Già negli anni venti e trenta, infatti, i giovani che vivevano sulle coste statunitensi erano soliti mischiare pezzi di motocoltivatrici e rottami di vecchie [[Ford Model T|Ford T]] per esplorare le zone sabbiose. Il segreto per galleggiare sulla sabbia erano le ruote larghe ed i primi esemplari erano equipaggiati di grossi tini di legno al posto delle gomme. Con l'andare del tempo l'affinarsi delle automobili creò una offerta di rottami sempre più potenti da cui attingere e le dune buggy mutarono forma diventando negli [[anni '50]] e [[anni '60|'60]] dei telai automobilistici modificati e privi di carrozzeria, dotati di potentissimi motori 8 cilindri.
Arrivarono poi in America lei [[Volkswagen Maggiolino|Maggiolini Volkswagen]], importateimportati in gran numero. Qualcuno per casoCi si accorse che la motricità e la leggerezza di queste vetture erano favorevoli alla marcia sulla sabbia. Creare una dune buggy partendo da un maggiolinoMaggiolino era molto facile: bastava buttare via la carrozzeria e viaggiare solo con il telaio, munito di enormi pneumatici a bassa pressione.
L'economia dell'operazione rese il fenomeno dune buggy ancora più popolare, sebbene questo rimanesse un fatto sostanzialmente "di nicchia": questi ibridi fatti per saltare sulle dune rimanevano infatti nelle dune. La loro essenza di trabiccoli messi insieme nel granaio e privi di qualsiasi velleità estetica e modaiola li confinava a rimanere nelle mani di un pubblico di smanettoni del weekend.
VenneCon poile idee di Bruce Meyers, ela tuttosituazione cambiò. ''BeachPer boy'' dapprima e designer di scafi in vetroresina poiprimo, Meyers si mise in testacercò di dare una carrozzeria ai rozzi telai che venivano usati per saltare sulle dune. Ci riuscì talmente bene che la sua "Manx" nel 1964 creò nell'immaginario collettivo l'idea di dune buggy comeancora tuttioggi lapiù conosciamo oggidiffusa: motore scoperto, gomme larghe e fari esterni, fiancate ad onda, niente porte né cofani.
AncheApprofittando approfittandoanche del momento storico della contestazione di fine anni sessanta, in un certo modo propizio alla diffusione di un'"antimacchina" come la Manx, di fatto la moda esplose e in breve tempo diversi costruttori copiarono l'idea di Meyers, proponendo principalmente dei kit di montaggio per modificare dei maggiolini a fine carriera.
Alla fine degli [[Anni 1960|anni sessanta]] le dune buggy circolanti negli Stati Uniti erano più di 20.000, e i primi esemplari cominciavano ad essere esportati nel vecchio continente, guadagnando un rapido consenso.
Le "dune buggy", nei primi [[anni 1970|anni settanta]], soppiantarono rapidamente le locali "spiaggine" e divennero un fenomeno di gran moda che si spense sul finire del decennio.
Nel [[2004]] uno dei 30000 esemplari è stato protagonista dell'ultimo episodio della seconda stagione della serie di [[Wheeler Dealers|Affari a quattro ruote]].
Nel [[2016]] il programma televisivo motoristico ''[[The Grand Tour (programma televisivo)|The Grand Tour]]'', condotto da [[Jeremy Clarkson]], [[Richard Hammond]] e [[James May]], girò un episodio speciale dedicato alle Dune Buggy dove acquistarono dei modelli tradizionali e li modificarono a loro piacimento per l'obiettivo principale: attraversare il deserto della [[Namibia]].
== In Italia ==
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