Benjamin Libet: differenze tra le versioni

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m Azione e ritardo di coscienza: Corretto errore di battitura
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m Conseguenze sul libero arbitrio: Corretto errore di battitura
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== Conseguenze sul libero arbitrio ==
Nonostante Libet fosse contrario a trarne conseguenze, l'esperimento è stato interpretato da molti come una prova empirica contro il [[libero arbitrio]]. Così ad esempio i computazionisti come [[Daniel Dennett|Dennett]] e [[Patricia Churchland|Churchland]], o lo psicologo sociale [[Daniel Wegner]] <ref>Daniel M. Wegner, ''The illusion of conscious will'', 2002</ref>. I risultati sembrano mostrare infatti che il cervello si prepara all'azione prima che il soggetto divenga consapevole di aver deciso di compiere il movimento. La vera causa delle nostre azioni non sarebbero dunque le intenzioni coscienti, la nostra volontà, bensì un'attività inconscia del cervello.
 
Contro tale interpretazione sono state avanzate critiche di vario ordine<ref>Filippo Tempia in AA.VV., ''Siamo davvero liberi ? Le neuroscienze e il mistero del libero arbitrio'', 2010, p. 87 ss.</ref>:
* Tempo mentale: il tempo soggettivo non sempre corrisponde al tempo misurato con metodi fisici; il fatto che la coscienza situi la volontà in un certo istante non implica che essa sia affiorata proprio in quell'istante e non prima
* Significato dei segnali cerebrali: è controverso il significato dell'attivazione di certe aree cerebrali, come nel nostro caso l'[[Corteccia motoria|area supplementare motoria]]; l'attivazione potrebbe corrispondere, anziché alla decisione vera e propria, a una fase di preparazione della decisione.
* Tipologia dell'azione: il movimento di un dito, atto tipicamente automatico e privo di implicazioni morali, non è rappresentativo di una decisione cosciente; una libera scelta si riferisce ad un comportamento complesso, non è presa istantaneamente ma è frutto di una lunga ponderazione.