Teruzuki: differenze tra le versioni

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|Destino_finale = Affondato il 12 dicembre 1942 da una motosilurante a sud-ovest dell'[[isola di Savo]]
<!-- Sezione caratteristiche generali -->
|Dislocamento = {{formatnum:M|2744}} [[Tonnellata|t]]<br />A pieno carico: {{formatnum:M|3759}} t
|Stazza_lorda =
|Lunghezza = 134,22
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|Pescaggio = 4,11
|Ponte_di_volo =
|Propulsione = 3 caldaie Kampon e 2 turbine a ingranaggi a vapore Kampon; 2 alberi motore con elica ({{formatnum:M|52000}}&nbsp;[[Cavallo vapore britannico#Shaft horsepower|shp]])
|Velocità = 33
|Velocità_km = 62,7
|Autonomia = {{formatnum:M|8300}} [[Miglio nautico|miglia]] a 18 nodi ({{formatnum:M|15372}} chilometri a 34,2&nbsp;km/h)
|Capacità_di_carico =
|Equipaggio = 290
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|Motto =
|Soprannome =
|Note = Dati riferiti all'entrata in servizio, tratti da:<ref>{{cita|Stille 2013, Vol. 2|pp. 30, 32-33, 38}}.</ref><ref>{{cita web|url= http://admiral31.world.coocan.jp/e/stc0431.htm|titolo= Materials of IJN (Vessels - Akizuki class Destroyers)|lingua= en|accesso= 12 ottobre 2020}}</ref><ref>{{cita web|url= http://www.navypedia.org/ships/japan/jap_dd_akitsuki.htm|titolo= Akizuki destroyers (1942-1945)|lingua= en|accesso= 12 ottobre 2020}}</ref>
|Note = Dati riferiti all'entrata in servizio
|Ref = Fonti citate nel corpo del testo
}}
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Appartenente alla 61ª Divisione, fu presente alla [[battaglia delle isole Santa Cruz]] (26-27 ottobre) e poi partecipò con un ruolo più attivo alla decisiva [[battaglia navale di Guadalcanal]] (12-15 novembre), distinguendosi in particolare nel primo scontro notturno. Rientrato a [[Chuuk|Truk]] pressoché illeso, a inizio dicembre fu inviato alle [[isole Shortland]] per rafforzare la scorta ai viaggi del ''[[Tokyo Express]]'': proprio alla prima missione, però, fu messo fuori uso da almeno un siluro lanciato da una [[motosilurante]], poco al largo di [[Guadalcanal]]. Evacuato, affondò nelle prime ore del 12 dicembre.
 
== CaratteristicheServizio tecnicheoperativo ==
{{vedi anche|Classe Akizuki (cacciatorpediniere 1942)}}
Il ''Teruzuki'' presentava una [[lunghezza fuori tutto]] di 134,22 metri, una [[Baglio (nautica)|larghezza massima]] di 11,58 metri e un [[pescaggio]] di 4,11 metri; il [[dislocamento]] a pieno carico ammontava a {{formatnum:3759}} tonnellate. L'apparato motore era formato da tre caldaie Kampon, due [[Turbina a vapore|turbine a ingranaggi a vapore]] Kampon, due [[Albero (meccanica)|alberi motore]] con [[elica]]: erano erogati {{formatnum:52000}}&nbsp;[[Cavallo vapore britannico#Shaft horsepower|shp]], sufficienti per una velocità massima di 33 [[Nodo (unità di misura)|nodi]] (62,7&nbsp;[[Chilometro orario|km/h]]); l'autonomia massima era di {{formatnum:8300}} [[Miglio nautico|miglia nautiche]] alla velocità di crociera di 18 nodi ({{formatnum:15372}} chilometri a 34,2&nbsp;km/h). L'armamento era articolato su otto [[Cannone|cannoni]] [[100 mm Type 98|Type 98]] da 100&nbsp;mm [[Calibro (armi)#Lunghezza riferita al calibro|L]]/65, distribuiti in quattro [[Torretta (cannone)|torrette]] binate (due sovrapposte a [[prua]], due sovrapposte a [[poppa]]); quattro [[Tubo lanciasiluri|tubi lanciasiluri]] da 610&nbsp;mm raggruppati in un singolo impianto Type 92 a mezzanave che usava il siluro [[Type 93 (siluro)|Type 93]], presente in numero di otto; due coppie di [[Arma contraerea|cannoni contraerei]] [[25 mm Type 96|Type 96]] da 25&nbsp;mm L/60 e due lanciatori Type 94 per [[Bomba di profondità|bombe di profondità]], conservate in numero di cinquantaquattro. Infine era stato fornito un [[sonar]] Type 93. All'entrata in servizio l'equipaggio era formato da 290 uomini.<ref>{{cita web|url= http://admiral31.world.coocan.jp/e/stc0431.htm|titolo= Materials of IJN (Vessels - Akizuki class Destroyers)|lingua= en|accesso= 12 ottobre 2020}}</ref><ref>{{cita web|url= http://www.navypedia.org/ships/japan/jap_dd_akitsuki.htm|titolo= Akizuki destroyers (1942-1945)|lingua= en|accesso= 12 ottobre 2020}}</ref><ref>{{cita|Stille 2013, Vol. 2|pp. 30, 32-33, 38}}.</ref>
 
== Impiego operativo ==
=== Costruzione ===
Il cacciatorpediniere ''Teruzuki'' fu ordinato nell'[[anno fiscale]] edito dal governo giapponese nel 1939. La sua [[chiglia]] fu impostata nel [[cantiere navale]] della [[Mitsubishi]], a [[Nagasaki]], il 13 novembre 1940 e il [[Varo (nautica)|varo]] avvenne il 21 novembre 1941; fu completato il 31 agosto 1942.<ref>{{cita|Stille 2013, Vol. 2|p. 32}}.</ref> Il comando fu affidato al [[capitano di fregata]] Tsuneo Orita che, tra l'8 e il 30 settembre, si occupò della messa a punto nelle acque di [[Yokosuka]].<ref name=combinedfleet.com>{{cita web|url= http://www.combinedfleet.com/teruzu_t.htm|titolo= IJN Tabular Record of Movement: Teruzuki|lingua= en|accesso= 12 ottobre 2020}}</ref>
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Il 7 ottobre il ''Teruzuki'' fu assegnato alla 61ª [[Divisione (unità militare)|Divisione]], inquadrata nella 10ª [[Squadriglia]] cacciatorpediniere dipendente dalla 3ª [[Flotta]] del [[viceammiraglio]] [[Chūichi Nagumo]] – la squadra di [[portaerei]]. Salpò il 10 da Yokosuka e quattro giorni più tardi si aggregò alla flotta in alto mare, a nord delle [[isole Salomone]], in tempo per partecipare alla [[battaglia delle isole Santa Cruz]] (26-27 ottobre).<ref name=combinedfleet.com/>
 
Il ''Teruzuki'' costituì con altri sette cacciatorpediniere e l'[[incrociatore pesante]] {{nave||Kumano|incrociatore|2}} l'anello difensivo per le portaerei ''[[Shokaku]]'', ''[[Zuikaku]]'' e ''[[Zuiho]]''<ref>{{cita|Millot 2002|p. 371}}.</ref>: all'alba del 23 ottobre fu inviato verso est con l'incrociatore pesante {{nave||Chikuma|incrociatore 1938|2}} (proveniente dal secondo scaglione della 3ª Flotta messo in avanguardia) per coprirlo nel lancio di idrovolanti che avrebbero dovuto localizzare le forze statunitensi, il cui arrivo era atteso da est.<ref>{{cita|Frank 1990|p. 369}}.</ref> Riunitosi alle portaerei il 26 ottobre, durante il primo attacco dei gruppi imbarcati statunitensi fu mancato di misura dall'ordigno di un bombardiere in picchiata [[Douglas SBD Dauntless]]; lo scoppio causò danni superficiali allo scafo e qualche vittima. Dopo aver seguito le evoluzioni delle portaerei nel corso del combattimento, il ''Teruzuki'' fu nuovamente preso di mira verso le 01:00 del 27 da due idrovolanti [[Consolidated PBY Catalina]], equipaggiati con [[radar]]. Una bomba centrò l'unità e uccise sette marinai, pur senza infliggere danni incapacitanti.<ref>{{cita|Frank 1990|pp. 387, 399}}.</ref><ref>{{cita|Millot 2002|p. 382}}.</ref> Altre due fonti, al contrario, riportano che l'ordigno esplose a breve distanza dalla nave, ma confermano i sette marinai uccisi.<ref name=combinedfleet.com/><ref>{{cita|Dull 1978|p. 232}}.</ref> In ogni caso il ''Teruzuki'' poté continuare a rimanere a fianco della danneggiata ''Zuiho'' e accompagnarla fino alla grande base atollina di [[Isole Chuuk|Truk]], raggiunta il 29; il capitano Orita ormeggiò l'unità a fianco di una [[nave officina]] per le riparazioni del caso.<ref name=combinedfleet.com/> Circa due settimane più tardi il ''Teruzuki'', tornato operativo, fu prestato con il resto della 10ª Squadriglia a uno scaglione della 2ª Flotta, incaricato di bombardare con le due [[Nave da battaglia veloce|navi da battaglia veloci]] {{nave||Hiei|incrociatore da battaglia|2}} e {{nave||Kirishima|incrociatore da battaglia|2}} il [[Aeroporto Internazionale di Honiara|conteso aeroporto]] di Guadalcanal e sgombrare la strada a un importante convoglio di rinforzi, in attesa alle [[isole Shortland]]. La distruzione delle piste e dei velivoli doveva avvenire la notte tra il 12 e il 13 novembre, ma i giapponesi s'imbatterono in due [[Task force|Task Group]] statunitensi inattesi e scoppiò una [[Battaglia navale di Guadalcanal|violenta e caotica battaglia notturna]].<ref>{{cita|Frank 1990|pp. 429, 436-437}}.</ref> Il ''Teruzuki'' si trovava in fondo alla colonna di sinistra della scompaginata formazione nipponica, più arretrata rispetto alle due corazzate al centro;<ref>{{cita|Dull 1978|p. 239}}.</ref> venuta meno ogni coordinazione, il capitano Orita scambiò bordate con un incrociatore nemico non identificato e poi con ben sei diversi cacciatorpediniere. Uno di questi era di sicuro il {{nave|USS|Laffey|DD-459|6}}, cui un siluro del ''Teruzuki'' asportò l'intera poppa, lasciandolo facile preda di altre navi giapponesi. Orita e i suoi ufficiali non accesero mai il [[proiettore da ricerca]] e, pertanto, il ''Teruzuki'' rimase un bersaglio sfuggente, uscendo pressoché illeso dal furioso combattimento.<ref>{{cita|Frank 1990|pp. 441, 449}}.</ref> Al contrario la corazzata ''Hiei'' aveva subito danni pesanti e aveva perso ogni capacità di manovra, pertanto il ''Teruzuki'' fu assegnato alla sua difesa assieme ai cacciatorpediniere ''[[Shiratsuyu]]'', ''[[Shigure]]'', ''[[Yugure]]'' e ''[[Yukikaze]]'', mentre l'equipaggio cercava di salvare l'unità.<ref>{{cita|Dull 1978|p. 242}}.</ref> Ogni tentativo fu però reso vano dal timone bloccato e, soprattutto, da due attacchi aerei che piazzarono diverse bombe e almeno tre siluri sulla ''Hiei'', che alla fine fu abbandonata e, molto probabilmente, mandata a fondo su ordine del comandante (viceammiraglio [[Hiroaki Abe]]).<ref>{{cita|Millot 2002|pp. 401-402}}.</ref>
 
Il ''Teruzuki'' lasciò le acque di Guadalcanal e si portò a nord, nei pressi dell'atollo di [[Ontong Java]], dove si trovava il resto della 2ª Flotta. Impressionato dal fallimento, il viceammiraglio [[Nobutake Kondō]] decise di ritentare la missione nella notte del 14-15 novembre guidando personalmente, dalla sua [[nave ammiraglia]] {{nave||Atago|incrociatore|2}}, la superstite ''Kirishima'', tutte le navi ancora in grado di combattere e quelle che ancora non erano state schierate. Il ''Teruzuki'', con lo l{{'}}''[[Asagumo]]'', fu assegnato alla difesa ravvicinata della ''Kirishima'' in previsione del cannoneggiamento dell'aeroporto; il cacciatorpediniere, quasi sicuramente, non aveva però avuto modo di rifornire il deposito dei siluri di scorta. La squadra nipponica fu contrastata da una formazione statunitense improvvisata, forte di due navi da battaglia ({{nave|USS|Washington|BB-56|6}}, {{nave|USS|South Dakota|BB-57|6}}) e quattro cacciatorpediniere. Nella prima fase della battaglia le unità nipponiche, suddivise in vari gruppi, riuscirono ad affondare o mettere fuori uso tutti i cacciatorpediniere americani; in seguito, però, il contrammiraglio [[Willis Lee]] fece un uso proficuo del radar e annientò la ''Kirishima'' con i grossi calibri a sua disposizione, oltre a evadere i siluri giapponesi.<ref>{{cita|Dull 1978|pp. 243-244}}.</ref> Nel corso di questo scontro il ''Teruzuki'', pur portatosi a prua della ''Kirishima'', non compì azioni rilevanti e verso le 01:00 del 15 novembre si unì al vano inseguimento della ''Washington'' che, in seguito il ripiegamento della ''South Dakota'' danneggiata, aveva scelto di ritirarsi verso sud dopo aver doppiato l'estremità occidentale di Guadalcanal. Lasciata perdere la caccia il ''Teruzuki'', lo l{{'}}''Asagumo'' e il ''[[Samidare]]'' attorniarono l'immobile ''Kirishima'' in fiamme che, in ultimo, fu abbandonata dall'equipaggio raccolto dai tre cacciatorpediniere; affondò attorno alle 03:30.<ref>{{cita|Frank 1990|pp. 473-484}}.</ref><ref>Soltanto {{cita|Stille 2013, Vol. 2|p. 37}} ritiene che il ''Teruzuki'' sparò varie salve con i pezzi da 100&nbsp;mm contro la ''South Dakota'', con risultati sconosciuti.</ref> La flotta ripiegò a Truk, raggiunta il 18 novembre; qui il ''Teruzuki'' assunse brevemente il ruolo di ammiraglia per la 10ª Squadriglia del contrammiraglio [[Susumu Kimura]] e lo cedette il 1º dicembre al moderno incrociatore leggero {{nave||Agano|incrociatore|2}}.<ref name=combinedfleet.com/>
 
=== L'affondamento ===
[[File:Shipwrecks in Ironbottom Sound, Solomon Islands.png|thumb|left|Mappatura dei relitti giapponesi e statunitensi nelle acque di Guadalcanal: l'approssimativa posizione del ''Teruzuki'' è a sinistra, al centro]]
 
Le missioni di rifornimento per le affamate truppe a Guadalcanal avevano visto l'introduzione, a fine novembre, di un nuovo stratagemma: fusti di carburante ripuliti, riempiti di vettovaglie, munizioni, medicine e quant'altro di necessario erano scaricati in massa da gruppi di cacciatorpediniere che sfilavano lungo le coste in mano giapponese, durante le ore notturne. La guarnigione inviava poi canoe o anche uomini a nuoto, che trascinavano a riva i fusti. Sperimentato con risultati modesti [[Battaglia di Tassafaronga|la notte del 30 novembre]], il nuovo metodo fu migliorato e la [[Flotta Combinata]] suggerì un potenziamento delle unità addette alla copertura; furono così scelti il ''Teruzuki'' e altri due cacciatorpediniere.<ref>{{cita|Frank 1990|p. 520}}.</ref>
 
Il ''Teruzuki'' si era trattenuto all'atollo di Truk, subendo tra l'altro un trascurabile danno alla carena a causa dell'urto con una scogliera mal segnalata. Poté comunque salpare il 5 dicembre per le Shortland, dove arrivò senza problemi il 7 per divenire la nuova nave di bandiera del contrammiraglio [[Raizō Tanaka]], comandante in capo della 2ª Squadriglia.<ref name=combinedfleet.com/> Il pomeriggio dell'11 l'unità si pose alla testa di una forza di quattro cacciatorpediniere, incaricata di proteggerne sei altri colmi di fusti di rifornimento: la missione fu scoperta dagli statunitensi grazie alla [[Crittografia|decrittazione]] dei messaggi radio e, a metà strada, le navi nipponiche furono attaccate da alcuni Dauntless che, però, non misero a segno alcun colpo. Dopo la mezzanotte il ''Teruzuki'' e gli altri cacciatorpediniere arrivarono in vista di Guadalcanal; verso le 01:00 iniziarono le operazioni di scarico dinanzi Kamimbo, modesta baia sulla punta nord-occidentale dell'isola.<ref name=F523>{{cita|Frank 1990|p. 523}}.</ref> L'ammiraglia si mantenne a poca distanza dalla costa, a velocità ridotta, ma non scorse le [[Motosilurante|motosiluranti]] ''PT-37'', ''40'' e ''48'' che, in arrivo da sud-est dell'[[isola di Savo]], erano state informate dell'arrivo dei giapponesi;<ref name=combinedfleet.com/> le piccole unità rilasciarono vari siluri all'indirizzo dei cacciatorpediniere nemici. Nel frattempo i fusti erano stati tutti messi in mare e alle 01:15 il gruppo di trasporto aveva iniziato a ripiegare ma, poco dopo, un siluro impattò con la poppa del ''Teruzuki'', sul lato di babordo; l'esplosione fu tale da strappare l'albero motore di sinistra, il [[timone]] e incendiare il carburante e uno dei depositi poppieri delle torri principali.<ref name=F523/> Un'altra fonte riporta invece che due siluri fecero centro alle 01:00 circa.<ref name=D258>{{cita|Dull 1978|p. 258}}.</ref> Il contrammiraglio Tanaka, ferito e momentaneamente svenuto, lasciò il ''Teruzuki'' alle 01:33 assieme allo [[stato maggiore]] della 2ª Squadriglia per sistemarsi sul ''[[Naganami]]''; altri 140 uomini furono trasferiti ala bordo dell'{{nave||Arashi|cacciatorpediniere|2}}. Queste operazioni furono disturbate dall'arrivo di altre due motosiluranti che, però, furono rivelate dagli incendi sul ''Teruzuki'' e bersagliate: una fu affondata. Intanto gli sforzi per salvare l'unità immota non eraerano valsi a nulla e, alle ore 03:15, fu dato ordine di abbandonare la nave e mandarla a fondo. Il capitano Orita, il comandante della 61ª Divisione e altri 154 uomini presero posto sulle [[Lancia di salvataggio|lance di salvataggio]] e raggiunsero Kamimbo, per essere prelevati nei giorni successivi e tornare a Truk.<ref>{{cita|Frank 1990|p. 524}}.</ref> Il destino finale del ''Teruzuki'', comunque, non è limpido. Una fonte riporta che l'ordine di affondamento fu eseguito alle ore 04:00 del 12 dicembre,<ref name=D258/> mentre un'altra afferma esplicitamente che il grosso vascello fu devastato e colato a picco dalle detonazioni delle bombe di profondità. Con esso rimasero nove cadaveri.<ref name=combinedfleet.com/>
 
Il ''Teruzuki'' fu cancellato dai ruoli della Marina imperiale il 15 gennaio 1943. Non sembra, inoltre, che si siano conservate le precise [[Coordinate geografiche|coordinate]] del punto dell'affondamento, genericamente collocato dinanzi Kamimbo.<ref name=combinedfleet.com/>