Calcio (Italia): differenze tra le versioni
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== Storia ==
Le origini della moderna Calcio sono molto antiche: possono essere fatte risalire al [[III secolo a.C.]], epoca in cui si verificò la [[Impero Romano|colonizzazione Romana]]. Tale ipotesi è suffragata da numerosi ritrovamenti avvenuti sul territorio comunale, tra i quali spicca un mosaico di straordinaria fattura che, ritenuto il miglior esempio di arte romana di tutta la provincia bergamasca, è oggi custodito nel [[Museo Archeologico di Bergamo]]. {{Cn|Da ''Calzum'', nome romano di Calcio, passava la ''[[via Mediolanum-Brixia]]'', che collegava ''[[Mediolanum]]'' ([[Milano]]) con ''[[Brixia (archeologia)|Brixia]]'' ([[Brescia]]) passando anche da ''
Anche il significato etimologico del nome risalirebbe a quel periodo: ''calx'' infatti indicherebbe proprio il materiale presente in natura con il nome di calcio (i cui composti assumono il nome di [[calce]]), molto comune in quel tempo specialmente sulle rive del fiume Oglio, dove si verificarono i primi insediamenti umani stabili.
Dopo il termine della dominazione romana, Calcio dal 570 entrò a far parte del
Ed è a questo periodo che risalgono i primi documenti scritti che attestano l'esistenza del borgo: nel [[1035]] infatti si cita ''in loco Calzo'', per indicare alcuni possedimenti del
Altri documenti a questo successivi ci permettono di venire a conoscenza del fatto che lo stesso vescovo concesse il paese di Calcio in feudo alla [[Sommi Picenardi|famiglia dei
Fu con questi ultimi che il paese visse un periodo di rinascita, dopo un lungo periodo di abbandono e di povertà che aveva reso il territorio una zona paludosa e per nulla sicura. La famiglia, tra le più in vista dell'intera Lombardia, garantì ai propri sudditi una serie di esenzioni, sgravi e diritti che fecero rinascere socialmente ed economicamente il borgo, che assunse un ruolo di rilievo tra i paesi del circondario.
Posto in una zona di confine, tra la [[Repubblica di Venezia]] ed il [[Ducato di Milano]], era da considerarsi una vera e propria zona franca, chiamata ''[[Calciana]]'', comprendente, oltre a Calcio, i comuni di [[Pumenengo]], [[Torre Pallavicina]], Urago e la parte meridionale delle terre di Cividate. Esente dalle tasse e con una propria amministrazione. Come in tutte le zone di confine, notevole era il contrabbando praticato nonostante le rigide leggi che lo vietavano.
La totale esenzione dalle tasse durò fino alla metà del [[XVIII secolo]], mentre nei giorni successivi al 13 marzo 1797 il paese fu annesso alla repubblica Orobica ponendo fine agli oltre 400 anni di indipendenza del feudo della Calciana (1366-1797). Passò poi alla [[Repubblica Cisalpina]]. La nuova dominazione revocò tutti i privilegi riservati al paese, che fu annesso al dipartimento facente a capo a Bergamo, ed unito amministrativamente ai vicini comuni di Pumenengo e Torre Pallavicina.
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