Colonialismo statunitense: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: correggo ordine e/o titoli e/o formattazione delle sezioni predefinite |
m Bot: accenti |
||
Riga 8:
Nel [[1823]] fu enunciata la [[dottrina Monroe]], che affermando il principio di non intervento di potenze non americane nel continente americano ne affermò la supremazia statunitense ponendo gli Stati Uniti come guida e custode del continente.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/james-monroe_%28Dizionario-di-Storia%29/|titolo=Monroe, James|sito=Treccani}}</ref> Nel tempo questa dottrina sarà condivisa e attuata da tutti i governi americani, e mai formalmente dismessa.
Quanto rimane dei precedenti possedimenti coloniali statunitensi è oggi rappresentato dai [[Territori degli Stati Uniti d'America]], entità amministrative subordinate al [[governo federale degli Stati Uniti d'America|governo federale]] ma prive di [[sovranità]] propria. Nove di questi territori sono isole o atolli privi di abitanti permanenti (le cosiddette "[[Isole minori esterne degli Stati Uniti d'America]]"), ma cinque territori (le [[Samoa americane]], [[Guam]], le [[Isole Marianne Settentrionali]], [[Porto Rico]] e le [[Isole Vergini americane]]) sono dotati di una propria popolazione stanziale. I territori abitati sono dotati di propri organi esecutivi e legislativi eletti dalla popolazione e competenti per le questioni interne, nonché di un proprio sistema di corti di giustizia, ma la [[Costituzione degli Stati Uniti d'America]] si applica nei loro confini solo con riferimento ai diritti fondamentali: i territori, in particolare, non eleggono alcun membro del [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]] (dove sono rappresentati da un delegato non votante)
==Genocidio dei nativi americani==
|