Federconsorzi: differenze tra le versioni

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L'unica certezza conseguita, sotto il profilo legale, è che la Corte di appello di Roma alla fine del 2010 ha stabilito le modalità di calcolo degli interessi sui crediti vantati per la gestione degli ammassi, dopo che anni addietro i giudici avevano decretato l'esigibilità.
 
Nell'audizione alla Camera del 25 gennaio 2011, il ministro delle politiche agricole [[Giancarlo Galan]] dichiarò:<ref>[http://www.camera.it/leg17/470?shadow_organo_parlamentare=2078&stenog=/_dati/leg16/lavori/stencomm/13/audiz2/2011/0125&pagina=s010 Camera.it - XVII Legislatura - Lavori - Resoconto stenografico delle audizioni<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>{{q|La vicenda Federconsorzi è ad avviso di qualcuno - e io sono fra quelli - lo scandalo maggiore del dopoguerra in Italia, peggio di [[Scandalo della Banca Romana|quello della Banca Romana]].
Quello che è successo è noto a tutti con le varie accentuazioni. Arriviamo a una conclusione: lo Stato deve al - e qui metto «puntini puntini» - mondo agricolo una cifra iperbolica, che si aggira sugli 800 milioni di euro più le rivalutazioni. Io credo che lo Stato debba tale cifra al mondo agricolo, altri dicono al sistema bancario, per cui ci sarà battaglia. Si tratta infatti di una cifra estremamente significativa.
Per dare certezza alla vicenda, visto che le cose semplici mi attraggono, ho sostituito il vecchio commissario, al quale vanno i miei ringraziamenti personali anche perché quando gli telefonai dall'Albania per comunicargli la mia decisione si comportò da signore vero e mi disse: «La ringrazio per avermi lasciato questa opportunità fino ad oggi, sono a disposizione di chi vorrà indicare per tutti gli aiuti del caso».