga più usato (ad esempio, l'[[Ucraina]] ha ribadito più volte di utilizzare l'endonimo ''Kyïv'' anziché la forma russa ''Kiev'' per [[Kiev|la sua capitale]]<ref>https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/la-capitale-dellucraina-kiev-o-kyjivky%C3%AFv/1727</ref>; [[Erdoğan]] ha ribadito nel [[2023]] che il nome del paese che noi conosciamo come [[Turchia]] sia da scriversi ''Türkiye'' in ogni lingua<ref>https://luce.lanazione.it/attualita/turchia-nome-tacchino/#:~:text=del%202%20dicembre%202021%2C%20sull,'Repubblica%20di%20Turkiye'%E2%80%9D.</ref>) oppure si tratta di un sentimento generale{{chiarire}} che considera l'esonimo come offensivo per via di persistenti stereotipi, come ad esempio l'esonimo ''zingaro'' per indicare i [[Rom (popolo)|Rom]]<ref>https://sfi.usc.edu/education/roma-sinti/it/conosciamo-i-roma-e-i-sinti/chi-sono/da-dove-vengono-il-nome/il-nome-rom-sinto-zingaro.php</ref>. Alcune persone, per motivi ideologici, si oppongono all'uso dell'endonimo e continuano, cionondimeno, ad utilizzare primariamente l'esonimo decaduto.{{senza fonte}}
In alcuni casi, l'esonimo viene considerato retaggio dell'epoca fascista, come l'uso di [[Fiume (Croazia)|Fiume]] per riferirsi alla città croata di [[Rijeka]]<ref>https://www.ansa.it/canale_viaggiart/it/notizie/mondo/2020/02/24/rijeka-la-citta-croata-tra-passato-e-futuro_dd1b55d8-5810-4be0-98f2-034b8a9cd36d.html</ref><ref>L'uso di [[Fiume]] permane nell'àmbito enciclopedico, ma scompare nelle guide turistiche</ref>. In questi casi, l'esonimo finisce per sopravvivere solo in un contesto storico relativo al periodo in questione, ma non viene utilizzato per parlare della città contemporanea. Regola simile vige per casi dubbi come [[Ulzio]]/[[Oulx]], dove il luogo, per quanto abitato dagli italiani, abbia un nome straniero come usuale: eccetto per [[Bolzano]], [[Merano]] e [[Aosta]], si preferisce utilizzare l'endonimo "straniero".
Tuttavia, non bisogna per questo pensare che le nuove forme non possano essere considerate altrettanto esonimi. Infatti, solitamente, nonostante la grafia venga ripresa dall'endonimo (possibilmente mantenendo i [[segni diacritici]]<ref>Non è raro che, per ignoranza o non-curanza del copista, i segni diacritici non noti vengano dimenticati. ''Plzen'' compare spesso in luogo di ''Plzeň'', ''Wurzburg'' anziché ''Würzburg''. La parola senza i segni diacritici è cionodimeno da considerarsi come scritta in maniera errata.</ref>), la pronuncia può venire ricostruita in maniera diversa dall'originale. È il caso di [[Göteborg]], un tempo nota ''Gotemburgo'', la cui pronuncia in [[Lingua svedese|svedese]] è ''/jœtəˈbɔrj/'' (approssimabile in italiano con ''/jøtˈbɔr(i)/''), ma spesso letta ''/ˈɡø.te.borɡ/~/ˈɡɛ.te.borɡ/''.<ref>Sulla pronuncia di Göteborg: https://unitalianoinsvezia.com/2013/09/30/goteborg-non-esiste/</ref>
La formazione di nuovi esonimi, inoltre, è praticamente inesistente, per il fatto che, grazie alla globalizzazione, non solo è possibile conoscere in maniera sicura e certa l'endonimo, sia nella pronuncia che nella grafia, ma non è più necessario riadattarlo alla morfologia e fonetica italiana, riadattamento che può essere percepito da alcuni come segno di rozzezza invece. Esempio è [[Sharm el-Sheikh]], località turistica divenuta nota a molti negli [[anni 1980|anni '80]] e mai italianizzata nel nome in un ipotetico ''Sciarmes Sceicco''. Si può tuttavia trovare dei filologi in Internet che si cimentano alla creazione di esonimi italiani<ref>https://www.achyra.org/cruscate/viewforum.php?f=22 L'intera sezione del forum è dedicata a rispolverare esonimi desueti (''Chiovia'' per [[Kiev|Kyïv]] [https://www.achyra.org/cruscate/viewtopic.php?p=74713]) o alla creazione di nuovi (''Littestano'' per [[Liechtenstein]] [https://www.achyra.org/cruscate/viewtopic.php?t=8339])</ref>.
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