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== Storia ==
Il nome del paese è citato per la prima volta nell'atto di fondazione e donazione dell'Abbazia di S.Quintino in Spigno (anno 991) con il toponimo di Ragnando.
Durante la [[seconda guerra mondiale]], nel periodo successivo all'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]] e all'occupazione tedesca, trovò rifugio nel paese la famiglia ebrea genovese (marito e moglie) degli Urman. Sfuggiti per miracolo alla deportazione a [[Genova]], trovarono aiuto in un cliente occasionalmente presente in quel frangente nel loro negozio di abbigliamento, il diciassettenne Gabriele Garofalo, che in tutta fretta li accompagnò con sé a Grognardo dal padre podestà del [[Comune]], il quale subito offrì loro aiuto e protezione. Presentati come propri parenti sfollati, gli Urman restarono in paese ospiti della famiglia Garofalo fino alla [[Resistenza italiana|Liberazione]].
 
Grognardo è dominato dall'alto dai ruderi dell'antico Castello millenario.
Il 16 gennaio 1979 ai coniugi Francesco e Elsa Garofalo è stata per questo conferita l'alta onorificenza di [[Giusti tra le Nazioni]] dall'Istituto [[Yad Vashem]] di [[Gerusalemme]].<ref>{{cita libro|autore= Israel Gutman |autore2= Bracha Rivlin |autore3= Liliana Picciotto |titolo= I Giusti d'Italia: i non Ebrei che salvarono gli Ebrei, 1943-45 |editore= Mondadori |città= Milano |anno= 2006 |pp= 136-137 }}</ref>
 
Si ha notizia che nel Cinquecento, attorno all'edificio fortificato, un agglomerato di case unite le une alle altre intervallate da tre porte, permetteva, in caso di pericolo, un'agevole difesa del borgo e dei suoi abitanti.
 
Nell'undicesimo secolo, S.Guido, Vescovo di Acqui fece costruire la prima chiesa, S.Felice (foto), una pieve eretta per affermare il cristianesimo nelle campagne.
 
Grognardo, nato probabilmente per motivi difensivi sulla collina denominata Poggio, in epoca rinascimentale, in virtù della posizione assai propizia per il commercio, ha visto il fiorire dell'attuale insediamento citato in diversi atti notarili come Villa del Piano.
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]], nel periodo successivo all'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]] e all'occupazione tedesca, trovò rifugio nel paese la famiglia ebrea genovese (marito e moglie) degli Urman. Sfuggiti per miracolo alla deportazione a [[Genova]], trovarono aiuto in un cliente occasionalmente presente in quel frangente nel loro negozio di abbigliamento, il diciassettenne Gabriele Garofalo, che in tutta fretta li accompagnò con sé a Grognardo dal padre podestà del [[Comune]], il quale subito offrì loro aiuto e protezione. Presentati come propri parenti sfollati, gli Urman restarono in paese ospiti della famiglia Garofalo fino alla [[Resistenza italiana|Liberazione]].
 
Il 16 gennaio 1979 ai coniugi Francesco e Elsa Garofalo è stata per questo conferita l'alta onorificenza di giusti tra le nazioni dall'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme.
 
=== Simboli ===