Asashimo: differenze tra le versioni

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|Destino_finale = Affondato il 7 aprile 1945 durante l'[[operazione Ten-Go]]
<!-- Sezione caratteristiche generali -->
|Dislocamento = {{formatnum:M|2110}} [[Tonnellata|t]]<br />A pieno carico: {{formatnum:M|2692}} t
|Stazza_lorda =
|Lunghezza = 119,17
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|Pescaggio = 3,76
|Ponte_di_volo =
|Propulsione = 3 caldaie Kampon e 2 turbine a ingranaggi a vapore Kampon; 2 alberi motore con elica ({{formatnum:M|52000}}&nbsp;[[Cavallo vapore britannico#Shaft horsepower|shp]])
|Velocità = 35
|Velocità_km = 66,5
|Autonomia = {{formatnum:M|5000}} [[Miglio nautico|miglia]] a 18 nodi ({{formatnum:M|9260}} chilometri a 34&nbsp;km/h)
|Capacità_di_carico =
|Equipaggio = 228
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|Motto =
|Soprannome =
|Note = Dati riferiti all'entrata in servizio, tratti da:<ref>{{cita|Stille 2013, Vol. 2|pp. 21-23, 28}}.</ref><ref>{{cita web|url= http://admiral31.world.coocan.jp/e/stc0429.htm|titolo= Materials of IJN (Vessels - Yugumo class Destroyers)|lingua= en|accesso= 23 giugno 2020}}</ref><ref name=navypedia.org>{{cita web|url= http://www.navypedia.org/ships/japan/jap_dd_yugumo.htm|titolo= Yugumo destroyers (1941-1944)|lingua= en|accesso= 23 giugno 2020}}</ref>
|Note = Dati riferiti all'entrata in servizio
|Ref = Fonti citate nel corpo del testo
}}
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Appartenente alla 31ª Divisione, per la prima parte del 1944 fu impegnato soprattutto in compiti di protezione del traffico navale e, a fine febbraio, colse una piccola vittoria contro i sommergibili statunitensi. Dopo aver vigilato sulle grandi unità da guerra a [[Provincia di Tawi-Tawi|Tawi Tawi]], fu presente alla [[battaglia del Mare delle Filippine]] (19-20 giugno) e, in seguito, riprese i compiti di scorta ai convogli. Fu schierato per la [[battaglia del Golfo di Leyte]] (23-25 ottobre) ma, in pratica, non vi ebbe parte alcuna perché dovette accompagnare al sicuro il danneggiato incrociatore {{nave||Takao|incrociatore|2}}; fu poi dirottato a [[Manila]] e partecipò a una fase del massiccio invio di convogli a [[Leyte (isola)|Leyte]], sfuggendo alla distruzione nella baia di [[Ormoc]] a novembre. Rientrato in Giappone nel febbraio 1945, due mesi più tardi uscì in mare nel quadro dell'[[operazione Ten-Go]], ma malfunzionamenti alle macchine fecero sì che rimanesse isolato dal resto della 2ª Flotta e, poi, facile bersaglio per i gruppi imbarcati statunitensi: fu affondato il 7 aprile con l'intero equipaggio, ultimo esemplare Yugumo a essere eliminato.
 
== CaratteristicheServizio operativo ==
{{vedi anche|classe Yugumo}}
L'''Asashimo'' presentava una [[lunghezza fuori tutto]] di 119,17 metri, una [[Baglio (nautica)|larghezza massima]] di 10,82 metri e un [[pescaggio]] di 3,76 metri; il [[dislocamento]] a pieno carico ammontava a {{formatnum:2692}} tonnellate. L'apparato motore era formato da tre caldaie Kampon, due [[Turbina a vapore|turbine a ingranaggi a vapore]] Kampon, due [[Albero (meccanica)|alberi motore]] con [[elica]]: erano erogati {{formatnum:52000}}&nbsp;[[Cavallo vapore britannico#Shaft horsepower|shp]], sufficienti per una velocità massima di 35 [[Nodo (unità di misura)|nodi]] (66,5&nbsp;[[Chilometro orario|km/h]]); l'autonomia massima era di {{formatnum:5000}} [[Miglio nautico|miglia nautiche]] alla velocità di crociera di 18 nodi (circa {{formatnum:9260}} chilometri a 34,2&nbsp;km/h). L'armamento era articolato su sei [[Cannone|cannoni]] [[127 mm Type 3|Type 3]] da 127&nbsp;mm da 50 [[Calibro (armi)#Lunghezza riferita al calibro|calibri]] (L/50), distribuiti in tre [[Torretta (cannone)|torrette]] binate (una a [[prua]], due sovrapposte a [[poppa]]); otto [[Tubo lanciasiluri|tubi lanciasiluri]] da 610&nbsp;mm raggruppati in due impianti Type 92 (uno tra i fumaioli, uno a mezzanave) che usavano il siluro [[Type 93 (siluro)|Type 93]], presente in numero di sedici; due installazioni trinate e una doppia di [[Arma contraerea|cannoni contraerei]] [[25 mm Type 96|Type 96]] da 25&nbsp;mm L/60 e due lanciatori Type 94 per [[Bomba di profondità|bombe di profondità]], conservate in numero di trentasei. Infine erano stati forniti un [[sonar]] Type 93 e due [[paramine]]. All'entrata in servizio l'equipaggio era formato da 228 uomini.<ref>{{cita web|url= http://admiral31.world.coocan.jp/e/stc0429.htm|titolo= Materials of IJN (Vessels - Yugumo class Destroyers)|lingua= en|accesso= 23 giugno 2020}}</ref><ref name=navypedia.org>{{cita web|url= http://www.navypedia.org/ships/japan/jap_dd_yugumo.htm|titolo= Yugumo destroyers (1941-1944)|lingua= en|accesso= 23 giugno 2020}}</ref><ref>{{cita|Stille 2013, Vol. 2|pp. 21-23, 28}}.</ref>
 
== Impiego operativo ==
=== Costruzione ===
Il cacciatorpediniere ''Asashimo'' fu ordinato nell'[[anno fiscale]] edito dal governo giapponese nel 1942. La sua [[chiglia]] fu impostata nel [[cantiere navale]] della ditta [[Fujinagata]], a [[Osaka]], il 21 gennaio 1943 e il [[Varo (nautica)|varo]] avvenne il 18 luglio 1943; fu completato il 27 novembre stesso anno<ref>{{cita|Stille 2013, Vol. 2|p. 20}}.</ref> e il comando fu affidato al [[capitano di fregata]] Nisaburō Maekawa. Fu immediatamente assegnato all'11ª [[Squadriglia]] cacciatorpediniere, dipendente dalla 1ª [[Flotta]] e demandata all'addestramento delle nuove unità in tempo di guerra.<ref name=combinedfleet.com>{{cita web|url= http://www.combinedfleet.com/asashm_t.htm|titolo= IJN Tabular Record of Movement: Asashimo|lingua= en|accesso= 23 giugno 2020}}</ref>
 
=== 1944 ===
Il 27 gennaio 1944, per motivi non chiariti dalle fonti, il comando fu passato al capitano di fregata Yoshirō Sugihara e, il 10 febbraio, fu ufficialmente assegnato alla 31ª Divisione cacciatorpediniere con i gemelli ''[[Naganami]]'', ''[[Kishinami]]'' e ''[[Okinami]]''; il reparto era alle dipendenze della 2ª Squadriglia, a sua volta parte della 2ª Flotta. Eccettuato il ''Naganami'' in riparazione, la divisione si spostò all'isola di Ujina nella baia di [[Hiroshima]] e salpò il 26 febbraio con altre unità ausiliarie per proteggere un convoglio che doveva recare rinforzi a [[Saipan]] e [[Guam]]. Tre giorni dopo, tuttavia, le navi giapponesi finirono sotto l'attacco di alcuni sommergibili statunitensi. Lo L{{'}}''Asashimo'', lo l{{'}}''Okinami'' e il ''Kishinami'' affrontarono con successo i battelli avversari: respinto a cannonate e danneggiato lo l'{{nave|USS|Rock|SS-274|6}}, collaborarono nel dare la caccia allo all'{{nave|USS|Trout|SS-202|6}}, in ultimo distrutto. Con lo l{{'}}''Okinami'' raccolse {{formatnum:M|1720}} uomini dall'unico mercantile affondato e le isole furono raggiunte l'8 marzo. Completate le operazioni di scarico, il convoglio tornò indietro senza incidenti e i cacciatorpediniere proseguirono per [[Yokosuka]]; qui lo l{{'}}''Asashimo'' e i gregari assunsero la difesa di un altro gruppo di navi da carico che, tra il 20 e il 28, condussero nella devastata base di [[Isole Chuuk|Truk]]. Lo L{{'}}''Asashimo'' lasciò l'atollo il 1º aprile inquadrato in un convoglio importante – pur distaccato dalla divisione – che fece tappe a Saipan e [[Balikpapan]] prima di fermarsi, il 14, alle [[isole Lingga]] (nuova base d'oltremare della Marina imperiale). Presumibilmente rimasto in quest'area per circa un mese, l'11 maggio fu inserito nello schermo difensivo di un gruppo di petroliere che sostò a Balikpapan per fare il pieno di combustibili e dirigere quindi all'ancoraggio avanzato di [[Provincia di Tawi-Tawi|Tawi Tawi]], da dove furono organizzati [[Battaglia di Biak|tentativi non riusciti]] di soccorrere la guarnigione dell'isola di [[Biak]]. Attorno al 10 giugno, comunque, l'imminente pericolo che gravava sulle [[isole Marianne]] fece concentrare la flotta nipponica a ovest dell'arcipelago per la [[battaglia del Mare delle Filippine]] (19-20 giugno): lo scontro fu eminentemente aeronavale e, pur militando con la propria divisione nella "Forza C" d'avanguardia del [[viceammiraglio]] [[Takeo Kurita]], lo l{{'}}''Asashimo'' non ebbe alcun ruolo di rilievo. Seguì poi la flotta all'[[isola di Okinawa]] e da lì si spostò a [[Kure]]; ne partì l'8 luglio con una parte importante delle grandi unità da guerra e numerosi altri cacciatorpediniere. Questa formazione si fermò a Okinawa e vi sbarcò truppe, quindi proseguì fino alle isole Lingga, raggiunte il 16: per oltre due mesi le attività del cacciatorpediniere non sono note.<ref name=combinedfleet.com/> A questo punto della guerra lo l{{'}}''Asashimo'' aveva ricevuto una serie di modifiche e potenziamenti. Due installazioni trinatetriple di Type 96 da 25&nbsp;mm furono piazzate su due piattaforme, erette ai lati del fumaiolo anteriore; i paramine e metà della ricarica per i tubi lanciasiluri furono rimossi. L'[[Albero di trinchetto|albero tripode prodiero]] fu rinforzato per ospitare una piccola piattaforma sorreggente un [[radar]] Type 22, adatto all'individuazione di bersagli navali; alla base dell'albero fu costruita una camera per gli operatori. Prima della [[battaglia del Golfo di Leyte]], inoltre, lo l{{'}}''Asashimo'' fu quasi sicuramente dotato di un secondo radar, un Type 13 (specifico per i bersagli aerei) all'albero tripode di maestra. Infine comparve, sul ponte di coperta, un certo numero di cannoni Type 96 su affusto singolo, in ogni caso non superiore a dodici. Le fonti, purtroppo, sono generiche sul periodo di questi interventi.<ref name=SII-21>{{cita|Stille 2013, Vol. 2|p. 21}}.</ref><ref name=navypedia.org/>
 
Il 18 ottobre l<nowiki>{{'</nowiki>}}''Asashimo'' si trasferì con la 2ª Flotta dalle Lingga alla rada di [[Brunei]], in preparazione al complesso attacco aeronavale orchestrato dalla Marina imperiale nelle acque delle [[Filippine]]: il 20, infatti, iniziarono gli sbarchi statunitensi sull'[[Leyte (isola)|isola di Leyte]]. Il cacciatorpediniere fu assegnato al grosso della flotta che avrebbe dovuto attraversare il [[Mar di Sibuyan]], lo Stretto di San Bernardino e calare da nord sul Golfo di Leyte. Già il 23 i giapponesi finirono sotto l'attacco di due sommergibili statunitensi e l<nowiki>{{'</nowiki>}}''Asashimo'' recuperò i naufraghi dell'incrociatore pesante e nave ammiraglia {{nave||Atago|incrociatore|2}}, poi trasferiti su altre navi, quindi fu assegnato alla scorta dell'incrociatore pesante {{nave||Takao|incrociatore|2}} che, senza timone e con la poppa fracassata, tornò penosamente a Brunei. Il 31 salpò alla volta di [[Manila]], dalla quale stava per iniziare l'[[operazione TA]], l'invio convoglio dopo convoglio di rinforzi a Leyte per alimentare la resistenza della 35ª Armata: fu schierato un alto numero di navi leggere. L{{'}}''Asashimo'' fu assegnato al quarto convoglio che salpò l'8 dalla baia della capitale ma, due giorni dopo, fu riassegnato al terzo gruppo di rifornimento (che era partito in ritardo) con altri cacciatorpediniere: le navi arrivarono la mattina tardi dell'11 novembre nella baia di [[Ormoc]], il principale punto d'approdo dei rinforzi, dove però erano in attesa ben 350 velivoli della Task force 38. Tutti i quattro cargo furono annientati nei primi attacchi; quindi gli aviatori statunitensi si gettarono sui cacciatorpediniere in fuga. Nel corso della mattanza lo l{{'}}''Asashimo'' manovrò alla massima velocità, rimase fortunosamente illeso e riuscì anche ad affiancarsi al gemello ''[[Hamanami]]'' completamente devastato e in procinto di affondare. Recuperò 167 uomini, compreso il comandante, e si lanciò a tutta velocità fuori dalla baia. Unico superstite del terzo convoglio, lo l{{'}}''Asashimo'' arrivò a Manila il 12 e fece scendere i passeggeri, quindi si spostò alle Lingga, toccate il 22 novembre. Intanto era stato riassegnato alla 2ª Divisione cacciatorpediniere, reparto sempre inquadrato nella 2ª Squadriglia; fu tuttavia momentaneamente prestato alla 1ª Squadriglia che salpò il 24 dicembre per eseguire un bombardamento delle spiagge di sbarco statunitensi a [[San Jose (Mindoro Occidentale)|San Jose]], sull'isola di [[Mindoro]]. Nella rotta finale d'avvicinamento la formazione fu localizzata e il ''[[Kiyoshimo]]'' fu affondato; i 167 superstiti furono raccolti dallo dall{{'}}''Asashimo'' che ripiegò il 27, al seguito delle navi amiche.<ref name=combinedfleet.com/>
 
=== 1945: l'affondamento ===
[[File:Asashimo 1945-04-07.JPG|thumb|left|Gli ultimi momenti dello ''Asashimo'', già inclinato e con evidenti perdite di carburante]]
 
L{{'}}''Asashimo'' rimase nell'area delle [[Indie orientali olandesi]] per circa due mesi e, forse, aggiunse in quel periodo qualche altro pezzo contraereo individuale Type 96, portando il totale di queste armi su affusto singolo a dodici. Il 10 febbraio, nel quadro dell'[[operazione Kita]], salpò con il resto della scorta della 4ª Divisione [[portaerei]] ({{nave||Ise|nave da battaglia|2}}, {{nave||Hyuga|nave da battaglia|2}}) per difendere le due unità nel pericoloso rientro in acque metropolitane, raggiunte senza perdite il 20. Il 10 febbraio stesso lo l{{'}}''Asashimo'' aveva nuovamente cambiato appartenenza poiché, ultimo esemplare della classe Yugumo, era stato trasferito alla 21ª Divisione ({{nave||Kasumi|cacciatorpediniere|2}}, ''[[Hatsushimo]]''<ref>{{cita|Millot 2002|p. 908}}.</ref>) della 2ª Squadriglia. Tra il 23 e il 27 febbraio fu revisionato e raddobbato a Kure, quindi rimase in [[Giappone]]. In seguito divenne nave ammiraglia della divisione e imbarcò il comandante, [[capitano di vascello]] Hisao Kotaki.<ref name=combinedfleet.com/>
 
Subito dopo il [[Battaglia di Okinawa|grande sbarco statunitense]] a Okinawa la Marina imperiale organizzò una disperata sortita generale della molto indebolita 2ª Flotta, capeggiata dalla nave da battaglia {{nave||Yamato|nave da battaglia|2}}: lo scopo dell'attacco era far arenare la corazzata e le navi che l'accompagnavano a Okinawa (l'incrociatore leggero {{nave||Yahagi|incrociatore|2}} e otto cacciatorpediniere, compreso l{{'}}''Asashimo'' e il resto della 21ª Divisione) in modo tale da appoggiare la guarnigione con i cannoni di bordo. Sembra anche che ulteriore obiettivo fosse attirare quanto più possibile delle forze aeree imbarcate americane per sgombrare il campo a un pianificato, massiccio attacco [[kamikaze]]. La missione cominciò il 6 aprile ma, dopo poche ore, la squadra giapponese fu localizzata da un sommergibile; la mattina del 7 aprile un ricognitore statunitense individuò con precisione le unità giapponesi, che allora si trovava a sud di [[Sasebo]].<ref>{{cita libro|cognome= Dull|nome= Paul S.|titolo= A Battle History of the Imperial Japanese Navy, 1941-1945|editore= Naval Press Institute|città= Annapolis (MA)|anno= 2007|annooriginale= 1978|pp= 333-334|ISBN= 978-1-59114-219-5}}</ref> Attorno alle 09:00 lo l{{'}}''Asashimo'' segnalò alla ''Yamato'' di avere avarie alle turbine e, infatti, fu presto lasciato indietro dal resto della squadra che, un'ora dopo, sparì dietro l'orizzonte. L'equipaggio dell'unità cercò di rimettere in sesto i motori senza successo ma, per ragioni non riportate, i capitani Sugihara e Kotaki respinsero l'offerta di aiuto della [[kaibokan]] ''Yashiro'', in navigazione in quella zona per rientrare a Sasebo.<ref name=combinedfleet.com/> Alle 12:40 circa i gruppi imbarcati statunitensi iniziarono a bersagliare la flotta nipponica in formazione circolare; alcuni velivoli avvistarono lo l{{'}}''Asashimo'' e, alle 12:46, lo centrarono con almeno un ordigno.<ref>{{cita|Millot 2002|pp. 911-913}}.</ref> Alle 13:05 una nuova ondata aerea si abbatté sulle navi e lo l{{'}}''Asashimo'' incassò in rapida successione due siluri dagli aerosiluranti della {{nave|USS|San Jacinto|CVL-30|6}}, che squarciarono la fiancata destra. Lo L{{'}}''Asashimo'' si inclinò su quel lato e sprofondò di poppa 150 miglia a sud-ovest di [[Nagasaki]] ({{coord|13|00|N|128|00|E}}): l'intero equipaggio, compresi Sugihara e Kotaki, rimase ucciso.<ref name=combinedfleet.com/>
 
Il 10 maggio lo l'''Asashimo'' fu rimosso dai ruoli della Marina imperiale.<ref name=combinedfleet.com/>
 
== Note ==