Simone D'Auria: differenze tra le versioni
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|Nome = Simone
|Cognome = D'Auria
|Sesso = M
|LuogoNascita = Bergamo
|GiornoMeseNascita = 29 settembre
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Nato a Bergamo 29 settembre 1976, completa i studi in architettura presso il [[Politecnico di Milano]] dopo i quali affianca da subito l’attività lavorativa in proprio e nel 1995 riceve il suo primo incarico, la progettazione della compagnia aerea [[Gandalf Airlines|Gandal Airlines]] di Bergamo.
Tra il [[2000]] e il [[2007]] realizza showroom e negozi monomarca per i brand [[Bally Shoe|Bally]] e [[Paola Frani]]. Nel [[2014]] progetta e realizza il primo monomarca [[Leica]] Store a Firenze. Dal 2010 e per i successivi due anni espone presso la [[Triennale di Milano]] le sue prime opere d’arte, partecipando successivamente per tre anni consecutivi al ''[[Sankt Moritz|St Moritz]]'' ''Art Masters.''
Dal [[2011]] al [[2017]] è art director della compagnia Lungarno Collection, di proprietà della famiglia [[Salvatore Ferragamo|Ferragamo]], per la quale realizza anche diverse installazioni d’arte in collaborazione con il comune di [[Firenze]] e la sovraintendenza.
Artista poliedrico, nel [[2012]] disegna una serie limitata di motociclette per [[MV Agusta|MV Augusta]], mentre successivamente, nel [[2017]], viene nominato art director del gruppo [[Starhotels]]. Nello stesso anno partecipa alla mostra che la ''[[Collezione Rosini Gutman|Rosini Gutman Foundation]]'' cura presso la sede [[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] di New York e nel [[2018]], sempre con la stessa fondazione, è a Roma presso la [[Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale|Farnesina]].
Le sue opere vengono presentate nel 2018 presso la fiera internazionale d’arte art KARLSRUHE in Germania, mentre alcune sono esposte in modo permanente all’interno della ''Fondazione'' Culturale ''Montblanc.''
Nel [[2021]] Simone D'Auria firma con la casa editrice [[Skira]] per l'uscita del suo omonimo libro, con la prefazione di [[Milovan Farronato]], curatore della [[Biennale di Venezia]] del [[2019]] e direttore di [[Fiorucci (azienda)|Fiorucci]] Art Trust.
== Stile ==
Sin dagli esordi si dedica con intelligenza e passione al design, con focus sulla “ricostruzione ambientale”; artista poliedrico, pur occupandosi di interni nella fase iniziale della sua attività, il suo interesse è rivolto verso [[Installazione (arte)|l’installazione]] negli spazi pubblici.
Conferendo importanza agli oggetti di uso comune, dai cucchiai alle biciclette, dalle sfere alle [[Piaggio Vespa|Vespe]], ingigantiti o rimodellati con l’utilizzo dei diversi materiali come marmo, resina, ferro all’acciaio, legno e fibra ottica, l’opera artistica di D’Auria si colloca tra [[Avanguardia|avanguardie]] novecentesche.
Nella sua produzione si possono rinvenire rimandi ai movimenti [[Dadaismo|Dadà]] e [[Neo-Dada|Neo-Dadà]], [[Nouveau Réalisme|Nouveau Realisme]] e [[Pop art|Pop Art]]. [[Marcel Duchamp|Duchamp]], [[Arman]], [[Claes Oldenburg|Oldenburg]] e [[Bruno Munari]] (artista molto amato da D’Auria, citato direttamente nell’installazione “Bruno Spoon”) possono infatti rintracciarsi nelle sue opere, insieme ad un richiamo alla cultura del [[Manierismo]] toscano.
La fame nel mondo, l’energia pulita e rinnovabile, il gioco di luci e la frenesia del movimento costituiscono i cardini della ricerca artistica del D’Auria, la cui identità si sviluppa dall’[[architettura]], che diventa design e infine arte. Attraverso quest’ultima esprime interamente la sua visione, che ha l’obiettivo di stimolare le reazioni degli spettatori, dimostrando loro quanto possono raggiungere attraverso le proprie competenze e abilità. I suoi lavori esprimono un attitude positiva verso la vita e la natura. La sua arte ha lo scopo di creare oggetti che non siano un gusto estetico ma anche capaci di trasmettere senso di pace e di gioia.
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* Brutale California, [[MV Agusta]], [[2013]]-[[2014]]
'''Esposizioni, mostre e installazioni'''
* Zoo (Light) Revolution e World Hub, [[Triennale di Milano]], [[2010]]
* Lightbull Charging
* Dandelaion, [[Triennale di Milano]], [[2013]]
* WindMill, [[Salvatore Ferragamo|Ferragamo]], [[Firenze]], [[2013]]
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