Carta Atlantica: differenze tra le versioni

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Successivamente si passava alla dichiarazione di voler "[...] vedere i diritti sovrani e i diritti all'autogoverno resi a tutti coloro che ne erano stati privati con la forza [...]". Si concludeva con l'auspicio che, "[...] dopo la distruzione finale della tirannia [[nazismo|nazista]] [...]", potesse sorgere una condizione mondiale dominata da pace e stabilità, obiettivi raggiungibili solo ed esclusivamente attraverso l'abbandono delle azioni belliche come strumento di risoluzione delle controversie tra le nazioni.
 
Per il nome stesso riservatole, la Carta Atlantica rappresentava una sorta di provocazione per l'[[URSS]]. [[Josif Stalin|Stalin]] vide nell'incontro un'indebita estromissione dell'[[Unione Sovietica]] rispetto ai problemi che andavano sorgendo nell'ambito degli equilibri internazionali. Bisogna riconoscere che i principi enunciati sarebbero stati smentiti nella [[Conferenza di Jalta]], dove, in pratica, non solo le due potenze anglosassoni garantivano la parte russa del [[Patto Molotov-Ribbentrop]], con l'annessione delle [[Repubbliche baltiche]], della [[Aree polacche annesse all'Unione Sovietica|Polonia orientale]] (fino alla [[Linea Curzon]], mentre il Paese veniva di fatto parzialmente traslato verso ovest), di altri territori sottratti alla [[Finlandia]], alla [[Cecoslovacchia]], alla [[Romania]], ma USA e Regno Unito riconoscevano all'URSS una sorta di protettorato sulla metà della parte non russa del continente europeo (geograficamente l'[[Impero russo]] e poi l'Unione Sovietica, quest'ultima nonostante il [[Trattatotrattato di Brest-Litovsk]], erano di gran lunga lo stato europeo più esteso, come oggi la [[Federazione russa]]).
 
Va inoltre tenuto presente che la Carta, e maggiormente i negoziati che la precedettero, delinearono per il [[Regno Unito]] il crollo di ogni residua speranza di confermarsi la prima grande potenza mondiale. I britannici sarebbero usciti dal [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] ancor più ridimensionati rispetto al rango che avevano al termine del [[Prima guerra mondiale|primo conflitto]] nel [[1918]]. Le redini della [[diplomazia]] internazionale e del controllo dei mercati e del primato sul mare venivano affidate agli [[Stati Uniti d'America]]; benché alla fine vittorioso nella guerra, il Regno Unito dovette affrontare nel secondo dopoguerra l'inizio del graduale smembramento del suo [[Impero britannico|impero]], il che coincise con l'effettivo passaggio di consegne con gli Stati Uniti come unica grande potenza mondiale, alla quale poteva tener testa solamente l'[[Unione Sovietica]].