Campi per l'internamento civile in Italia: differenze tra le versioni
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I campi d'internamento civile non vennero più ripristinati dal governo italiano dopo la guerra, e la [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione della Repubblica italiana]] del 1948 escluderà esplicitamente i campi dal sistema penitenziario. L'ultimo lager, il [[campo di concentramento di Danane]], in [[Somalia]], venne ufficialmente smantellato nel [[1954]], durante l'[[Amministrazione fiduciaria italiana della Somalia]]<ref>{{Cita web|url=https://italianiinguerra.com/2018/08/20/campi-di-concentramento-italiani-1-danane-somalia/|titolo=Campi di concentramento italiani - Danane, Somalia|data=20 agosto 2018}}</ref>.
La misura durante il fascismo era simile al [[
== Storia ==
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A Nocra seguirono numerosi altri campi, presenti in tutte le colonie, i più grandi furono, nella [[Libia italiana]], nelle città di [[Agedabia]], [[El-Agheila|El Algheila]], [[Brega (Libia)|Brega]], El Maghrun e [[Soluch]] e nella [[Somalia italiana]] nella città di [[Danane]].
===Nella prima guerra mondiale ===
In Italia i prigionieri degli imperi centrali durante la [[prima guerra mondiale]] furono detenuti in campi di internamento situati principalmente in [[Sardegna]] e nel centro-nord Italia nelle città di [[Alessandria]], [[Avezzano]], [[Asti]], [[Cuneo]], [[Voghera]], [[Bracciano]], [[Servigliano]].<ref>[http://digilander.libero.it/fiammecremisi/dopoguerra1/prigionia.htm I prigionieri nella grande guerra]</ref><ref>A. Tortato ''La prigionia di guerra in Italia (1915-1919)'' Mursia ISBN 978-88-425-3171-5</ref>
=== Nei Balcani ===
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