Ferrovia Suzzara-Ferrara: differenze tra le versioni

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La '''ferrovia Suzzara-Ferrara''' è una linea [[ferroviaFerrovia|linea ferroviaria]]ria in concessione che collega [[Stazione di Suzzara|Suzzara]], in [[provincia di Mantova]], con [[Stazione di Ferrara|Ferrara]]. È di proprietà della [[Emilia-Romagna|regione Emilia-Romagna]].
 
La gestione dell'infrastruttura è di competenza della [[Ferrovie Emilia Romagna|Ferrovie Emilia Romagna srlSrl]], mentre il servizio ferroviario è espletato da [[Trenitalia Tper]].
 
La linea è a scartamento ordinario e a binario unico. La trazione è diesel nel tratto da Suzzara a [[Stazione di Poggio Rusco|Poggio Rusco]], elettrica (a 3000 V cc) da Poggio Rusco a Ferrara<ref>{{cita web | url = http://www.fer.it/?page_id=85 | titolo = Linea Suzzara-Ferrara | sito = [[Ferrovie Emilia Romagna|fer.it]] | lingua = it | accesso= 2 novembre 2018 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160826164540/http://www.fer.it/?page_id=85 | urlmorto = no}}</ref>.
 
== Storia ==
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|align="right"|22 dicembre [[1888]]
|}
La ferrovia fu costruita grazie ad un accordo fra le Province [[Provincia di Mantova|di Mantova]] e [[Provincia di Ferrara|di Ferrara]]. Lo scopo della linea era quello di unire la [[Ferrara|città estense]], posta lungo la [[ferrovia Padova-Bologna]], a [[Suzzara]], situata sulla [[ferrovia Verona-Mantova-Modena|MantovaVerona-Modena]], passando per [[Poggio Rusco]], che a quel tempo era solo una stazione in progetto della costruenda [[ferroviaFerrovia Verona-Bologna-Verona|linea Verona-Bologna]]<ref name="ReferenceA">{{cita|Muratori|p. 5|Muratori-EdG, 1988}}.</ref>.
 
I finanziamenti furono ottenuti grazie alla [[legge]] 29 luglio [[1879]], n. 5002, e alla legge 5 giugno [[1881]]<ref>{{cita|Muratori|p. 4|Muratori-EdG, 1988}}.</ref><ref>[[s:L. 29 luglio 1879, n. 5002, per la costruzione di nuove linee di completamento della rete ferroviaria del Regno|Legge 29 luglio 1879, n. 5002 (Serie 2^), per la costruzione di nuove linee di completamento della rete ferroviaria del Regno]]. Testo su [https://it.wikisource.org wikisource]</ref>. La concessione di costruzione ed esercizio della ferrovia fu affidata alla Provincia di Mantova con [[regio decreto]] 17 maggio [[1883]], n. 1433<ref name="ReferenceB">{{cita|Muratori|p. 98|Muratori-EdG, 1988}}.</ref>. L'ente locale subconcesse la prima all'impresa di Pietro Valentini di Mantova e Antonio Mazzorin di Milano, in seguito concessionaria delle tranvie [[Tranvia Mantova-Asola|Mantova-Asola]] e [[Tranvia Mantova-Viadana|Mantova-Viadana]], mentre la seconda fu subconcessa alla [[Ferrovia Suzzara-Ferrara (azienda)|Società Anonima Ferrovia Suzzara-Ferrara]] (FSF)<ref name="ReferenceA"/>, di cui per decenni fino a metà degli anni venti del secolo XX, furono importanti azionisti la casa bancaria ''Zaccaria Pisa'', di Milano, e gli stessi Valentini<ref>''Società Italiane per Azioni - Notizie Statistiche'' Credito Italiano, 1914, p.140</ref>.
 
L'apertura della ferrovia avvenne in due momenti: il tronco da Suzzara a [[Stazione di Sermide|Sermide]] fu inaugurato il 1º luglio [[1888]], mentre il Sermide-Ferrara fu avviato all'esercizio il 22 dicembre dello stesso anno. Il collaudo definitivo si svolse il 30 marzo [[1889]], mentre l'approvazione ministeriale fu pubblicata il 29 aprile [[1895]]<ref name="ReferenceC">{{cita|Muratori|p. 6|Muratori-EdG, 1988}}.</ref>.
 
La linea era armata con [[rotaia Vignoles|rotaie Vignoles]] da 27 [[chilogrammo|kg]]/[[metro|m]]. Il progetto fu redatto dall'ing. Alessandro Perego, mentre la direzione dei lavori e le modifiche in corso d'opera spettarono all'ing. Giosuè Pensa<ref name="ReferenceA"/>. Le uniche differenze sostanziali del progetto di massima rispetto a quello effettivamente realizzato si trovano nei passaggi di [[San Benedetto Po]] e di [[Poggio Rusco]]. Nel primo caso si spostò la ferrovia per consentire la costruzione di una stazione che servisse meglio il centro abitato<ref name="ReferenceA"/>. Il tronco [[Schivenoglia]]-Poggio Rusco-[[Magnacavallo]], invece, fu riformulato nella prospettiva che la cittadina mantovana sarebbe divenuta stazione della [[ferroviaFerrovia Verona-Bologna-Verona|Verona-Bologna]]<ref name="ReferenceC"/>.
 
Le prime dieci [[locomotiva a vapore|locomotive a vapore]] furono ordinate dalla Valentini-Mazzolin alla [[Krauss-Maffei|Maffei]] di [[Monaco di Baviera]]; furono suddivise in due gruppi, il primo fu denominato con nomi di città ([[Belfiore]], [[Ferrara]], Mantova, [[Sermide]] e [[Villafranca di Verona|Villafranca]]), mentre quelle del secondo erano indicate con nomi di fiumi ([[Mincio]], [[Panaro]], [[Po]], [[Reno (Italia)|Reno]] e [[Secchia]]). Svolsero il servizio assieme a 38 carrozze a terrazzini a due assi realizzate dalla Schweizerische Gesellschaft-Industrie (SIG) e decine di carri merci chiusi e aperti<ref>{{cita|Muratori|pp. 7-9|Muratori-EdG, 1988}}.</ref>.
 
Dal [[1902]] il tratto da Ferrara a [[Poggio Renatico|Porotto]] fu utilizzato dalla [[ferrovia Ferrara-Modena|Ferrara-Modena]] della [[Società Veneta]]. In quell'anno la stazione della società veneta divenne anche fermata della linea ferroviaria FSF; una situazione che durerà fino alla dismissione della strada ferrata per Modena<ref name="ReferenceB"/>. Nel [[1956]], la stazione dismessa fu sostituita dal casello ferroviario ubicato nei pressi. L'edificio funse da fermata per la località fino alla sua definitiva soppressione, avvenuta nel [[1976]]<ref name="Muratori">{{Cita|Muratori|p. 57|Muratori-EdG, 1988}}.</ref>.
 
Agli inizi del [[XX secolo]], la FSF procedette al rinnovo del parco rotabile acquistando dalla Maffei quattro nuove locomotive battezzandole con nomi di poeti ([[Ludovico Ariosto|Ariosto]], [[Dante Alighieri|Dante]], [[Francesco Petrarca|Petrarca]], [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]]). Nel [[1920]], le necessità di trasporto di derrate agricole, spinsero la FSF ad aprire la stazione di [[Stazione di San Rocco Mantovano|San Rocco Mantovano]]<ref>{{cita|Muratori|p. 15|Muratori-EdG, 1988}}.</ref>. Nel [[1925]] fu acquisita l'ultima locomotiva-tender della FSF: la [[Piave]].
 
Durante il decennio degli [[anni 1930|anni trenta]] si aprì l'epoca delle [[automotrice|automotrici]]. Tra il [[1933]] e il [[1934]] la FSF fu in trattative con la [[Ganz (azienda)|Ganz]] di [[Budapest]] per l'acquisto di automotrici a carrelli, ma poi la società ferroviaria - per motivi politici, ma anche per l'effettiva evoluzione dell'industria italiana - optò per una soluzione ''nazionale''. Dopo aver valutato il funzionamento di un'automotrice a benzina sulla [[Ferrovia Santhià-Biella|ferrovia Biella - Santhià]], la dirigenza ordinò alla [[Fiat Ferroviaria|FIAT]] quattro automotrici a [[ciclo Diesel]], le [[Automotrice FSFFS ALn 72|ALn 72]], le prime due delle quali entrarono in funzione il 1º settembre [[1936]]<ref>{{cita|Muratori|pp. 18-19|Muratori-EdG, 1988}}.</ref>. In poco tempo, le automotrici diesel sostituirono le locomotive a vapore nelle relazioni passeggeri, per cui alcune di esse furono vendute (Piave e Ariosto), mentre altre furono impiegate nel trasporto di merci fino agli anni sessanta, quando furono sostituite progressivamente con locomotori diesel<ref>{{cita|Muratori|pp. 16-17|Muratori-EdG, 1988}}.</ref>. L'utilizzo della automotrici permise la nascita di una relazione diretta fra [[Stazione di Mantova|Mantova]] e [[Stazione di Ferrara|Ferrara]], gestita dalla FSF passando lungo la [[ferrovia Verona-Mantova-Modena|Mantova-Suzzara]]<ref>{{cita|Muratori|p. 19|Muratori-EdG, 1988}}.</ref>.
 
Negli [[anni 1930|anni trenta]] si aprirono le fermate di [[Stazione di Ospitale|Ospitale di [[Bondeno]] e di Vallazza-[[Stazione di Vallazza-Carbonara di Po|Vallazza-Carbonara Po]]<ref name="ReferenceB"/>.
 
La sua importanza strategica fu rilevante durante la [[seconda guerra mondiale]] e subì diversi danni a causa degli scontri bellici con la distruzione di infrastrutture e rotabili. Probabilmente anche per la sua rilevanza, la sua ricostruzione fu rapida, consentendo un ripristino immediato dei servizi passeggeri. La FSF effettuò nuovi investimenti acquistando dalle [[Ferrovie dello Stato Italiane|Ferrovie dello Stato]] automotrici [[automotriceAutomotrice FS ALn 56|ALn 56]]<ref>{{cita|Muratori|p. 28|Muratori-EdG, 1988}}.</ref>.
 
Tra il dicembre [[1957]] e il febbraio [[1958]], la Commissione parlamentare delle finanze e del tesoro e quella dei trasporti approvarono una modifica alla Legge 2 agosto 1952, n. 1221, aumentando la sovvenzione chilometrica della linea. Le FSF poterono procedere all'ammodernamento della ferrovia saldando le rotaie da 27&nbsp;kg/m e aumentando le traversine per sezione da 11 a 12. Furono inoltre acquistate dalla [[Fiat Ferroviaria|FIAT]]-[[Officine Meccaniche (azienda)|OM]] cinque [[automotriceAutomotrice FS ALn 668|automotrici ALn 668]] e quattro rimorchi [[rimorchioRimorchiata FS Ln 664.1400|Ln 664]], dotate della caratteristica livrea giallo coloniale e verde lichene. I primi esemplari entrarono in funzione nel marzo [[1959]]<ref>{{cita|Muratori|p. 38|Muratori-EdG, 1988}}.</ref>.
 
La società ferroviaria capì come la linea potesse rappresentare un'ottima direttrice di collegamento fra la [[Pianura Padana|pianura padana]] e la [[Mare Adriatico|costa adriatica]]. Per questo motivo, dalla fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]], la utilizzò per i ''treni del mare'': un servizio ferroviario diretto che, prima da [[Stazione di Mantova|Mantova]], poi progressivamente da [[Stazione di Cremona|Cremona]], [[Stazione di Brescia|Brescia]]/[[Stazione di Verona Porta Nuova|Verona]] e - dal [[1970]] - da [[Stazione di Bergamo|Bergamo]] arrivava a [[Stazione di Pesaro|Pesaro]], passando per le località della riviera romagnola e marchigiana<ref>{{cita|Muratori|pp. 38-53|Muratori-EdG, 1988}}.</ref>.
 
Poiché le nuove automotrici furono impiegate prevalentemente per i treni del mare e per le relazioni lunghe della FSF, negli [[anni 1970|anni settanta]] si procedette all'acquisto di [[automotriceAutomotrice FS ALn 556|ALn 556]] da usare lungo la linea, in sostituzione delle [[Automotrice FS ALn 72|ALn 72]] e [[Automotrice FS ALn 56|ALn 56]]<ref>{{cita|Muratori|pp. 32-36|Muratori-EdG, 1988}}.</ref>.
 
Nel [[1971]] si ruppero alcune rotaie e l{{'}}''Ispettorato compartimentale della motorizzazione civile e dei trasporti in concessione'' di [[Bologna]] dispose la sospensione dell'esercizio ferroviario sulla Ferrara-Suzzara e la sua sostituzione con autocorse. Come conseguenza del movimento dell'opinione pubblica che si rivelò contraria all'iniziativa, temendo la soppressione sulla falsariga della [[Ferrovia Ferrara-Modena|Ferrara-Modena]], si optò per effettuare i lavori di sostituzione senza dover sospendere i servizi di trasporto. Tra il [[1973]] e il [[1975]] si procedette a sostituire le rotaie da 27&nbsp;kg/m con rotaie [[Ente nazionale italiano di unificazione|UNI]] 36 poggianti su traversine in legno, per il tronco Suzzara-Poggio Rusco, e UNI 50 su traversine in cemento per il Poggio Rusco-Ferrara<ref name="Muratori" />.
 
Nel [[1985]], la concessione della linea fu rilevata dal [[Ministero dei trasporti]] con decreto interministeriale del 9 dicembre e la società entrò in [[Gestione commissariale governativa di aziende di trasporto|Gestione commissariale governativa]]<ref name="ReferenceA"/>. La nuova amministrazione proseguì nel rinnovamento del materiale rotabile e migliorò l'infrastruttura, rettificando il tracciato in certi punti, per renderlo più adatto alle moderne esigenze di traffico, ed elettrificando il tronco Poggio Rusco-Ferrara. Ora la velocità massima ammessa nella linea è di 120&nbsp;km/h.
 
Nel [[2002]], la regione [[Emilia-Romagna]] decise di fondere la società di gestione FSF con le altre tre società che gestivano le linee in concessione della regione. L'esercizio della linea fu quindi stato affidato alla società nata alla conclusione di questo processo, la [[Ferrovie Emilia Romagna|FER]]. A partire dal febbraio [[2012]], i servizi passeggeri sulla linea sono svolti da [[Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna|TPER]], mentre FER mantiene la gestione dell'infrastruttura. Dal 1º gennaio 2020, il servizio ferroviario è passato in carico a [[Trenitalia Tper]].
 
Nell'ambito del progetto di potenziamento del nodo ferroviario di [[Ferrara]], è in costruzione un raccordo fra la linea Suzzara-Ferrara e le linee per [[ferroviaFerrovia Ferrara-Ravenna-Rimini|Ravenna e Rimini]] e [[Ferrovia Ferrara-Codigoro|Codigoro]], che permetterà ai treni merci in transito di evitare l'inversione di marcia nella [[stazione di Ferrara]]<ref>{{cita web| url=http://ferrara.comune.fe.it/index.phtml?id=1146| titolo=Comune di Ferrara - Progetto 14 - Monitoraggio 31 dicembre 2007| accesso=27 maggio 2008}}</ref>. Tuttavia, nel febbraio 2013 tali lavori risultano parzialmente sospesi in attesa che siano autorizzate le varianti adeguanti le opere di interramento alle norme antisismiche e di sicurezza delle gallerie ferroviarie che sono state emanate in seguito al [[terremoto dell'Emilia del 2012]]<ref name=FER_feb2013>{{cita web|url=http://www.cronacacomune.it/media/uploads/allegati/45/nota-fer-febbraio-2013.doc| titolo=Nota FER febbraio 2013 - CronacaComune| editore=www.cronacacomune.it| data=febbraio 2013| accesso=22 aprile 2013}}</ref>.
 
Con il cambio orario di dicembre 2022 è cessato il servizio passeggeri nelle fermate di [[Stazione di San Rocco Mantovano|San Rocco Mantovano]], [[Stazione di Vallazza-Carbonara di Po|Vallazza-Carbonara Po]] e [[Stazione di Zerbinate|Zerbinate]].<ref>https://www.tper.it/sites/tper.it/files/ORARI/1669965061/tper_trsufe.pdf</ref>
 
== Caratteristiche ==
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* [[stazione di Sermide|Sermide]]-Ferrara;
* Suzzara-Sermide;
* Suzzara-[[Stazione di Rimini|Rimini]].
 
Nei giorni festivi, il servizio ferroviario è sostituito da sei coppie di [[autobus|autocorse]]<ref name="Orari_TPER_2013" />.
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== Collegamenti esterni ==
* [http://www.fer.it/?page_id=85#linea3|La storiaStoria della Ferrovia Suzzara-Ferrara sul sito della Ferrovie Emilia Romagna]
* [http://www.ilmondodeitreni.it/suzzaraferrara.htm La linea Suzzara-Ferrara]: articolo on line di Alessandro Muratori.