Gaspare Spatuzza: differenze tra le versioni

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Il 23 novembre [[1993]], fingendosi un poliziotto, partecipò al rapimento di [[Giuseppe Di Matteo]], figlio del [[pentitismo|collaboratore di giustizia]] [[Santino Di Matteo]], che sarebbe stato ucciso dopo oltre due anni di prigionia.<ref name="teologia">[[Attilio Bolzoni]], [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/12/03/dagli-omicidi-pentito-anti-premier-tignusu-adesso.html Dagli omicidi a pentito anti-premier. U' Tignusu adesso studia teologia] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140204035840/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/12/03/dagli-omicidi-pentito-anti-premier-tignusu-adesso.html |data=4 febbraio 2014 }}, ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'', 3 dicembre [[2009]].</ref>
Secondo quanto raccontato da Spatuzza, in occasione del rapimento del bambino, ''‘’ad un certo punto io insieme ad alcuni altri del gruppo ci siamo ribellati alla crudeltà mostrata nei confronti del piccolo dal gruppo a cui, noi che lo avevamo rapito, dovevamo consegnarlo e tenerlo in custodia. C’è stato uno scontro verbale e siamo arrivati al litigio.’’'' Al processo per l’omicidio del ragazzino, Spatuzza chiederà il perdono: ''‘’Questo è un macigno che porteremo noi per tutta eternità. Intendo chiedere perdono alla famiglia e alla società civile tanto oltraggiata e offesa, l’abbiamo violentata’’''.<ref>{{cita libro| autore-capitolo-nome=Bruno | autore-capitolo-cognome=De Stefano | capitolo=Il rapimento in Giuseppe Di Matteo| titolo=I boss che hanno cambiato la storia della malavita| curatore= | anno=2018 | editore=[[Newton & Compton]] | città=Roma | ed=1 | pp=495-497| ISBN=9788822720573 }}</ref>
 
Tra il gennaio del [[1994]] e il giugno del [[1995]] vennero arrestati i fratelli Graviano e Antonino Mangano e così toccò a Spatuzza la reggenza della cosca di Brancaccio. Fino a quel momento però non era stato ancora “punciutu”, cioè non formalmente affiliato a Cosa nostra, una mancanza che venne riparata con il rito del giuramento e ad ufficializzare il suo ingresso nella mafia siciliana fu [[Matteo Messina Denaro]]. Tuttavia Spatuzza rimase deluso dalla scelta dei Graviano di lasciare la cassa nelle mani di Pietro Tagliavia mentre lui si doveva occupare solo dell’ala militare della cosca.<ref>{{cita libro| autore-capitolo-nome=Bruno | autore-capitolo-cognome=De Stefano | capitolo=La promozione a capomandamento| titolo=I boss che hanno cambiato la storia della malavita| curatore= | anno=2018 | editore=[[Newton & Compton]] | città=Roma | ed=1 | p=502-503| ISBN=9788822720573 }}</ref>
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L'11 dicembre [[Filippo Graviano]] ha negato in aula le affermazioni di Spatuzza, sostenendo di non aver mai avuto rapporti di alcun tipo con [[Marcello Dell'Utri|Dell'Utri]].<ref name="st-gra">[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200912articoli/50281girata.asp Mafia, Graviano smentisce Spatuzza] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100109141223/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200912articoli/50281girata.asp |data=9 gennaio 2010 }}, ''[[La Stampa]]'', 11 dicembre 2009.</ref> [[Giuseppe Graviano]] decise invece di non rispondere alle domande dell'accusa lamentando problemi di salute dovuti al [[41 bis]]. Nessuno dei due fratelli, poi, ribatté alla dichiarazione di Spatuzza sull'incontro nel gennaio del 1994. Gli inquirenti ritenevano che gli atteggiamenti dei fratelli Graviano possano essere stati una sorta di avvertimento su possibili loro rivelazioni future in caso di mancati accordi.<ref name="st-gra"/><ref>[http://www.repubblica.it/2009/12/sezioni/cronaca/mafia-12/silenzio-graviano/silenzio-graviano.html Giuseppe Graviano, silenzio che parla] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20091215025819/http://www.repubblica.it/2009/12/sezioni/cronaca/mafia-12/silenzio-graviano/silenzio-graviano.html |data=15 dicembre 2009 }}, ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'', 12 dicembre 2009.</ref>
 
Nel marzo del [[2010]] è stato riconosciuto attendibile dalla Procura di Firenze, in merito alle affermazioni che hanno reso possibile identificare un altro mafioso responsabile delle [[Bombe del 1992-1993|stragi del 1993]], [[Francesco Tagliavia]], già in carcere con due ergastoli da scontare.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/03/18/pm-di-firenze-spatuzza-attendibile.html I pm di Firenze: Spatuzza attendibile] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150128115230/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/03/18/pm-di-firenze-spatuzza-attendibile.html |data=28 gennaio 2015 }}, ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'', 18 marzo 2010.</ref><ref>[http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_18/stragi-mafia-arresto-bianconi_04d88fa4-3268-11df-b043-00144f02aabe.shtml Stragi di mafia del '93, nuovo arresto] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100323005850/http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_18/stragi-mafia-arresto-bianconi_04d88fa4-3268-11df-b043-00144f02aabe.shtml |data=23 marzo 2010 }}, ''[[Corriere della Sera]]'', 18 marzo [[2010]].</ref> Nel giugno dello stesso anno, con una decisione giudicata "senza precedenti" dai PM di Caltanissetta e di Palermo,<ref>[http://www.corriere.it/cronache/10_giugno_16/pm-amelio-spatuzza-bianconi_5c858804-790f-11df-ad02-00144f02aabe.shtml Il pm di via D'Amelio: «Gravi conseguenze se smette di risponderci»] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100619072200/http://www.corriere.it/cronache/10_giugno_16/pm-amelio-spatuzza-bianconi_5c858804-790f-11df-ad02-00144f02aabe.shtml |data=19 giugno 2010 }}, ''[[Corriere della Sera]]'', 16 giugno [[2010]]</ref> la Commissione Centrale del Viminale ha stabilito che Spatuzza non poteva essere ammesso al programma di protezione, essendo decorso il limite di 180 giorni entro cui un pentito era tenuto a riferire di fatti gravi di cui era a conoscenza.
 
La proposta di protezione era stata avanzata contestualmente dalle procure di Firenze, Caltanissetta e Palermo che indagavano sulla [[strage di via D'Amelio]] e sulle [[bombe del 1992-1993]]. Per Spatuzza, la Commissione ha invece confermato "le ordinarie misure di protezione ritenute adeguate al livello specifico di rischio segnalato", decisione che ha suscitato stupore e indignazione di politici e magistrati.<ref>[http://www.repubblica.it/cronaca/2010/06/15/news/spatuzza_protezione-4864931/ Spatuzza non considerato credibile niente programma di protezione] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100617183028/http://www.repubblica.it/cronaca/2010/06/15/news/spatuzza_protezione-4864931/ |data=17 giugno 2010 }}, ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'', 15 giugno 2010.</ref><ref>[http://www.corriere.it/cronache/10_giugno_15/spatuzza-mafia-programma-protezione_eecaa5f6-7891-11df-9d05-00144f02aabe.shtml Spatuzza, no a programma di protezione] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100616213337/http://www.corriere.it/cronache/10_giugno_15/spatuzza-mafia-programma-protezione_eecaa5f6-7891-11df-9d05-00144f02aabe.shtml |data=16 giugno 2010 }}, ''[[Corriere della Sera]]'', 15 giugno 2010</ref> In una lettera inviata a [[L'Espresso]] a seguito della decisione del Viminale, Spatuzza si diceva amareggiato ma fiducioso nelle istituzioni e disposto a continuare a collaborare, e commentava: "tutta la criminalità organizzata [...] certamente sta gioendo e magari brindando a questa vittoria".<ref>[http://espresso.repubblica.it/dettaglio/spatuzza:-ora-la-mafia-brinda/2129218 Spatuzza: "Ora la mafia brinda"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100618124733/http://espresso.repubblica.it/dettaglio/spatuzza:-ora-la-mafia-brinda/2129218 |data=18 giugno 2010 }}, ''[[L'Espresso]]'', 16 giugno [[2010]]</ref> Nel giugno del [[2011]] il TAR del Lazio gli ha dato ragione e così due mesi dopo è stato è stato inserito nel programma di protezione.<ref>