Historia Augusta: differenze tra le versioni
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|titolialt =
|autore = sconosciuto
|annoorig = [[IV secolo]]; [[età costantiniana]] oppure [[età teodosiana]]
|forza_cat_anno = no
|editioprinceps = [[Milano]], Filippo Cavagni, 1475
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Pur sembrando che la ''Historia Augusta'' sia un insieme di vite redatta da sei scrittori differenti - rispondenti ai nomi di "[[Elio Sparziano|Aelius Spartianus]]", "[[Giulio Capitolino|Iulius Capitolinus]]", "Vulcacius Gallicanus", "Aelius Lampridius", "Trebellius Pollio" e "[[Flavio Vopisco|Flavius Vopiscus]]" - indirizzata a cesari e imperatori dell'età dioclezianeo-costantiniana, come si evince dalle dediche, tuttavia una serie di incongruenze, anacronismi, falsificazione di dati, termini tecnico-amministrativi e nomi di personaggi riconducibili e in auge in epoche più tarde, dà adito a una serie di perplessità e forti dubbi non soltanto sulla paternità dell'opera stessa, ma anche sull'attendibilità del suo contenuto, sui destinatari dell'opera e conseguentemente sulla data di composizione.
A smontare le certezze su cui si reggeva il tradizionale impianto basato sulla convinzione che la ''Historia Augusta'' fosse opera di sei autori vissuti nel sopraddetto periodo fu uno studio del [[1889]] di [[Hermann Dessau]] nel quale, per la prima volta, fu avanzata l'ipotesi che i nomi dei sei ''Scriptores'' fossero tutti fittizi e che il lavoro fosse stato composto da un singolo autore, all'epoca di [[Teodosio I]]; a supporto di questa intuizione, H. Dessau addusse come prova il fatto che la vita di [[Settimio Severo]] è copiata da [[Sesto Aurelio Vittore|Aurelio Vittore]] e che quella di [[Marco Aurelio]] è intrisa di elementi che fanno pensare a [[Eutropio]]: fonti entrambe, com'è noto, riconducibili alla fine del [[IV secolo]]. La tesi del Dessau, che metteva a nudo le varie incongruenze sopra dette, fu condivisa, fra gli altri, da [[Otto Seeck]], ma trovò fieri oppositori in altri storici "conservatori" del calibro di [[Elemir Klebs]], [[Heinrich Wölfflin]] e [[H. Peter]] che collocavano, invece, la composizione della ''Historia Augusta'' all'epoca dioclezianea-costantiniana, attribuendola ai sei citati autori.
Una posizione intermedia veniva assunta da [[Theodor Mommsen]] che faceva risalire le varie incongruenze, presenti nella ''H.A.'', all'opera di interpolatori che avrebbero modificato, nel [[V secolo]], il contenuto della prima redazione dell'opera, risalente, a suo modo di vedere, al 330. Il [[XX secolo]] fu caratterizzato dalle prese di posizioni pro o contro le opposte tesi, e mentre per l'arco di tempo della composizione dell'opera le congetture oscillano tra il 392 il 423 (per quest'ultima datazione propende [[Johannes Straub]], per il 420 [[Santo Mazzarino]]). Per quanto riguarda l'autore o gli autori, si è sempre più diffusa fra gli studiosi la convinzione che a comporla fosse stato soltanto un biografo. Rimette tutto in discussione [[Arnaldo Momigliano]] con un invito alla comunità scientifica a riconsiderare l'insieme della problematica venutasi sempre più a stratificarsi attorno a ipotesi che, per quanto suggestive, privilegiano più spesso soluzioni di fantasia discostandosi dai dati reali dei singoli problemi.
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