Luigi Bolis (tenore): differenze tra le versioni
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Dopo aver esordito a [[Ferrara]] nel 1864, fu acclamato come grande protagonista di importanti opere liriche nei principali teatri sia in Italia che in Europa. Il suo nome è impresso fra i benemeriti dell’Ospedale Italiano di [[Buenos Aires]].
Fu il primo a coprire il ruolo di Sveno nè “[[I Goti]]” di [[Stefano Gobatti]] (1873) e di Corrado di Wallenrod nè “[[I Lituani]]” di [[Amilcare Ponchielli]] (1874), primo interprete anche nel “[[Mercante di Venezia]]” di [[Ciro Pinsuti]] (1873), nel “[[Gustavo Wasa]]” di [[Filippo Marchetti]] (1875), e ancora in “Luce” di [[Gobatti]] (1875). Fu
Luigi Bolis, che aveva iniziato come baritono, divenne presto tenore eroico e spesso gli furono assegnate parti drammatiche. Sposò [[Maria Zappettini]], buona soprano, con la quale ebbe il figlio Dante, a sua volta baritono. [[Dante Bolis]] sposò la soprano [[Delfina Battaglia]] di [[Concordia sulla Secchia]] (Mo), sorella di [[Linda Battaglia]], madre del noto storico dell’arte [[Roberto Longhi]].
La carriera del Bolis fu breve ed intensa, si ritirò a soli 39 anni (1879) nel pieno del successo sulle rive del fiume [[Cherio]] nella sua villa di [[Gorlago]] (Bg). Non volle più saperne di tornare a calcare le scene,
Per alcuni anni fu
Un secondo Luigi Bolis, anch'egli tenore, riportò successi all’incirca una trentina di anni
Questo omonimo del Bolis, che fu probabilmente allievo del figlio Dante, nell’arte si espresse come a voler ripercorrere la
Bibliografia:
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Recensioni e Citazioni:
Mario Corsi, “[[Tamagno]]”,
Tommaso Zaghini - Corrado Ferri - Luigi Verdi, “[[Stefano Gobatti]]”, ed. [[Pàtron]] Editore |