Scandalo Telecom-Sismi: differenze tra le versioni

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==La chiusura delle indagini==
A metà luglio [[2008]] i tre PM di Milano titolari dell'inchiesta (Fabio Napoleone, Nicola Piacente e Stefano Civardi) depositano le 371 pagine dell'avviso di chiusura delle indagini<ref>[http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_1.pdf Informazione di garanzia e avviso di conclusione delle indagini - parte 1 ][http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_2.pdf - parte 2 ] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110716055931/http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_2.pdf |data=16 luglio 2011 }}[http://static.repubblica.it/milano/pdf/telecom/telec_3.pdf - parte 3]</ref>, dopo aver convocati a fine giugno contemporaneamente in Procura, come ultimo atto investigativo, i vertici [[Telecom Italia|Telecom]] di allora, Marco Tronchetti Provera (ex presidente) e Carlo Buora (ex amministratore delegato) in quanto persone informate sui fatti<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/07/telecom-tronchetti-dossier-illegali.shtml?uuid=f100eb24-56f0-11dd-ac41-cd63f8eefc4e&DocRulesView=Libero Fonte: Il Sole 24 ore, 21.07.2008, "Dossier illegali Telecom, Tronchetti e Buora «vittime»"]</ref><ref>[http://milano.repubblica.it/dettaglio/Dossier-illeciti-Telecom-ecco-latto-integrale-dei-pm/1490932 Fonte: La Repubblica, 22.07.2008, "Dossier illeciti Telecom: ecco l'atto integrale dei PM"]</ref>.
 
Per non aver vigilato sulla propria security e sui metodi usati per avere le informazioni, i gruppi [[Telecom Italia|Telecom]] e [[Pirelli (azienda)|Pirelli]] risultano indagati in base alla legge 231 sulla responsabilità amministrativa delle società<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=77330 Fonte: l'Unità, 21.07.2008, "Caso Telecom, i PM: la società non impedì i reati"] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, pur non essendo stati mossi addebiti contro l'ex presidente e l'ex amministratore delegato [[Telecom]]. Una lunga serie di reati sono stati invece contestati a 34 persone, accusate a vario titolo di aver messo in piedi una vera e propria associazione a delinquere al cui vertice c'era l'ex capo della security [[Giuliano Tavaroli]]. Gli indagati devono rispondere a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici ufficiali, rivelazione del segreto di stato, appropriazione indebita, falso, accesso abusivo a sistemi informatici, favoreggiamento e riciclaggio. Nelle interviste rilasciate nei giorni successivi alla chiusura delle indagini, [[Giuliano Tavaroli|Tavaroli]] si difende scaricando le responsabilità sui suoi superiori, che gli avrebbero commissionate le indagini poi risultate illecite<ref>[http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom/verita-tavaroli/verita-tavaroli.html Fonte: La Repubblica, 21.07.2008, intervista a Giuliano Tavaroli - parte 1 "E Tronchetti mi disse: le abbiamo chiesto troppo"]</ref><ref>[http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom/verita-tavaroli-2/verita-tavaroli-2.html Fonte: La Repubblica, 22.07.2008, intervista a Giuliano Tavaroli - parte 2 "Tronchetti mi ordinò un dossier sui soldi ai DS"]</ref>. Dagli stralci degli interrogatori di [[Marco Mancini (agente segreto)|Marco Mancini]], ormai accessibili presso la Procura della Repubblica di Milano, si rileva che Mancini si difende scaricando le responsabilità sui superiori e chiamando in causa il Generale Pollari.<ref>[http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/dossier-telecom/mancini-telecom/mancini-telecom.html Fonte: La Repubblica, 25.07.2008, "Mancini racconta la sua verità: Pollari riferiva a Tronchetti"]</ref>.
 
Dall'inchiesta viene stralciato il filone brasiliano, sulle presunte tangenti della vicenda Kroll Opportunity, per quanto nello stesso periodo in Brasile il banchiere [[Daniel Dantas]] (che otterrà l'''habeas corpus'' proprio grazie all'esistenza del procedimento milanese) ed il faccediere Nasij Nhas vengono arrestati per associazione per delinquere e riciclaggio insieme ad altre 20 persone. Angelo Jannone, uno degli indagati nell'inchiesta milanese, successivamente assolto da ogni accusa, ipotizza che l'esclusione delle vicende brasiliane dall'inchiesta milanese faccia parte di una strategia dei pubblici ministeri volta ad eliminare elementi imbarazzanti rispetto alla credibilità di [[Marco Bernardini]], ''gola profonda'' dell'inchiesta milanese.
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===== L'apposizione del segreto di Stato da parte del governo Berlusconi IV =====
Il 22 dicembre 2009, anche a seguito della sentenza 106/2009 della [[Corte costituzionale]], il governo Berlusconi IV ha posto il [[segreto di stato]] sulle indagini sui dossier illegali di [[Telecom Italia|Telecom]], per i quali era indagato l'ex numero due del [[Sismi]], [[Nicola Mancini]]<ref name=galbiati>{{collegamento interrotto|1=[http://www.difesa.it/Sala+Stampa/Rassegna+stampa+On-Line/PdfNavigator.htm?DateFrom=06-01-2010&pdfIndex=46 Walter Galbiati, "Governo, segreto di Stato sui dossier illegali di Telecom", ''La Repubblica'', 6 gennaio 2010] |data=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. Secondo il governo<ref>Lettera n. 52280/181.6/2/07.XI.I del 22 dicembre 2009 al GIP di Milano dr.ssa Mariolina Panasiti, in riferimento all'ordinanza della stessa del 13 novembre 2009</ref>, le richieste a [[Marco Mancini (agente segreto)|Marco Mancini]] si riferirebbero ad "argomenti riguardanti rapporti tra servizi di informazioni italiani e stranieri; assetti organizzativi del Sismi e qualifiche e incarichi ricoperti dai suoi dirigenti; rapporti di dipendenti del Sismi con soggetti esterni al servizio stesso; ordini e direttive interni riguardanti rapporti con soggetti esterni; profili attinenti modalità ed obiettivi operativi; contenuto dei rapporti con informatori e criteri di gestione degli stessi", ossia le "relazioni internazionali tra servizi di informazione e gli ''[[interna corporis]]'' degli organismi informativi", lo svelamento dei quali "potrebbe da un lato minare la credibilità degli organismi informativi nei rapporti con le strutture collegate, dall'altro pregiudicarne la capacità ed efficienza operativa con grave nocumento per gli interessi dello Stato".<ref name=galbiati/>
 
L'apposizione del [[segreto di stato]] sul caso Telecom-Sismi ha sollevato numerose critiche. Secondo [[Giuseppe D'Avanzo]], "a vista d'occhio, non c'è alcuna connessione tra [[Segreto di Stato#Il D.P.C.M. del 8 aprile 2008|questi "interessi supremi"]] e il ''lavoro sporco'' del Sismi di Niccolò Pollari"<ref name=rep/>.
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====Dodicesima udienza del 1-2-2010====
===== La richiesta di patteggiamento di Telecom e Pirelli =====
Il 2 febbraio [[2010]] [[Telecom]] e Pirelli, finite imputate in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, hanno presentato una istanza di patteggiamento per un totale di 7 milioni di Euro, concordata con i PM. Si prevede che la posizione delle due società possa quindi essere stralciata nell'udienza odierna dal GUP. Inoltre da un lato la magistratura ha riconosciuto l'assenza di responsabilità delle due aziende e l'adozione dei modelli organizzativi imposti dalla legge 231/2001, dall'altro la piena collaborazione alle indagini.<br />La somma è così composta:
* 1.250&nbsp;000 € per il capo di imputazione a carico di Telecom e Pirelli, divisi in:
** 750&nbsp;000 € alla Presidenza del Consiglio e ai ministeri dell'Interno, delle Finanze e della Giustizia;
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=== Il caso Vieri (2006) ===
Prendendo spunto dall'ordinanza del 23 settembre [[2006]] del [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] dottoressa Paola Belsito<ref name="lastampa.it"/>, i media riferiscono il ritrovamento di un dossier sul calciatore [[Christian Vieri]]. Da tale dossier, subito secretato, emergeva che il calciatore era stato pedinato e ne erano stati acquisiti illegalmente i tabulati telefonici. Nell'aprile [[2007]], Vieri inizia una causa civile contro [[Telecom Italia|Telecom]] e contro l'{{Calcio Inter|N}} di [[Massimo Moratti]], depositando una perizia medica di parte e alcuni atti dell'indagine penale, chiedendo un risarcimento per danni all'immagine, alla vita di relazione e per mancati guadagni e chiedendo un risarcimento di 12&nbsp;000&nbsp;000 € a Telecom e di 9&nbsp;250&nbsp;000 € all'Inter. Vieri chiede inoltre che sia revocato lo scudetto vinto "a tavolino" dall'Inter nel 2006 e la sospensione dalle cariche di Presidente e Vice Presidente dell'Inter (rispettivamente di Massimo Moratti e Rinaldo Ghelfi).<ref>[http://www.ilgiornale.it/sport/vieri_revocate_scudetto_2005-06_e_interdite_moratti/03-04-2010/articolo-id=434725-page=0-comments=1 Fonte: Il Giornale, 03.04.2010, "Vieri: «Revocate lo scudetto 2005-2006 e interdite Moratti»"]</ref>. Tra i testimoni "eccellenti": [[Emanuele Cipriani]] (sentito a metà del [[2010]], che ha confermato la versione di Vieri) e [[Marco Tronchetti Provera]] (sentito il 26 novembre [[2010]])<ref>[http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/10_ottobre/26/causa_vieri-inter_tronchetti_in_tribunale_per_testimoniare,26706295.html Fonte: Virgilio, 26.10.2010, "Causa Vieri-Inter, Tronchetti in tribunale per testimoniare"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160305032130/http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2010/10_ottobre/26/causa_vieri-inter_tronchetti_in_tribunale_per_testimoniare,26706295.html |data=5 marzo 2016 }}</ref>
 
Nel settembre [[2012]] il Tribunale di Milano accoglie solo in parte le richieste di Vieri, condannando la Telecom e l'Inter a versare in solido 1&nbsp;000&nbsp;000 € al giocatore, cifra successivamente ridotta a 80&nbsp;000 € con la sentenza d'appello di luglio [[2015]].<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Inter/22-07-2015/inter-vieri-spiato-ma-deve-restituire-milione-telecom-club-120666398857.shtml?refresh_ce-cp Fonte: La Gazzetta dello Sport, 22.07.2015, "Inter, Vieri "spiato", ma deve restituire un milione a Telecom e club"]</ref> Nel gennaio [[2018]] la seconda sezione civile della Corte d'appello di Milano rigetta l'impugnazione della sentenza del 2015 da parte di Vieri, obbligando il calciatore a rifondere la Telecom e l'Inter di 33&nbsp;000 € complessivi.<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/09-01-2018/caso-inter-telecom-vieri-bocciato-nuovo-appello-deve-pagare-spese-240784452944.shtml?refresh_ce-cp Fonte: La Gazzetta dello Sport, 09.01.2018, Caso Inter-Telecom, Vieri "bocciato" dal nuovo Appello: deve pagare le spese]</ref> Infine, la Corte di Cassazione conferma nel giugno 2018 la sentenza d'appello.<ref>[https://www.calciomercato.com/news/inter-respinto-il-ricorso-di-vieri-contro-telecom-solo-80-mila-e-69527 Fonte: Calciomercato.com, 29.06.2018, Inter, respinto il ricorso di Bobo Vieri contro Telecom Italia: 'solo' 80 mila euro di risarcimento per l'ex attaccante]</ref>