Demiurgo: differenze tra le versioni
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Il '''demiurgo''', figura [[Filosofia|filosofica]] e al tempo stesso [[mito]]logica, è un essere [[divinità|divino]], dotato di capacità generatrice, descritto la prima volta da [[Platone]] nel ''[[Timeo (dialogo)|Timeo]]'' (anche se un breve accenno alla sua figura è presente già nel X libro della ''[[Repubblica (dialogo)|Repubblica]]'') <ref> Platone, ''Repubblica'', 596 C</ref>. Il termine [[Lingua greca antica|greco]] da lui usato è δημιουργός (''dēmiurgòs'', 'lavoratore pubblico'), composto di δήμιος (''dèmios'', 'del [[popolo]]') ed ἔργον (''èrgon'', 'lavoro', 'opera').
==Il
La figura del
Fu descritto all'inizio da [[Platone]] soltanto come ipotesi cosmologica che ha carattere verosimile, cioè in forma di [[mito]], di cui egli si serviva come in altri casi per descrivere in modo [[intuizione|intuitivo]] e narrativo, anziché con una rigorosa argomentazione dimostrativa, un aspetto del suo pensiero particolarmente difficile da illustrare e comprendere.
«Artefice e padre dell'universo», il
===Funzione filosofica===
Sul piano filosofico il
Questo [[divinità|divino]] artigiano rappresenta quindi il mediatore tra la dimensione intellegibile e la materia, dualismo altrimenti inscindibile. Il demiurgo è infatti l'intelligenza che progetta il mondo, guardando alle idee come modello e usando la materia (o ''chora'') come strumento.
Le [[idee]] platoniche sono eterne, necessarie e precedono ogni origine temporale. Esse sono l'oggetto della vera intellezione in quanto "pura forma". Sono dunque esenti da generazione e corruzione, a differenza del mondo sensibile che è al contrario generato e corruttibile. Il mondo sensibile, soggetto al [[divenire]] e generato, deve necessariamente discendere da un principio, giacché non vi è generazione senza una [[causa (filosofia)|causa]]. Il
Nell'[[Grecia antica|antica Grecia]], tuttavia, il termine ''demiurgo'' si riferiva anche ai lavoratori liberi, agli artigiani che vivevano liberamente dei frutti del loro lavoro. L'utilizzo dell'[[Analogia (retorica)|analogia]] tra la figura cosmogonica del
==Il
[[File:Leontocephaline-Ostia.jpg|thumb|upright=.8|Demiurgo rappresentato con una testa di leone
Gran parte delle sette gnostiche teorizzavano che il mondo fosse stato creato non da Dio, ma da eoni.
Gli [[Eone (teologia)|eoni]], in molti sistemi [[Gnosticismo|gnostici]], rappresentano le varie [[Emanazionismo|emanazioni]] del dio primo, noto anche come ''l<nowiki>'</nowiki>[[Uno (filosofia)|Uno]]'', la ''[[Monade]]'', ''Aion Teleos'' (l{{'}}''Eone Perfetto''), ''[[Bythos]]'' ([[Lingua greca|greco]] per Profondità), ''Proarkhe'' (greco per ''Prima dell<nowiki>'</nowiki>Inizio''), ''Arkhe'' ("Inizio"). Questo primo essere è anch'esso un eone e contiene in sé un altro essere noto come ''Ennoia'' ("Pensiero"), o ''Charis'' ("Grazia"), o ''Sige'' ("Silenzio"). L'essere perfetto, in seguito, concepisce il secondo
Quando un eone chiamato [[Sophia (religione)|Sophia]] emanò senza il contributo del suo eone partner, il risultato fu il
Anche il ''[[
Gli gnostici [[ofiti]] veneravano il [[serpente (simbolo)|serpente]], perché era stato mandato da Sophia (o era lei stessa in sue sembianze) per indurre gli uomini a nutrirsi del frutto della conoscenza proibito dal
Il
== Il demiurgo nelle altre religioni ==
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