Salto in alto: differenze tra le versioni

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In gara, all'inizio l'asticella è messa a un'altezza relativamente modesta, poi viene alzata con incrementi di 2, 3 o 5 cm, o a volte di un cm nei tentativi di record. Ogni atleta può scegliere a che altezza entrare in gara. Una volta effettuato un salto a quella altezza, nessuno può entrare a una misura inferiore.
 
L'atleta ha 60 secondi di tempo da quando viene chiamato; quando rimangono 2-3 atleti ne ha 90, quando rimane un atleta ha 3 minuti. Dopo tre salti falliti consecutivi è eliminato. Vince chi salta più in alto. Se due o più saltano la stessa altezza massima, vince chi ha fatto meno errori a tale altezza. Se ancora pari, vince chi ha fatto meno errori in tutta la gara. Se le serie degli atleti risultano identiche, si effettuano salti ulteriori (''jump-off''), le cui misure sono anch'esse valide ai fini dei record, ma se gli atleti ex aequo trovano un accordo, la gara può finire alla pari (cosa che è successa, ad esempio, ai Giochi olimpici di Tokyo {{OE||2020}}).
 
L'asticella è di [[vetroresina]] o altro materiale ma non metallo. Altri materiali sono permessi, ma entro certi limiti di peso e curvatura. L'asticella è lunga circa 4 m (la [[World Athletics]] regola la lunghezza a scopo di record), con una sezione trasversale circolare, e due punti di appoggio semicircolari con una superficie piatta alle estremità. È collocata all'altezza voluta su due montanti regolabili.
 
L'altezza saltata si misura dal punto di decollo al bordo superiore della parte centrale dell'asticella. Al di là dell'asticella c'è un materasso molle di gommapiuma, che permette un atterraggio sicuro. Gli atleti devono saltare con un solo piede. Nel salto possono toccare l'asticella, ma il salto è [[Nullo (atletica leggera)|nullo]] se questa cade per il tocco. In rari casi l'atleta è stato autorizzato a ripetere il tentativo, ma solo se il giudice dichiara che l'asticella è caduta per circostanze esterne, come il vento. Ci sono 4 parti dell'esecuzione: rincorsa, stacco, volo e atterraggio.
 
Nell'anno sportivo 2016-17, la revisione del regolamento tecnico internazionale ha introdotto la regola per cui un salto è [[Nullo (atletica leggera)|nullo]] anche se l'atleta, nella rincorsa, tocca l'asticella o l'immaginario piano verticale posto tra i ritti e poi non effettua il salto.<ref>Regola 2.c del Regolamento Tecnico Internazionale 2016-2017.</ref><ref>{{cita web|url=https://www.fidal.it/content/RTI-2016-2017-le-novit%c3%a0/55353|titolo=RTI 2016-2017: le novità|data=5 novembre 2015|accesso=9 novembre 2015}}</ref> Se invece l'atleta non supera il piano verticale tra i ritti, può ripetere il tentativo.
 
== Storia ==
Anche se probabilmente il salto in alto era praticato già nei [[Giochi olimpici antichi]], la prima gara documentata avvenne in [[Scozia]] all'inizio del [[XIX secolo]], e fu vinta con un salto di 1,67&nbsp;m.
 
I primi saltatori usavano un approccio diretto all'asticella (valicamento frontale) o una tecnica detta "[[Sforbiciata (atletica leggera)|a forbice]]": l'atleta si accostava all'asticella in diagonale e gettava al di là prima la gamba interna (la più vicina all'asticella) e poi l'altra, con un movimento che ricorda le lame delle forbici.